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L’insostenibile pesantezza del consumo di suolo/ Video su AltraComo.it

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Dopo due convegni dedicati ai temi dell’inquinamento atmosferico e allo stato delle acque del Lario (non catastrofico, ma decisamente non ottimale) , il circolo Legambiente Angelo Vassallo di Como ha voluto portare all’attenzione collettiva la questione del consumo di suolo, un aspetto non altrettanto noto e regolamentato dell’intervento umano sul paesaggio, ma proprio per questo da non sottovalutare nel suo impatto su ambiente e società. (altro…)

Un quartiere, una piazza, un ponte, un cancello: l’area ex Fisac quasi ultimata

La ristrutturazione dello spazio ex Fisac ed ex Trevitex di Camerlata sta per imboccare l’ultimo tratto del percorso e il Comune di Como si preoccupa di presentarne i risultati alla popolazione (soprattutto del quartiere). Questo il tema dell’incontro pubblico convocato nell’aula magna della scuola “Fogazzaro” a pochi metri dal luogo dell’intervento.

L’assessore alla Pianificazione Urbanistica, Lorenzo Spallino, espone in apertura il lungo iter dell’intervento edilizio, che affonda le radici almeno nel 1994, mentre l’ultima fase, quella che vie definita di “riqualificazione” prende l’avvio almeno nel 2011. Una riqualificazione che intende mettere a disposizione del quartiere una piazza, in una zona che soffre della mancanza di spazi collettivi e socializzanti, e che ne soffrirà sempre di più in futuro, stante la pressione demografica che l’ulteriore espansione edilizia, che pare inarrestabile, porterà (sull’area dell’ex Sant’Anna è previsto nei prossimi tempi l’insediamento di circa 1200 nuovi residenti).

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E dunque una nuova piazza di circa 2000 mq e un «percorso protetto» in direzione del Liceo “Giovio”, interventi che si inseriscono in un quadro di interventi più ampio, finanziato con il 70% degli introiti degli oneri di urbanizzazione, che comprende anche interventi sulla via Paoli, sulla via Varesina e sulla via Giussani.

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All’architetto Fabio Nonis, del gruppo progettuale, spetta il compito di illustrare le caratteristiche di questo nuovo «luogo di fruizione», che sarà al tempo stesso uno «spazio di rappresentanza» e un «recupero della memoria» di quanto è stato raso al suolo (una delle industrie tessili più importanti e più interessanti dal punto di vista architettonico della città, di cui l’ultimo relitto sopravissuto – la palazzina degli uffici di cui si è a lungo discusso – era sinceramente il brano meno significativo). Nella storia del tessile, perciò, si sono scovati gli elementi decorativi che vivacizzeranno l’allestimento architettonico dello spazio: alcuni ovviamente ripescati dallo sterminato repertorio di disegni di cui i «foulard» (che paiono essere l’unico prodotto tessile degno di memoria) erano pieni, e altri inopinatamente reperiti grazie a degli innocui strafalcioni (come la teca museale con i vari tipi di bozzoli, scambiata per «teca con cui venivano fatti essiccare i bachi»! vetro compreso, si intende…). Ma naturalmente la discussione si accentra sull’ormai noto ponte che scavalca la via Badone. L’architetto Nonis delinea le scelte progettuali che hanno portato alla sinuosità del percorso (inevitabile il riferimento alla flessuosità dei tessuti serici, ma si potevano citare anche le onde del lago) e quelle che hanno obbligato a una realizzazione di parziale funzionalità, con forti pendenze e «gradoni» che ne impediscono la percorrenza a chi ha difficoltà di deambulazione, a carrozzelle, passeggini, biciclette ecc. In sostanza al ponte è affidato un obiettivo specifico: quello di accompagnare «la massa degli studenti del Giovio» da piazza Camerlata alla sede scolastica, indirizzandoli dalla nuova piazza verso il percorso interno tra le nuove case dell’area ex Fisac (attualmente parzialmente chiuso, ma che dovrà essere riaperto, perché su di esso grava una servitù pubblica di passo, fino ad oggi scarsamente rispettata), e poi, superata via Cuzzi e risistemato il tratto finale di percorso, verso un ingresso laterale del Liceo. Come ha dichiarato l’architetto Nonis, «il ponte deve essere attrattivo, perché se il ponte non funziona per farci passare gli studenti, risulta inutile». Per tutti gli altri, infatti, continuerà a funzionare il passaggio pedonale a raso, all’innesto di via Badone con via Paoli, ulteriormente razionalizzato con sistemi di «semafori intelligenti».

A questo punto si scatena la discussione, perché i residenti presenti contestano questo tipo di scelte, e la reale utilità del ponte. Tra le altre questioni sollevate, meriterebbe una riflessione approfondita quella sulla reale provenienza dei flussi di studenti verso il Giovio (una buona parte, in effetti, non proviene dalla piazza di Camerlata). Lamentano anche un difetto di comunicazione, perché il ponte è stato presentato come «ciclopedonale», cosa che non è. «È vero, – ammette a un certo punto l’architetto Cosenza, dirigente del settore Urbanistica, Edilizia privata e Suap del Comune di Como – il ponte avrebbe dovuto essere così», ma poi, approfondendo le verifiche, si è capito che così non si sarebbe potuto fare…

E comunque l’ipertrofico ponte ormai c’è, la piazza quasi. La discussione rischia di essere accademica. La progettazione partecipata, di cui poco oltre il confine si continua a sperimentare, resta dalle nostre parti una pia illusione.

[Fabio Cani, ecoinformazioni]

Palazzina Fisac-Trevitex/ L’innegabile velocità della distruzione

fisac-trevitexÈ proprio vero che abbattere è più semplice che costruire. Così i cittadini che in questi giorni guardano scomparire la Palazzina Fisac-Trevitex da via Pasquale Paoli vedono chiudersi per sempre una storia di lavoro e di eccellenza lariana, colpita prima dall’abbandono funzionale alla situazione attuale e ora dal progetto di riqualificazione dell’area che di essa promette di lasciare solo un simbolo.

La storia della Palazzina Fisac-Trevitex però finisce almeno in silenzio e alla sua agonia è stato risparmiato l’insulto dei fuochi d’artificio che hanno celebrato un altro abbattimento, quello della Ticosa, il 27 gennaio del 2010, con una festa in pompa magna oscenamente fatta nel Giorno della Memoria con lo strascico di una devastazione ambientale e di quella che ancora oggi a distanza di anni è un’area sottratta alla città. Per l’area della Trevitex la giunta Lucini scommette su un futuro radioso, con un agile e sinuoso ponte, un supermercato più grande di prima (i malpensanti credono darà il colpo di grazia alle piccole attività commerciali del quartiere), la riattivazione del multisala (forse fuori tempo massimo per il genere, ma i malpensanti, sempre nemici di ogni cambiamento, temono in grado di mettere in difficoltà lo Spazio Gloria) e tanti miglioramenti per la viabilità e la vivibilità del quartiere a partire dalla piazza del supermercato che si scommette sarà vera (per i malpensanti forse il posto giusto per la specie del futuro: l’homo prendi tre paghi due) e non assediata dal traffico come Camerlata con la sua splendida fontana recentemente messa a nuovo. [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]

Sull’argomento ecoinformazioni dando conto di tutti i pareri, le proposte, le polemiche ha scritto molto. Ecco un parziale elenco degli articoli e dei video sul tema.

Time lapse 27 ottobre 2015

Abbattimento 27 ottobre 2015

Firmata la convenzione per l’ex Trevitex

Presentazione_14_09_2015_TrevitexLunedì 14 settembre Palazzo Cernezzi e Cedi si accordano, partirà la riqualificazione di Camerlata, aprirà il nuovo grande centro commerciale.

«I lavori partiranno entro fine ottobre e in circa 6 mesi il quartiere cambierà volto: entro marzo/aprile 2016 è prevista la conclusione degli interventi che interesseranno la piazza, l’area pedonale antistante al complesso residenziale, l’allargamento via Badone e via Paoli, il sovrappasso pedonale via Badone e l’apertura della nuova struttura di vendita – spiega il Comune di Como –. La viabilità nel periodo dei lavori verrà definita dopo la richiesta titoli edilizi da parte di Cedi che oggi ha sottoscritto il contratto con l’Amministrazione comunale. A carico della società rimarranno le opere di manutenzione straordinaria e ordinaria per 30 anni e la gestione dei posti auto interrati» (il progetto). [md, ecoinformazioni]

Ex Trevitex: lavori entro fine ottobre

TREVITEX1Spallino: «Iter amministrativo si è finalmente concluso. Condizione per apertura la realizzazione della piazza e del sovrappasso e l’allargamento di via Badone».

La Giunta Lucini ha approvato mercoledì 2 settembre il programma integrato di intervento dell’ex Trevitex a Camerlata.

«L’iter amministrativo del Piano Integrato si è finalmente concluso a breve procederemo con la firma della convenzione e immediatamente dopo la società depositerà le richieste di permesso edilizio – precisa l’assessore alla Pianificazione urbanistica Lorenzo Spallino –. Condizione per l’apertura del centro commerciale resta la realizzazione della nuova piazza pubblica e del sovrappasso e l’allargamento di via Badone. Il 70 per cento del valore degli investimenti si concretizzerà nel quartiere di Camerlata».

«Ragionevolmente i lavori partiranno entro fine ottobre – spiega una nota del Comune di Como –; al via libera di oggi della giunta, seguirà entro fine settembre la firma della convenzione e quindi entro fine ottobre, appunto, l’avvio dei primi lavori, la cui durata è stimabile in circa 6 mesi».

«Complessivamente, il progetto permetterà una trasformazione del quartiere a favore della sua vivibilità, con una nuova area svago e gioco per i cittadini, la riqualificazione del verde, la messa in sicurezza delle strade – proseguono da Palazzo Cernezzi –; è prevista nuova segnaletica e pavimentazione, oltre al percorso ciclabile nel doppio senso in via Giussani. Gli interventi previsti sono così riassumibili: creazione sovrappasso pedonale, creazione nuove piazze pubbliche, nuove aree destinate a parcheggio pubblico (verranno mantenuti 20 parcheggi in via Varesina), allargamento via Badone/intersezione via Pasquale Paoli, nuova rotatoria via Varesina/via Lissi, allargamento via Pasquale Paoli, videosorveglianza dei due sottopassi pedonali, riqualificazione via Varesina e di via Giussani, nuova rotatoria di via D’Annunzio, per un costo totale previsto di € 7.364.898,46».

«La palazzina ex Fisac verrà abbattuta – una scelta che ha suscitato diverse polemiche in città –: la memoria verrà mantenuta tramite un corpo a C, la creazione di un pergolato e la ricollocazione delle colonne in ghisa preesistenti. Il gestore sarà tenuto anche alla manutenzione delle aree pubbliche per trent’anni». [md, ecoinformazioni]

Una domanda semplice sulle paratie

NOparatieLuca Michelini pone domande che molti si fanno, anche tra gli elettori del centrosinistra comasco. Lui definisce il quesito  «Una domanda semplice sulle paratie» e vedendo il governo Lucini affannato nel cercare di risolvere problemi posti dalle giunte di centrodestra e da dirigenti incapaci è lecito chiedersi perché il centrosinistra lariano si sia accontentato di “cambiare passo” e non abbia invece scelto di cambiare direzione abbandonando completamente le devastanti grandi opere dei governi precedenti della città.  Leggi  nel seguito del post l’opinione di Luca Michelini ripresa da Democrazia economica. Leggi anche Riflessioni a margine della relazione del Comitato Nazionale Anticorruzione sul “caso paratie” di Como.

«1. Gianfranco Giudice, preciso e puntuale e acuto come sempre nelle sue riflessioni, affida al web [su Fb, ndr] una riflessione del tutto condivisibile: “nel pomeriggio camminavo sul lungolago da piazza Cavour verso Sant’Agostino e pensavo che se fossi il Sindaco di Como Mario Lucini, toglierei quelle orrende inferriate, rimetterei le vecchie ringhiere sul marciapiede, sistemerei i cubetti di porfido esistenti, una potata alle piante, una pulita e… chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto, scurdammoce u passatu e nu ne parlammu chiu”.

Difficile non condividere questa osservazione, ispirata al buon senso.

2 . Si tratta di una osservazione che spinge ad interrogarsi sul motivo per il quale la giunta di Como ha scelto la strada diametralmente opposta: cioè quella di continuare nell’opera delle paratie, mettendosi in continuità con quella giunta Bruni che proprio sulle paratie era caduta, aprendo la strada ad un possibile cambiamento politico in città.

La continuità Bruni-Lucini è stata infatti evidente almeno su tre fondamentali aspetti urbanistici, destinati a segnare in profondità il destino di Como: la sistemazione dell’area Trevitex e dell’enorme spazio urbano della Ticosa, infine le paratie. Paratie che la Commissione Nazionale Anticorruzione ha definito, in sostanza, inutili e costose. Non solo la Commissione contesta la scelta amministrativa di non promuovere un nuovo bando per i lavori, ma mette sotto accusa la stessa decisione di continuare i lavori.

3. Quali sono, dunque, i motivi per cui la giunta Lucini ha deciso di continuare in quest’opera?

Ritengo che questa domanda dovrebbe costituire il fulcro del dibattito politico cittadino, tanto più che viviamo in un periodo di assurda austerità, che fa sentire i propri effetti anche a livello locale, con pesanti tagli al bilancio, che stanno mettendo in difficoltà, a detta dello stesso sindaco, la “normale amministrazione”.

Nel rispondere alla domanda credo sia opportuno individuare con millimetrica precisione le responsabilità della decisione presa. Il PD ha fatto proprio il “decisionismo” di craxiana memoria: ebbene il decisionismo pretende l’individuazione precisa ed inequivocabile di tutti gli attori che hanno compiuto la scelta e delle loro motivazioni. Non credo di sbagliarmi, p.es., nell’individuare non solo nel Comune – inteso come giunta, e come dirigenza degli uffici – , ma anche nella Regione Lombardia il motore ultimo della scelta.

4. La giunta Lucini si è piccata di promuovere la trasparenza negli atti e degli atti, segnando in questo caso una netta discontinuità con la giunta Bruni: ebbene non credo possa derogare in questo caso fondamentale.
Intano potrebbe cominciare a rendere disponibile sul sito del Comune la relazione della Commissione, che è nelle mani dei partiti che sostengono la giunta, ma che i cittadini non possono ancora consultare». [Luca Michelini da Democrazia economica]

Luca Michelini sullo stesso argomento ha scritto successivamente, sempre su Democrazia economica,  anche l’articolo Riflessioni a margine della relazione del Comitato Nazionale Anticorruzione sul “caso paratie” di Como.

Michelini/ Senza analisi la magistratura detta l’agenda

paratie_03Luca Michelini commenta l’articolo di Marco Longatti e contesta la centralità de La provincia assunta come Gazzetta ufficiale anche delle persone del centrosinistra. Il docente di Storia del pensiero economico all’Università di Pisa giudica, in assenza di un giornale vero che rappresenti un’alternativa indipendente e libera  velleitarie (anche le sue)  o insufficienti le altre proposte. Serve – lo raccomanda Michelini – uno studio più accurato dei documenti a partire dalla stessa relazione Anac. Senza profondità di analisi l’azione giudiziaria detta l’agenda.
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Pgt nonostante la regione/ Spallino con Cosenza

pgtfirmeL’assessore all’Urbanistica e all’edilizia privata del Comune di Como Lorenzo Spallino comunica l’approvazione nella giunta del 13 gennaio della variante al Pgt. L’approvazione era stata sospesa per attendere che la Regione Lombardia recuperasse la mancata indicazione del secondo lotto della tangenziale, ma vista l’inattività regionale (nonostante il voto del Consiglio regionale, nulla è successo) Como decide di prenderne atto.

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Ex Trevitex

TREVITEX1Osservazioni al programma integrato di intervento dal 23 gennaio al 6 febbraio.

 

A Como: «A seguito dell’adozione da parte della Giunta comunale del programma integrato di intervento relativo all’ambito denominato ‘ex Trevitex’, la relativa deliberazione n. 418 del 15 dicembre 2014, insieme agli allegati, è depositata in libera visione al pubblico per 15 giorni, a partire dal 7 gennaio 2015 e fino al 22 gennaio 2015, presso la Segreteria Generale del Comune di Como. La stessa documentazione è altresì pubblicata nel sito web al seguente link http://www.comune.como.it/citta/territorio/trevitex.html».

«Chiunque può prendere visione della documentazione messa a disposizione e presentare le proprie osservazioni, in forma scritta e in carta semplice, dal 23 gennaio 2015 e fino al 6 febbraio 2015 con le seguenti modalità – ricordano da Palazzo Cernezzi –: consegna a mano presso l’Ufficio Protocollo del Comune – Palazzo Municipale Via Vittorio Emanuele 97; tramite servizio postale con raccomandata A/R all’indirizzo: Via Vittorio Emanuele 97 – 22100 Como; via e-mail all’indirizzo di posta certificata: comune.como@comune.pec.como.it». [md, ecoinformazioni]

Adottato il programma integrato di intervento ex Trevitex

Presentazione_15_12_2014_TrevitexLa Giunta comunale comasca adotta il progetto di riqualificazione dell’Ex Fisac a Camerlata.

 

«Nessuna variazione di volumi e la possibilità, per le attività commerciali dei quartieri di Camerlata, Rebbio e Breccia, di accedere a locazione di muri a canone agevolato all’interno del centro commerciale – prosegue la nota –. L’apertura della grande struttura di vendita è subordinata alla realizzazione della nuova piazza pubblica, il sovrappasso di via Badone e all’allargamento di una corsia della stessa via Badone».

La palazzina ex Fisac, per cui anche alcune delle forze che sorreggo l’amministrazione di centrosinistra che guida la città, verrà abbattuta e solo una piccola parte verrà conservata: «La memoria verrà mantenuta tramite un corpo a C, la creazione di un pergolato e la ricollocazione delle colonne in ghisa preesistenti».

Alcune migliorie verranno fatte per la viabilità e le strutture del quartiere: «La gestione è obbligata a realizzare gli interventi di adeguamento del sistema semaforico esistente sulle vie Paoli, Badone, Varesina e Napoleona, a propria cura e spese, in caso insorgano problemi di traffico, ove richiesto dal Comune entro 18 mesi dall’apertura del Centro Commerciale. La gestione è tenuta anche alla manutenzione delle aree pubbliche per trent’anni».

«Gli interventi previsti sono così riassumibili – spiega una nota del Comune di Como –: creazione sovrappasso pedonale, creazione nuove piazze pubbliche, nuove aree destinate a parcheggio pubblico (e verranno mantenuti 20 posti per parcheggio su via Varesina), allargamento via Badone/ intersezione via P.Paoli, nuova rotatoria via Varesina/ via Lissi, allargamento via P. Paoli, videosorveglianza dei due sottopassi pedonali, riqualificazione via Varesina e di via Giussani, nuova rotatoria di via D’Annunzio, per un costo totale previsto di € 7.364.898,46. Qualora il gestore che andrà a realizzare le opere avrà costi maggiori, dovrà provvedere in proprio, al contrario, se spenderanno meno, le quote ritorneranno all’amministrazione».

«Ci sarà un nuovo ed ulteriore passaggio dal quartiere perché vogliamo avere il cittadino come interlocutore – annuncia l’assessore all’Urbanistica Lorenzo Spallino, che aggiunge –. Invito tutti a ragionare sulla lungimiranza di un approccio come quello che ha avuto questa Amministrazione: al termine dei lavori il quartiere sarà pronto per accogliere i nuovi carichi urbanistici derivanti dal recupero dell’Ex S. Anna» (il piano). [md, ecoinformazioni]

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