C’è da chiedersi anche quali prove abbiamo che il diritto alla quiete sia stato davvero violato? E se è stato violato dalla musica a volume troppo alto non è lecito pensare che anche il rumore della Napoleona sia una grave violazione dei diritti di chi abita lungo la strada? Gli sfortunati abitanti delle palazzine vicine a quella occupata saranno forse dall’alba di martedì 29 ottobre liberi dall’inquinamento musicale giovanile degli occupanti, ma continueranno a essere oppressi da quello continuo, anche di notte, del traffico. In più quest’ultimo aggiunge al danno acustico un grave (talora letale) danno polmonare. Sarebbe opportuno per salvaguardare questi cittadini sgomberare le macchine dalla Napoleona, esse ledono il primario diritto alla salute degli abitanti della zona e il diritto alla qualità dell’aria è altrettanto vitale di quello a non essere importunati da suoni non graditi. E’ indubbio infatti che i ragazzi e le ragazze occupanti non emettano sostanze tossiche, mentre le autovetture certamente lo fanno e sulla Napoleona ne passano migliaia al giorno. È bene quindi che siano stati sgomberati da quella palazzina, è bene per loro, soggiornarvi li/ e avrebbe intossicati/ e. Ma la realtà, come tutti sappiamo, è che il diritto violato, che ha reso inevitabile lo sgombero, a Como come altrove, non è quello della quiete dei vicini o quello alla salute: è la proprietà privata. La vita non è un diritto altrettanto tutelato. [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]