Persone

3 aprile/ Marcia della Pace/ Da Cantù e Como a Senna Comasco

Due percorsi dalle 14 di domenica 3 aprile da Cantù a Cucciago a Senna Comasco (Navedano) e da Como a Senna Comasco (Navedano). Tutto il pacifismo comasco con il Mese della Pace, il Coordinamento comasco per la Pace, Como senza frontiere e naturalmente l’Arci e ecoinformazioni per fermare la guerra, l’invasione russa della Ucraina, l’uccisione di migliaia di persone. Per la Neutralità attiva nel rispetto della Costituzione italiana. A Navedano gli interventi di Alfonso Navarra (Disarmisti esigenti) di Cecilia Strada (ResQ – People saving people), Luigi Lusenti (Life after – Carovana per la Pace).

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Ciao Roberto

Roberto Bernasconi, direttore della Caritas di Como è morto. Presto on line su ecoinformazioni un ricordo. Nella foto Roberto alla presentazione del Mese della Pace del 2018.

Ho visto l’ultima volta Roberto Bernasconialla televisione locale, al termine del Santo Rosario per la Pace. Quella sera in Duomo, è toccato a lui, dopo la preghiera, invitare alle cose concrete: aiuti, donazioni per le vittime della guerra… Poi, il giorno dopo, la notizia, improvvisa per tutti, del suo ricovero in ospedale; subito tanto pessimismo, ma subito tanta Fede, e si sperava di rivederlo alla sua scrivania, al Cardinal Ferrari. Ed è proprio così che lo ricordiamo; un “lavoratore” di Dio, “Ora et labora”, preghiera ed opere. Da anni era diventato Diacono, poi responsabile della Caritas Diocesana: Sul campo sempre a e per “servire”. Non è giusto non dirlo ora: tante volte le mie idee e quelle delle persone di ecoinformazioni non collimavano con le sue, ma tutti noi riconosciamo il suo impegno, il suo lavoro, il bene che ha dato alla città e a tanti altri paesi, condividendo con le persone fragili. Con la Caritas, ha dato idee e attraversato tempi e luoghi: dormitori, mense, accoglienza, confini per portare solidarietà. “Ora et labora”, cose queste di un Vangelo, che piace e avvicina tante persone, anche le più “lontane”.

Non ti dimenticheremo Roberto Bernasconi; ora troverai don Roberto Malgesini e tante altre persone che hanno condiviso le fragilità della nostra città. Ti ricorderai anche di noi, con le tue preghiere. [Luigi Nessi, ecoinformazioni]

La Menega ci ha lasciato

Domenica Gobba, La Menega, figura importante nella storia politica e sindacale dell’Alto Lago, è stata molto attiva anche nel mondo del volontariato: ha fondato Auser “Insieme senza età” di Dongo il 29 dicembre 1991 e l’ha fatta crescere di giorno ii giorno, da presidente. A lei si deve l’acquisto della prima auto per il trasporto delle persone più fragili. La ricordiamo con affetto, gratitudine e commozione.
[Massimo Patrignani, presidente dell’Auser territoriale di Como, Daniela Vezzolo – Presidente Auser Insieme senza età Dongo].

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San Giovanni a lutto per Diakite

Dopo il ricordo svolto il 27 febbraio a Balerna, l’inziativa “Folgorati dall’Europa” di Como senza frontiere in memoria di Josouf Diakite ha organizzato il 28 febbraio la presenza sulla scalinata della Stazione San Giovanni di Como il ricordo delle vittime delle leggi europee che uccidono e confermato la determinazione della rete nella lotta contro tale sanguinosa ingiustizia.

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Folgorati dall’Europa/ Sono persone!

Questa mattina assieme a Como senza frontiere, alle Acli e al Tavolo interfedi abbiamo ricordato il quinto anniversario della morte di Diakite Youssouf, vittima delle migrazioni e delle frontiere criminali. La commemorazione è avvenuta con la recitazione di preghiere islamiche e cristiane, un ricordo politico, laico e religioso.

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Video/ Ricordare le vittime della Fortezza Europa

Sono persone non numeri. E per le persone che come Diakite Youssouf e Mohamed Qouyt assassinati dalla Fortezza Europa domenica 27 febbraio mattina al cimitero di Balerna (CH) Csf con le Acli e il Tavolo interfedi hanno organizzato un ricordo politico, laico, musulmano e cristiano. Presto on line l’articolo di Somia El Hariry.

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27 e 28 febbraio/ Ricordando Diakite Youssouf

Ricordiamo Diakite Youssouf domenica 27 febbraio mattina recandoci al cimitero di Balerna, dove resta anche la tomba di Mohamed Qouyt, un altro migrante travolto da un treno sulla stessa linea nel gennaio 2018. Partiremo dalla stazione di Como San Giovanni alle 10,10, salendo su un treno, come Diakite non ha potuto fare “legalmente”. Lo ricordiamo anche lunedì 28 febbraio pomeriggio dalle 17,30 alle 18,30, sulla scalinata dei giardini della stazione di Como San Giovanni, dove nel 2016 per molte settimane dovettero accamparsi centinaia di persone migranti impedite – come Diakite – nel completamento del loro viaggio.

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Como è con Diakite Youssouf

Da questa sera, 25 febbraio, Como ricorda il quinto anniversario della morte di Diakite Youssouf, vittima delle migrazioni e delle frontiere criminali che nel 2017 ha perso la vita folgorato dalla rete elettrica ferroviaria mentre sul tetto di in treno provava a raggiungere la Svizzera alla volta del nord Europa.Nonostante l’ostruzionismo burocratico siamo riuscite/i, come Como senza frontiere, ad ottenere i permessi per le affissioni. Domenica 27 e lunedì 28 ci saranno altre due iniziative, una al cimitero di Balerna dove è sepolto ed una alla stazione di Como San Giovanni, luogo simbolo della privazione dei diritti delle persone migranti. [Fabrizio Baggi, Prc]

27 e 28 febbraio/ A Balerna e a Como ricordando Diakite Youssouf

Cinque anni fa, il 27 febbraio 2017, sul tetto di un treno locale si consumava l’ennesima tragedia delle migrazioni. Un giovane proveniente dal Mali, Diakite Youssouf, veniva folgorato dalla rete elettrica ferroviaria a poca distanza dalla stazione di Balerna, appena superato il confine italo-elvetico. Ci vollero alcuni giorni per ricostruire la sua identità, ma tuttora non sappiamo quale è stata la sua storia, il suo percorso, il suo progetto di vita.

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27 e 28 febbraio/ Ricordando Diakite Youssouf

Lettera aperta al Comune di Como, al Consiglio Comunale e alla cittadinanza tutta. «La rete Como senza frontiere, con altre realtà del territorio, intende ricordare il 27 e il 28 febbraio il quinto anniversario della morte di Diakite Youssouf, giovane migrante proveniente dal Mali folgorato sopra il tetto di un treno dalla rete elettrica ferroviaria presso la stazione di Balerna, in Canton Ticino, mentre cercava di proseguire il suo viaggio verso l’Europa del nord, ostacolato dalle norme e dai regolamenti che non riconoscono il diritto inalienabile di migrazione (sancito anche dalle Nazioni Unite).

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