Si trattò di un tentativo di unificazione delle forze di centro – sinistra, ma si risolse contro il nostro volere nella costituzione di un nuovo raggruppamento ispirato a diverse tradizioni democratiche e attento in modo particolare alle domande a cui la cittadinanza non trovava risposta nell’amministrazione e nelle opposizioni di quel momento. Ne è nata un’esperienza a cui moltissimi comaschi di varia formazione e sensibilità hanno contribuito, molto più persistente delle numerose liste che si presentano ad ogni tornata amministrativa.
Le primavere di Paco
La festa del 4 giugno racconterà la sua storia, ricordando i tanti progetti per una città più vivibile, una comunità solidale e un ambiente pulito: citiamo a titolo di esempio le proposte di uso delle tante aree industriali dismesse, la lotta contro il folle progetto delle paratie, il rapporto di scambio e collaborazione con il volontariato sociale, le inchieste sulla politica locale, i regolamenti per la vita indipendente delle persone con disabilità e per i referendum cittadini, il Comitato per la difesa della sanità pubblica e le proposte per il nuovo ospedale, i referendum sulla viabilità, la cittadella sanitaria e il dormitorio…
In tante circostanze ci siamo trovati ad anticipare idee e progetti che avrebbero potuto rendere migliore questa città e che sono poi rimbalzati sulla stampa locale quando scelte sbagliate e dannose erano già state consumate; in altri casi siamo riusciti a promuovere, da piccolo gruppo di minoranza, scelte amministrative forti soltanto delle loro buone ragioni. Una per tutte, l’appalto per la nettezza urbana.
Oggi pensiamo che il tema prevalente e trasversale sia quello del funzionamento dell’amministrazione comunale: da molto tempo negli enti locali si è interrotto il processo di trasferimento di competenze ed esperienze e non sono più in grado di assolvere alla funzione per cui sono nati, il bene comune, se non attraverso appalti e incarichi che operano senza che né il comune né i cittadini controllino l’entità e la qualità dei servizi erogati. Questa è la nuova frontiera dell’amministrazione pubblica, il tema sul quale si gioca la credibilità delle istituzioni democratiche e la possibilità di mettere a frutto e risvegliare la voglia di partecipazione dei cittadini, per costruire una buona politica contrapposta alla logica della delega permanente, del brontolio inutile e del malaffare.
La festa delle Primavere di Paco vuole anche essere un momento di incontro e di divertimento, di incontro con i cittadini e con le loro aspettative: per questo non abbiamo previsto lunghe relazioni né dibattiti di carattere generale. Sarà anche una festa nel senso più antico e piacevole della parole, un bene comune che mettiamo a disposizione della città». [Ermanno Pizzotti da Pico]