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16 aprile/ Incontro pubblico sull’ex Trevitex

TREVITEX 2Si discuterà del futuro dell’area mercoledì 16 aprile alle 21 nell’ex Circoscrizione 3, in via Varesina 1/a a Como, con il sindaco di Como Mario Lucini, l’assessore all’Urbanistica Lorenzo Spallino e l’architetto Giuseppe Cosenza, direttore dell’area Programmazione della città e incontro trevitexsviluppo economico del Comune di Como.  Presto on line su ecoinformazioni.

Sull’argomento leggi su ecoinformazioni le posizioni di Como civica, del Pd, di Paco-Sel e di Italia Nostra.

Nuovi video/ A Camerlata il futuro dell’area Trevitex

trevitex alla 3Con l’introduzione del sindaco Mario Lucini, l’inquadramento generale dell’assessore all’Urbanistica Lorenzo Spallino e un’analisi a maggiore dettaglio dell’architetto Giuseppe Cosenza si aperta nella sala della Circoscrizione 3 di Camerlata strapiena la discussione sul   futuro dell’area ex Trevitex di mercoledì 16 aprile alle 21. Nei primi interventi la rivendicazione forte dell’opportunità che il gruzzolo di circa 3 milioni che sarebbe a disposizione del Comune per servizi pubblici “prioritariamente” della zona resti interamente al quartiere. Secca e di grande onesta la risposta del sindaco che ha voluto essere esplicito: «Non assicuro, anche se ciò sarebbe in questa sede popolare, che tutto il denaro verrà usato per il quartiere, la città è una».  Presto on line sul canale di ecoinformazioni tutti gli altri video di Valentina Rosso dell’iniziativa.

Trevitex-Fisac/ Il Pd favorevole all’accordo con Slunga

pd

Il Pd di Como ricorda che i problemi nascono da scelte sbagliate fatte dal centrodestra, afferma che l’intervento costituisce «un’opportunità unica e irripetibile per la riqualificazione del quartiere di Rebbio e Camerata», dichiara che non ritiene di dover porre alcuna pregiudiziale all’abbattimento della palazzina ex Fisac «preferendo destinare in via prioritaria l’importo disponibile su progetti maggiormente utili per il quartiere». Leggi il testo del comunicato.

«Il Partito Democratico della Città di Como considera l’intervento urbanistico sull’area ex Trevitex/Fisac un’opportunità unica e irripetibile per la riqualificazione del quartiere di Rebbio e Camerlata.

Nella prospettiva della futura attuazione del programma e della definizione degli accordi, il Partito Democratico, dopo un percorso condiviso con i propri consiglieri comunali e con il circolo di Como Sud, e culminato nell’Assemblea cittadina, ritiene importante esprimere le seguenti valutazioni complessive sull’intera vicenda:

• La situazione attuale del comparto ex Trevitex/Fisac è frutto delle scelte sbagliate effettuate dalla precedente amministrazione di centrodestra, inutilmente avversate all’epoca dal centrosinistra.

• Coerentemente con il ruolo di responsabilità derivante dall’essere partito di maggioranza e di governo della città, il PD auspica ora la celere conclusione di un accordo con Esselunga che possa risolvere definitivamente il problema attuale ed evitare lo sviluppo di ulteriori situazioni di degrado.

• In merito alla palazzina ex Fisac, considerati gli eccessivi costi necessari per un’eventuale ristrutturazione, l’assenza di progetti concreti sull’immobile e la presenza nella stessa zona di altri immobili pubblici che attendono una destinazione (come ad esempio la sede dell’ex circoscrizione e la ex scuola materna di Via Varesina), il PD non ritiene di dover porre alcuna pregiudiziale al suo abbattimento, preferendo destinare in via prioritaria l’importo disponibile su progetti maggiormente utili per il quartiere.

• Le opere compensative previste dall’accordo dovranno essere intese come un piano globale di riqualificazione dell’intero quartiere, che si concentri in particolare su una migliore e funzionale definizione degli spazi di uso pubblico e sulla revisione delle criticità della viabilità e della mobilità locale.

• Il PD apprezza la decisione dell’Amministrazione di indire un incontro pubblico il prossimo 16 aprile, per confrontarsi con i cittadini e le associazioni del quartiere sulla proposta preliminare per il futuro dell’area.

Esprimendo totale fiducia e sostegno alla Giunta e all’Assessore all’Urbanistica Lorenzo Spallino per il lavoro svolto, il Partito Democratico auspica che le proprie indicazioni vengano tenute in attenta considerazione nella formulazione della delibera di indirizzo che giungerà in Consiglio comunale e nella definizione delle future scelte che verranno prese dall’Amministrazione, perché la trasformazione urbana dell’area di Camerlata e Rebbio possa essere la migliore, per quanto possibile, per i cittadini e per le attività del quartiere». [Pd Como]

Legnani eletto presidente del Consiglio comunale comasco

8 COMOCOMUNEL’ex capogruppo del Pd a Palazzo Cernezzi è stato eletto alla terza votazione a dirigere l’assemblea cittadina, ha riconosciuto: «Di essere un uomo di parte, ma consapevole di assumere un ruolo di garanzia per tutti». Incomincia la discussione sull’area ex Trevitex.

 

Preliminari

Nelle preliminari al Consiglio comunale di giovedì 22 maggio Luca Ceruti, M5s, ha richiesto maggiore attenzione per sanzionare quanti hanno appeso cartelli elettorali fuori dai propri spazi e sempre per quanto riguarda le imminenti elezioni europee ha annunciato, dopo aver divulgato i nomi dei nominati aprendo il caso parentopoli, di aver rinunciato all’incarico di scrutatore, «incorrerò anche in eventuali sanzioni», e farà invece il rappresentante di lista. Alessandro Rapinse, Adesso Como, ha invece portato in aula il casa dei residenti di via Spartaco e delle condizioni dell’immobile comunale, alcuni erano presenti in aula, mentre Giampiero Ahani, Lega, ha chiesto, per la seconda volta, l’intervento dei vigili contro il venditore di carciofi che compare ogni tanto per le vie della città murata. Mario Molteni, Per Como, ha annunciato due interrogazioni, una sul dissesto della via S. Giacomo e un’altra sulla riduzione delle corse dei bus nel periodo estivo. «Durante la discussione sulle vendite del patrimonio comunale il consigliere Luppi ci diceva sarebbero servite a non alzare le tasse – ha attaccato Laura Bordoli, Ncd –. Ora le affermazioni sulla stampa del sindaco di un futuro aumento dell’Irpef ci lasciano esterrefatti. Cosa faremo fra tre anni quando avremo venduto anche questi beni?»

 

Presidenza

Iniziata la seduta sono riprese le inusitate indicazioni di voto sul presidente del Consiglio, con gli interventi scontati di Ada Mantovani, Adesso Como, che ha comunque ringraziato per la candidatura propostagli da Vincenzo Sapere, Paco-Sel, Marco Butti, Gruppo misto, Enrico Centiempo, Ncd, a sostegno di Sapere. Dalla maggioranza è intervenuto Vito De Feudis, Pd, «la scorsa seduta è stata la più brutta a cui abbia partecipato», che si è speso per il candidato del suo partito Stefano Legnani sostenuto, si è corretto mentre interveniva con un quasi, da tutta la maggioranza.

Sono servite quindi tre votazioni per nominare Legnani come presidente.

Per l’elezione, a scrutinio segreto, a Statuto serve una «maggioranza dei 2/3 dei Consiglieri assegnati» e solo «dopo due votazioni infruttuose, il Presidente può essere eletto a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati». Durante la serata si contava solo una assenza fra le fila della maggioranza, che si è divisa nei primi due scrutini. Come annunciato infatti il gruppo di Paco-Sel ha orientato i propri due voti sulla consigliera Mantovani, il resto della compagine che guida Palazzo Cernezzi si è espressa per Legnani (18 voti), le minoranze hanno votato Sapere (12 voti). Solo alla terza votazione la maggioranza si è ricompattata sulla figura dell’ex capogruppo del Pd con 20 voti, contro i 12, dell’opposizione, per Sapere.

Dopo i ringraziamenti appena insediatosi Legnani ha riconosciuto: «Di essere un uomo di parte – come l’accusavano le minoranze –, ma consapevole di assumere un ruolo di garanzia per tutti coloro che siedono in aula sia in maggioranza, che in minoranza». Una garanzia che prenderà forma col rispetto dei regolamenti, ha aggiunto, «per far sì che il Consiglio sia il luogo del libero confronto». Ora il Partito democratico dovrà eleggere un nuovo capogruppo e la Commissione II un nuovo presidente.

 

Ex Trevitex

L’assemblea ha quindi affrontato la proposta di intervento nell’area ex Trevitex, lo sbocco di un iter accidentato e lunghissimo, presentata dall’assessore all’Urbanistica Lorenzo Spallino con le slide che aveva già rese pubbliche. L’assessore ha sottolineato la creazione di posti di lavoro, «circa 140 addetti complessivi», e il fatto che la Soprintendenza non abbia chiesto vincoli per la palazzina degli uffici, oltre alla novità: «La riqualificazione di via Giussani è l’elemento maggiormente significativo rispetto alla proposta del 2010». Se nelle presentazioni e nei prospetti di come verrà risistemata via Varesina non si vedono più i posteggi per le macchine di fronte ai negozi , come annunciato in un precedente incontro con i commercianti della zona, «si manterrà una dose adeguata di posteggi», a cui si affiancheranno i 50 di via Giustizia e libertà, ha specificato Spallino, che ha accennato anche ai tempi di esecuzione dei lavori, per cui annuncia un monitoraggio continuo: «Sarà un processo per step, non in un colpo solo, perché così si bloccherebbe Camerlata per 2 anni». Raccolta la serie delle domande di chiarimento, su costi, impatto della grande distribuzione sulla città, pareri da vari settori comunali, futuro del cinema, fatte dalle minoranze, data l’ora la seduta è stata sciolta. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Area ex Trevitex/ Di “Ticosa” ce ne sono già due

comocivicalogoLa lista Como Civica al governo della città di Como interviene nel dibattito sul futuro dell’area ex Trevitex per smentire chi sostiene si stia prefigurando un nuovo disastro urbanistico, una nuova Ticosa. Como Civica risponde punto per punto ai dubbi avanzati da chi non vuole un nuovo supermercato, ritiene l’indennizzo messo a disposizione da Slunga insufficiente, sbagliata la demolizione della Palazzina liberty, necessaria una fase di urbanistica partecipata. Leggi il comunicato nel seguito del post.

«L’”affaire” Trevitex comincia nel 1999 e dopo una serie di passaggi (ed errori) burocratici ed amministrativi lascia un buco nero nel centro del quartiere di Camerlata – che nel frattempo è stato deturpato da una edilizia sfrenata e inutile.

Si dice che “diventerà una nuova Ticosa!”. No, in realtà è già una nuova Ticosa.
Dopo 15 anni, abbiamo l’occasione di chiudere il buco nero e fare rinascere una parte significativa del quartiere.
Sovrappassi, percorsi pedonali in sicurezza, piste ciclabili, rifacimento della viabilità, riqualificazione di vie e una nuova piazza.
Questi alcuni degli interventi – del valore complessivo di diversi milioni di euro – che potrebbero permettere di migliorarne la vivibilità.
Qualcuno solleva dubbi. Cedere alla grande distribuzione? Abbattere la palazzina liberty? Mai!
Risposte.
a. quello della GDO non è un diktat, è un accordo pubblico-privato. E il privato non lo si è scelto, il privato ci è stato consegnato dalla storia di questi ultimi quindici anni. L’alternativa è se chiudere l’accordo alle condizioni indicate dall’Assessorato all’Urbanistica o lasciare il buco nero. Tertium non datur. E siccome l’accordo è un buon accordo, noi siamo per uscire dall’immobilismo, eliminare il buco nero e dare risposte concrete al quartiere e alla richiesta di miglior vivibilità.
b. salvare la palazzina è un gesto simbolico e tutti i simboli sono preziosi. Ma la Sovrintendenza non la giudica così significativa da meritare un vincolo e gli abitanti di Camerlata non sembrano determinati a barattare il futuro del quartiere con un pezzo di memoria. Perché salvare la palazzina costa. E costa tanto da assorbire più della metà dei sette milioni di contropartita all’apertura della grande distribuzione. Conserviamo simbolicamente la memoria ma non facciamone un ostacolo alla rinascita del quartiere.
Fermarsi adesso vuol dire non capire (o fare finta di non capire), non (voler) affrontare la situazione. E decidere di tenersi la nuova Ticosa». [Como Civica]

Sullo stesso argomento leggi anche su ecoinformazioni le posizioni del Pd di Paco-Sel, e di  Italia Nostra.

Paco-Sel/ Giusto intervenire nell’area Fisac-Trevitex, ma il Centro commerciale non serve

Logo-bicicletta-def-300x300Paco-Sel valuta positivamente i passi avanti compiuti per la progettazione del nuovo assetto dell’area Fisac-Trevitex, ma ribadisce che il centro commerciale previsto è inutile e dannoso. Paco-Sel è anche contraria all’abbattimento della palazzina Fisac ritenendo che non ritratti di «una questione secondaria o di principio, ma parte della definizione stessa dell’assetto urbanistico in senso pubblico della zona». Il gruppo politico che sostiene la giunta Lucini afferma che tale opinione è condivisa da esponenti anche di altri gruppi della maggioranza e sottolinea quanto sia «importante che, per cambiare passo, ogni scelta progettuale non solo sia condivisa all’interno delle forze politiche, ma discussa con la popolazione attraverso un percorso di urbanistica partecipata che possa portare a scelte consapevoli e condivise anche se diverse in parte o del tutto da quelle che sembrano essere già quasi compiute». Leggi nel seguito il testo del comunicato.

«La posizione del nostro gruppo sull’area Trevitex è nota da tempo ed è in coerenza con quanto affermato fin dai tempi della giunta Botta e cioè quella dell’inutilità di insediare un centro commerciale in questa zona, con l’inevitabile carico di inquinamento e traffico in un’area troppo congestionata ed inquinata.

Anche da parte dei cittadini di Camerlata le richieste, che condividiamo, sono altre e sono quelle della necessità in zona di una struttura commerciale di medie dimensioni e di una generale riqualificazione sotto il profilo ambientale ed urbanistico.

Premesso questo siamo d’accordo con il resto della maggioranza a sanare e porre rimedio ad una situazione di cui non siamo responsabili perché frutto di scelte mai condivise.

La scelta di ridiscutere il piano attuativo Trevitex non ci deve però far perdere di vista l’obbiettivo principale e cioè quello di affermare l’interesse pubblico sull’area riferito soprattutto allo sviluppo urbanistico della zona.

L’attuale proposta è sicuramente migliorativa rispetto a quelle precedenti anche perchè frutto di proposte condivise e suggerite da noi, dal gruppo di lavoro a supporto della maggioranza e dai  gruppi che lavorano all’interno dei quartieri coinvolti.

Ci preme però sottolineare che l’abbattimento della palazzina ex Fisac non è una questione secondaria o di principio ma parte della definizione stessa dell’assetto urbanistico in senso pubblico della zona.

Il suo abbattimento, così come prospettato dal progetto attuale, avrebbe come unico esito quello di rendere visibile il nuovo centro commerciale e la piazza diventerebbe il “sagrato” di ingresso e punto di arrivo dei vari percorsi pedonali compreso il sovrappasso di via Badone.

Anche le aspettative degli abitanti di Camerlata di avere una piazza per il quartiere verrebbero deluse da questa soluzione progettuale simile a quella già realizzata sopra al supermercato di Via Piave, squallida piazza, sempre vuota, non vissuta e poco conosciuta.

È a partire da queste considerazioni che abbiamo sostenuto il mantenimento della palazzina o almeno di una parte consistente di questa non solo come memoria storica, importantissima per non perdere una parte visibilmente consistente della storia di Como, ma soprattutto per creare uno spazio pubblico che non sia semplicemente l’ingresso del supermercato ma un luogo di mediazione usufruibile dalla popolazione e che al contempo  non soffochi la futura attività commerciale.

A questo scopo pensiamo ad un progetto che preveda di rendere permeabile il piano terra della palazzina con la creazione di due piazze integrate, quella interna commerciale e quella esterna a verde e protetta dal traffico con il massimo di integrazione fra i due spazi. Il mix di funzioni risulterebbe, a nostro avviso, molto più interessante anche per l’operatore privato grazie alla creazione di uno spazio più vivibile e frequentato.

Riteniamo altresì importante che la palazzina così progettata rimanga di proprietà e gestione dell’operatore e che le destinazioni funzionali insediabili siano di interesse pubblico ( ostello della gioventù, pubblici esercizi, spazi espositivi multimediali quali documenti anche fotografici sulla storia del tessile con l’indicazione dei percorso ciclo-pedonale verso il progettato parco dei gelsi a Rebbio , emporio per la mobilità dolce, spazi sulla storia del razionalismo e centro per visite guidate, ecc).

Vogliamo ribadire che comunque queste posizioni non sono isolate all’interno della maggioranza ma  che anzi al suo interno sono  presenti posizioni simili a quelle del nostro gruppo, posizioni condivise anche da associazioni per la salvaguardia dell’ambiente quali Italia Nostra.

Infine riteniamo importante che, per cambiare passo, ogni scelta progettuale non solo sia condivisa all’interno delle forze politiche, ma discussa con la popolazione attraverso un percorso di urbanistica partecipata che possa portare a scelte consapevoli e condivise anche se diverse in parte o del tutto da quelle che sembrano essere già quasi compiute». [Paco-Sel]

 

Inizia la discussione sul Bilancio

8 COMOCOMUNEPalazzo Cernezzi affronta, come ogni anno, l’assestamento dei propri conti economici.

 

Preliminari

Giampiero Ajani, Lega, ha chiesto di avere il punto sulla situazione degli stabili comunali dopo le precipitazioni degli ultimi giorni, la scuola Massina di monte Olimpino in particolare, e, nuovamente, l’accesso a diversi atti, per cui non ha avuto risposta, «se non sapete ditemelo, non è un problema?», sempre sull’accesso agli atti è intervenuto anche Francesco Scopelliti, Ncd, su BeCome e la Cooperativa Corto circuito per cui ha avuto come risposta solo la stampa dei siti Internet.

 

Bilancio

L’assessore competente Paolo Frisoni ha quindi presentato l’assestamento di Bilancio, annunciando di voler portare in aula il Preventivo entro i primi 3 mesi del 2015. L’assessore ha ricordato le nuove entrate derivate dai ristorni dei frontalieri, molto utili anche a fronte delle minori entrate 4 milioni in meno dalle alienazioni, 2,2 milioni in meno dalle monetizzazioni, 1 milione in meno fra forno crematorio, 800mila del Codice della strada, piani di zona. Un problema poi è dato dall’Iva sul monumento di Libeskind, un punto su cui molti consiglieri di opposizione hanno chiesto chiarezza: «Per ora non si pone il problema, che potrebbe sorgere al ricevimento della fattura per il monumento e quando emetteremo la fattura per le sponsorizzazioni. Ma non è un problema per l’assestamento attuale». Come sempre molte le domande di chiarimento dell’opposizione per cui l’assessore si è ritirato in consulta con i tecnici e gli altri assessori per tre quarti d’ora. Le risposte si sono articolate in un passaggio fra diversi assessori e il sindaco, ma non hanno soddisfatto le minoranze. Ai fondi tolti a diverse opere Daniela Gerosa ha replica che si è deciso di portare avanti «solo alcuni progetti da chiudere entro fine anno» e per quanto è in sospeso l’obiettivo è «di impegnare tutto entro fine anno e chiudere la parte di progettazione». Lorenzo Spallino ha ricordato che i fondi della ex Trevitex entreranno nel Bilancio 2015, mentre l’unico intervento importante, come oneri di urbanizzazione che sono leggermente aumentati rispetto alle prospettive, è quello dell’ex S. Gottardo. Per ultimo Mario Lucini ha ribadito di ritenere adeguato il fondo rischi, la paura dell’opposizione è di una vertenza con Sacaim per il blocco cantiere, ha confermato 1,8 milioni di euro dalla Regione nel 2015 per il cantiere, e riepilogato l’esito delle alienazioni «560mila euro per lo stabile di viale Geno, 80mila per quello di via Milano, si è alla seconda asta per piazza della Tessitrice e alla terza per gli altri stabili di via Milano».

«I ristorni sono come una partita di giro, servono a far quadrare il mancato incasso della vendita degli immobili» ha detto Mario Molteni, Per Como, negli interventi, che ha poi chiesto chiarimenti sulla risistemazione di Villa Olmo, «senza fondi per la scalinata a lago, la darsena e l’immobile, è così necessario un orto botanico?». «Perché inserire il monumento di Libeskind quando per ora c’è solo una manifestazione di interesse?» ha chiesto poi Scopelliti, mentre Luca Ceruti, M5s, reduce da un incontro a Bruxelles ha chiesto maggiore attenzione nella ricerca di fondi europei. Data l’ora la seduta è stata quindi aggiornata. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Sel/ Trevitex

fisacMarco Lorenzini, coordinatore provinciale di Sel di Como, interviene sulla questione ex Trevitex, plaude all’apertura al dialogo di Spallino e chiede scelte non  appiattite sulle sole valutazioni economiche che assicurino «al quartiere una soluzione credibile che trasformi quel non luogo in uno spazio non solo fruibile, ma utile alla città che vorremmo». Leggi nel seguito del post il testo del comunicato.

«Serve qualche ragionamento in più sulla ex Trevitex e bene ha fatto l’assessore Spallino a dare la propria disponibilità ad ascoltare e dialogare con le forze politiche della maggioranza che stanno appoggiando la giunta Lucini. Del resto diciamo da qualche tempo che serve un cambio di passo nel rapporto tra giunta, consiglio comunale e forze politiche, perché bisogna ridare alla politica il suo compito di proporre scenari e azioni concrete, di suggerire orientamenti; al consiglio comunale di indirizzare e alla giunta di amministrare. Pensiamo che questo spazio di discussione vada in questa direzione e quindi entro subito nel merito. Tutta la questione Trevitex è nata male molti anni fa, inficiata da quel modello commerciale pervasivo che vedeva ipermercati ovunque e che ha schiacciato il piccolo commercio, vera anima del rapporto con i cittadini dal punto di vista degli stili di consumo. Inoltre tutto il dibattito storico su quest’area si è svolto entro binari a fondo cieco perché pareva che la scelta fosse tra Coop o Esselunga, mentre invece il problema era ed è un altro: quali stili di acquisto e di consumo riducono il consumismo sfrenato e favoriscono la qualità della vita, una nuova cultura del vivere che deve essere sostenibile con il lavoro, i diritti e l’ambiente? Adesso siamo già troppo avanti e la scelta è stata fatta da altre giunte, quindi noi ci troviamo di fronte al problema di come gestire la realtà e alla responsabilità di decidere come operare. La scelta non può essere guidata soltanto da motivi economici, anche se in una fase di patto di stabilità e di riduzione di fondi ogni comune soffre, ma dal dovere di consegnare al quartiere una soluzione credibile che trasformi quel non luogo in uno spazio non solo fruibile, ma utile alla città che vorremmo. Credo che i criteri per la scelta siano due: conservare ciò che di storico e di archeologia industriale vi è per non perdere la memoria dell’industria che ha reso grande questa città; promuovere socialità attraverso interventi che favoriscano l’incontro, le attività ricreative e culturali e quelle attività economiche compatibili con l’attuale volto europeo della città. In tal senso credo sia utile vagliare tutte le proposte che vanno in questa direzione». [Marco Lorenzini, coordinatore provinciale Sel Como]

 

Italia nostra/ Palazzina Fisac-Trevitex

TREVITEX 4Il servizio del 17 febbraio di Gianpaolo Rosso per Radio popolare. Ascolta il servizio.  È una storia con la S lunga. Como piazza Camerlata, via Pasquale Paoli quella che dall’autostrada porta in città , da qui passano decine di migliaia di macchine al giorno. Proprio qui la palazzina liberty Fisac-Trevitex. Poi arriva Caprotti, con Slunga e un cinema multisala gigantesco con uno strano supermercato singolarmente diviso in due per stare alle norme. Polemiche, scarsi affari la chiusura del multisala che alcuni chiamano affettuosamente il mostro di Camerlata e l’accantonamento del progetto del vero supermercato. La Palazzina viene impacchettata e mal conservata.

Oggi, in periodi di scarsità di fondi, per il Comune di Como i circa 7 milioni promessi da Slunga riaprono la pratica con l’idea di abbattere la palazzina.

I contrari dicono che sette milioni servirebbero per opere stradali funzionali al supermercato stesso e chiedono come verrà risarcito il Comune per la palazzina.

Italia Nostra prima aveva chiesto alla Sovrintendenza di proteggerla con un vincolo oggi vuole trasformarla, recuperare la forma a e dell’edificio originario, usarla come vetrina commerciale delle eccellenze comasche.

Non è chiaro però se qualche forza politica appoggerà la proposta in Consiglio comunale o in Giunta dove sembra invece scontato l’appoggio al progetto concordato con Slunga.

[Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni Como].

Sul canale di ecoinformazioni tutti i video della conferenza stampa di Italia nostra di lunedì 16 febbraio.

Italia nostra/ Trasformare la Palazzina Fisac-Trevitex

 confstampatervitexFiammetta Lang, presidente di Italia nostra Como, e Paolo Sinigaglia, presidente di Italia nostra Lombardia, hanno presentato lunedì 17 febbraio alla Circoscrizione 1 di Como il Progetto di recupero Fisac-Trevitex parzialmente alternativo alla proposta di Slunga al vaglio del Comune di Como. La proposta, elaborata dall’architetto Roberto Vanossi, conserva parte della struttura mantenendo la facciata originale e recuperando spazi interni per realizzare una zona commerciale denominata “galleria dell’eccellenza” comasca, propone un ponte ciclopedonale e una galleria vetrata. Nell’incontro si è dichiarato pienamente favorele alla proposta di Italia nostra anche Isidoro Ronzoni, ingegnere e appassionato oppositore di quello che lui definisce “mostro” dismesso realizzato a Camerlata con  il multisala e il supermercato che oggi sembra rinascere con effetti devastanti per il quartiere. In sala i consiglieri di Paco-Sel luigi Nessi e del Pd Guido Rovi. Non è chiaro se e quali saranno le adesioni dei gruppi politii rappresentati in Comune o di singoli consiglieri alla proposta di Italia nostra che aveva prima puntato sul vincolo per impedire la demolizione della palazzina, oggi propone una via meno avversa all’Slunga,  non si oppone all’espansione del supermercato e finalizza l’intervento alla riqualificazione dell’area il che potrebbe convenire anche a Caprotti. Guarda le diapositive con le simulazioni elettroniche dell’esito previsto per l’intervento proposto. Presto on line sul canale di  ecoinformazioni  i video di tutti gli interventi.
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