«Quello che si intendeva affrontare attraverso il Giorno della memoria tende immediatamente a tradursi in “uso politico del passato”. Ossia un’operazione che propone una lettura del presente attraverso la scelta di un particolare del passato, ma in relazione agli interessi che si hanno qui e ora.»
«Dunque la memoria va anche tutelata rispetto a se stessa, al suo oggetto, e non solo alla narrazione di quell’oggetto. La memoria è un “corpo fragile” – che rischia facilmente di distruggersi o di dissolversi se non si allestiscono convenienti strategie per la sua conservazione e per il suo trattamento, critico e analitico». Per informazioni 031.306970.
Leggi l’intervento di David Bidussa sui provvedimenti della ministra Gelmini di discriminazione degli studenti “stranieri”. Leggi l’intervento di David Bidussa sul razzismo dopo i fatti di Rosarno.