Sgombero sulla Napoleona/ Tutelata la salute

mascheraSaranno tanti coloro che plaudiranno all’operazione di polizia che martedì 29 ottobre ha interrotto l’occupazione della palazzina di via Napoleona 82, divenuta spazio liberato grazie al Collettivo dintorni reattivi. Anche io penso che ciò che è accaduto abbia aspetti positivi perché tutela la salute dei ragazzi e della ragazze occupanti: restare in quel luogo poteva nuocere alla loro salute. Altri invece ritengono che lo sgombero, fortunatamente nonviolento, abbia salvaguardato l’incolumità acustica dei vicini, oppressi forse dalla musica troppo forte. I diritti sono tutti importanti e o sono tutti e di tutti o non sono, ma non sono tutti uguali, è sbagliato ritenere che quello davvero violato dai ragazzi o dalle ragazze (frettolosamente etichettati tutti e tutte come anarchici), la proprietà privata, sia l’unico davvero essenziale.

C’è da chiedersi anche quali prove abbiamo che il diritto alla quiete sia stato davvero violato? E se è stato violato dalla musica a volume troppo alto non è lecito pensare che anche il rumore della Napoleona sia una grave violazione dei diritti di chi abita lungo la strada? Gli sfortunati abitanti delle palazzine vicine a quella occupata saranno forse dall’alba di martedì 29 ottobre  liberi dall’inquinamento musicale giovanile degli occupanti,  ma continueranno a essere oppressi da quello continuo, anche di notte, del traffico. In più quest’ultimo aggiunge al danno acustico un grave (talora letale) danno polmonare. Sarebbe opportuno per salvaguardare questi cittadini sgomberare le macchine dalla Napoleona, esse ledono il primario diritto alla salute degli abitanti della zona e il diritto alla qualità dell’aria è altrettanto vitale di quello a non essere importunati da suoni non graditi. E’ indubbio infatti che i ragazzi e le ragazze occupanti non emettano sostanze tossiche, mentre le autovetture certamente lo fanno e sulla Napoleona ne passano migliaia al giorno. È bene quindi che siano stati sgomberati da quella palazzina, è bene per loro, soggiornarvi li/ e avrebbe intossicati/ e. Ma la realtà, come tutti sappiamo, è che il diritto violato, che ha reso inevitabile lo sgombero, a Como come altrove, non è quello della quiete dei vicini o quello alla salute: è la proprietà privata. La vita non è un diritto altrettanto tutelato. [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]

2 thoughts on “Sgombero sulla Napoleona/ Tutelata la salute

  1. a parte questo … i centri sociali sono una parte vitale in un tessuto sociale rivolto al servizio alla comunità…poi vicino a piazza camerlata, dove giornalmente gira un traffico di stupefacenti e sostanze di ogni tipo, nonchè delinquenza, sarebbe stato una giusta vedetta, oltra al fatto che un centro sociale si sarebbe potuto okkupare anche degli ospiti della psichiatria li a fianco, abbandonati a questi traffici e che quotidianamente pagano sulla loro pelle la scelta di spostare il reparto del san Martino a li, persone spesso senza parenti e quindi totalmente vulnerabili, una vergogna per chi prese questa decisione certamente non lucidamente e la protraee malgrado i danni quotidiani che ne riscontra nel suo reparto. Certo è spiacevole che anche l’amministrazione comunale e chi parla di informazione scomoda, non si scomodi a trattare disagi sociali raccogliendoli tutti nella stessa piazza, gli ultimi con gli ultimi, tipica massima cattolica che caratterizza il nostro paese.
    Tornando ai ragazzi okkupanti, logicamente bisogna vedere anche lo spirito con cui fanno queste okkupazioni, se per dare un contributo alla città o solo per fare casino. Certo è che se probabilmente avessero seguito la strada indicata da chi certe esperienze le ha già vissute, evitavano di regalare migliaia di euro delle loro famiglie allo stato per delle stupide denunce, per stupidi reati, per stupidi processi, che gli faranno solo perdere del tempo, come è successo in passato per la street parade piuttosto che okkupazioni varie, affissioni abusive ecc. Certamente vedendo chi ci è passato la voglia di fare lotte alla fine svanisce. Mentre se avessere appoggiato lo spirito delle TAZ organizzate lo scorso anno a quest’ora un posto tutti l’avremmo già avuto, certo un luogo per riunioni, concerti, bar, ma anche per progetti di reinserimento sociale, monitoriaggio delle carenze e dei disagi sul territorio ecc. Purtroppo questi 30 ragazzi che ieri si sono riuniti all’Ippocastano, pianta che ai tempi io difesi cosi denti, non sembrano intenzionati ad intraprendere una battaglia civile per garantire a tutti questo diritto alla vita e alla libertà di riunirsi e al convivere meglio, attraverso battaglie civili, presenza urlante in consiglio comunale, petizioni ecc. Gli auguro possa finire diversamente la loro battaglia, con una vittoria, purtroppo la storia insegna che finiscono in altre maniere, con delusioni e nel migliore delle ipotesi nell’alcoolismo. auguri

    1. Baffa ma vai a fare il fricchettone e lascia la lotta a chi vuole farla, fatti le tue finte taz, chiedi gentilmente un posto ai tuoi amici politicanti così creerai meno conflitto dell’oratorio di paese! Sciacquati la bocca quando parli dei compagni (quelli veri) e soprattutto…baasta con quelle k su occupazione!!

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