4 – 8 marzo/ Giuliana, Ilaria e altre inviate

La collana di graphic novel “Donne sul fronte” raccoglie esperienze dirette e storie narrate di giornaliste italiane che hanno raccontato i drammi delle guerre e delle vittime di guerre. Le inviate e gli inviati sono diventati una vera rarità da quando, a partire dalla guerra in Iraq, scatenata in base a falsi pretesti, è stato istituzionalizzato il giornalismo embedded, e, dunque, è stata militarizzata l’informazione.

Quando si avvicina il 4 di marzo il ricordo si fa più intenso. Sono passati 16 anni dal sequestro in Iraq di Giuliana Sgrena, giornalista del quotidiano il manifesto, dalla sua liberazione e dal “fuoco amico”, che a 900 metri dall’aeroporto di Baghdad ferì Giuliana, l’autista, Andrea Carpani, e uccise Nicola Calipari, l’agente del Sismi incaricato della trattativa con i rapitori. «La sparatoria ha rotto un’emozione, che stavo iniziando a provare, la sensazione di tornare libera e la gioia di poterlo essere. Questa emozione è stata brutalmente spezzata e io non ho potuto e non potrò mai essere felice per la mia liberazione, perché è costata la vita alla persona che mi ha salvato». Così scrive Giuliana Sgrena in Fuoco amico, il libro pubblicato per Feltrinelli, nel 2005 a pochi mesi dal rapimento.

A distanza di anni resta immutata l’amarezza per una verità che si è deciso di non cercare e per la discriminazione professionale subita per la scelta della giornalista di raccontare «una realtà diversa da quella vista dagli embedded attraverso il filtro (o la censura) dei comandi militari». In Manifesto per la verità (il Saggiatore 2019) Sgrena scrive: «E se a una di loro succede un incidente, una disgrazia, quando si trova sul campo, sicuramente se l’è andata a cercare, perché come ha detto un giornalista famoso e stimato come Enzo Biagi quando apprese del mio rapimento, sarebbe stato meglio se fosse rimasta a casa a fare la calza».

Giuliana Sgrena e Florance Aubenas, rapita un mese prima di lei, avevano intervistato i profughi di Falluja, distrutta dalle bombe al fosforo bianco e forse proprio per questo erano state sequestrate. «Abbiamo promesso alla tua famiglia che tornerai a casa sana e salva, ma stai attenta: gli americani non vogliono che tu torni viva in Italia», dice a Giuliana uno dei rapitori immediatamente prima della sua liberazione. In guerra chi ha il potere delle armi non vuole testimoni (nemmeno giornalisti) e questo in Iraq, nel 2005, valeva per chi sosteneva di combattere per la liberazione del proprio paese e anche per l’esercito occupante. Gli Stati Uniti hanno cercato di far cadere nell’oblio quella drammatica vicenda, scegliendo di non celebrare un processo ai responsabili e la giustizia italiana ha dichiarato di non avere giurisdizione sul caso.

Ma nella memoria collettiva del nostro paese quella storia resta inquietantemente viva. Al libro Fuoco amico, si sono aggiunti Il viaggio di Nicola Calipari, uno spettacoloteatrale – basato sul diario di prigionia di Giuliana Sgrena, su frasi di Nicola Calipari, e sul rapporto ufficiale della delegazione italiana in Iraq –, scritto e interpretato da Fabrizio Coniglio e da Alessia Giuliani e la graphic novel, Giuliana Sgrena. Baghdad, i giorni del sequestro. Nel libro oltre al fumetto (testi di Giuliana Sgrena e disegni di Irene Carbone), un’intervista di Sgrena a Hanaa Edward, pacifista e femminista, sulla protesta di giovani donne e giovani uomini che, a partire da ottobre 2019, ha scosso il paese e, in chiusura il Diario di un sequestro.

La graphic novel fa parte della collana, diretta da Marco Lillo, “Donne sul fronte” (Oriana Fallaci. Il Vietnam, l’America e l’anno che cambiò la Storia, Ilaria Alpi. Armi e veleni, le verità interrotte, Giuliana Sgrena. Baghdad, i giorni del sequestro, Se chiudo gli occhi. La guerra in Siria dai racconti dei bambini, Zehra Dogan. La mia guerra a colori per il Kurdistan, Rwanda. I giorni dell’oblio, Afghanistan. Bulletproof diaries, cronache di una reporter di guerra). I sette libri (128 pp. a colori, euro 7.90), pubblicati da Paper First e Round Robin Editrice, in edicola con Il Fatto Quotidiano da novembre 2020 a gennaio 2021, si possono ordinare on line tramite il servizio arretrati su ilfattoquotidiano.it.

Nel mese dell’uccisione di Ilaria Alpi, voglio segnalare in particolare un’altra delle graphic novel, Ilaria Alpi. Armi e veleni, le verità interrotte (testi di Mattia Ammirati, disegni di Lucia Guaranti). Il libro è dedicato alla giornalista uccisa in Somalia, insieme a Miran Hrovatin, il 20 marzo 1994 perché si era avvicinata troppo al traffico internazionale di armi e rifiuti radioattivi in cui erano coinvolti molti paesi, tra cui l’Italia. Anche per loro non è stata ancora fatta giustizia, ma l’inchiesta, che molti in Italia avrebbero preferito chiudere senza colpevoli, a marzo 2020 è ripartita con nuove indagini disposte dal gip di Roma, anche grazie all’impegno di numerose testate giornalistiche, tra le quali la Rai per la quale Ilaria e Miran lavoravano.

Grazie alla collaborazione con il Master “Esperto in comunicazione storica: multimedialità e linguaggi digitali” dell’Università di Roma 3, le storie di Giuliana Sgrena, di Ilaria Alpi e delle altre giornaliste protagoniste di “Donne sul fronte” sono entrate anche all’Università.

Per illuminare il lavoro giornalistico svolto da donne e raccontato da donne, nel 2020 e 2021, sui canali web e social di Paper First, Round Robin Editrice, Il Fatto Quotidiano si sono svolti webinar (che si possono vedere su youtube) e sono state allestite mostre con il Museo del fumetto di Cosenza e i festival di fumetto italiani Arf (Roma), Comicon (Napoli), Le strade del Paesaggio (Cosenza).

L’intera collana merita di essere acquistata e, magari, regalata ad amiche e amici per celebrare la forza delle donne in occasione dell’8 marzo. [Celeste Grossi, ecoinformazioni]

Giuliana Sgrena, Irene Carbone, Giuliana Sgrena. Baghdad, i giorni del sequestro, Paper First, Round Robin Editrice, Il Fatto Quotidiano, Roma 2020, 128 pp. a colori, euro 7.90

Mattia Ammirati, Lucia Guaranti, Ilaria Alpi. Armi e veleni, le verità interrotte, Paper First, Round Robin Editrice, Il Fatto Quotidiano, Roma 2020, 128 pp. a colori, euro 7.90

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