25 novembre/ Le parole sono pietre
La violenza virtuale è reale e banalizzarne la pericolosità porta alla “normalizzazione” di espressioni di odio. Vale per tutte e tutti. Ancor di più per le donne che molto più degli uomini subiscono attacchi sessisti e minacce. Vale per le giornaliste, doppiamente colpite perché le offese tendono anche a delegittimare il loro lavoro di inchiesta e di informazione.
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