Nel primo pomeriggio la parola è passata a Romano Prodi con la relazione I Sud e le porte del mondo. Prodi, puntando – sul versante globale – su maggiori poteri alle istituzioni sovranazionali e rivendicando per l’Italia la priorità della lotta all’evasione e alla criminalità, ha posto soprattutto con forza la necessità di liberarsi da un’attenzione della politica tutta fondata sull’acquisizione immediata del consenso. Per ridisegnare un futuro nel quale lo sviluppo delle condizioni di vita in altre parti del mondo non costituisca un problema di competizione internazionale ma l’occasione per un nuovo rinascimento umano è invece indispensabile la capacità di guardare a ciò che sarà necessario anche tra dieci o venti anni.
Alle 18 l’attenzione si è spostata sule periferie del pianeta e i diritti umani con padre Luciano Verdoscia, missionario comboniano, David Sassoli, parlamentare europeo, Piergiorgio Cattani, Associazione Oscar Romero. Alle 21 la scuola ha fornito uno spazio alla memoria della stagione delle stragi e del terrorismo con l’incntro a cura delle giovani e dei giovani dell’Associazione Noteamargine Verità mancate e speranze di giustizia e le relazioni di Manlio Minardi, Associazione dei caduti di Piazza della Loggia e fondatore della Casa della memoria di Brescia, Agnese Moro, sociopsicologa, ricerc. di lab. di scienze della cittadinanza, Carlo Arnoldi, Associazione vittime di Piazza Fontana.