rifiuti

Nono appuntamento on-line con La piazza virtuale organizzata da l’AltraComo

Dei quattro temi previsti ne sono stati affrontati solo due: Differenziata = Cemento e Trenta articoli veri, nasce un nuovo giornale antagonista, per lasciare spazio ai commenti dei partecipanti.

Alle 21.30, come di consueto, gli organizzatori hanno aperto la serata salutando la ventina di presenti e presentando il primo ospite Paolo Sinigaglia appartenente al gruppo politico Paco (Progetto per amministrare Como), che da un paio di mesi sta denunciando i paradossi della raccolta differenziata comasca. «Le prime cose che ci hanno fatto arrabbiare – ha spiegato Sinigaglia – sono state le modalità di valutazione delle aziende che ora gestiscono il servizio (Acsm ambiente ed Econord in Ati, Associazione temporanea di imprese) alle quali la Giunta comunale ha prorogato la gestione del servizio integrato (raccolta, smaltimento dei rifiuti e pulizia delle strade) per due anni nel 2007, durante la campagna elettorale».
Il giudizio della commissione di funzionari del Comune di Como – ha continuato Sinigaglia – ha assegnato 65,45 punti su 70 all’Ati per la pulizia delle strade e 25 punti su 25 per raccolta e smaltimento rifiuti, con questi punteggi le due aziende dovrebbero fornire un servizio eccezionale. Alla fine del 2005 il Comune di Como ha deciso di sospendere la pulizia meccanizzata di 66 strade, il 58 per cento di quelle allora pulite con il sistema meccanizzato. Bruno Magatti, capogruppo di Paco, ha fatto diverse interrogazioni in Consiglio senza ottenere alcuna risposta soddisfacente, allora abbiamo deciso di indagare meglio. Magatti ha visitato, da gennaio a marzo, Acsm ambiente, Econord e la piattaforma ecologica della Guzza. Il capogruppo ha scoperto che Acsm ambiente si occupa solo della raccolta ed Econord dello smaltimento, ma una volta preso in carico il materiale non è tenuta a far sapere come lo utilizza. Gli addetti della piattaforma ecologica dividono il sacco viola, contenente carta, plastica e metallo e separano solo i contenitori di plastica, mentre il resto del materiale viene triturato e va a formare Cdr (Combustibile da rifiuti).
«Per 14 anni tutti a Como – ha sottolineato Sinigaglia – abbiamo pensato che tutto il materiale del sacco viola avesse uno smaltimento differenziato, mentre il 90 per cento viene impiegato come combustibile per alimentare altiforni e probabilmente la cementeria di Merone è uno di questi».
«Il punto è che se vuoi recuperare il materiale devi differenziarlo all’origine – ha continuato Sinigaglia – devi prevedere la raccolta differenziata porta-a-porta di almeno 5 categorie diverse di materiale, come fanno altri Comuni lombardi e prevedere la realizzazione di almeno altre 2 piattaforme ecologiche. Abbiamo proposto una delibera di indirizzo per il Consiglio comunale che impegnerà (se approvata) la Giunta a seguire i nostri criteri. Abbiamo proposto che ci siano dei meccanismi che vadano a scontare la raccolta differenziata dei cittadini sulla tassa rifiuti: più differenzi, più risparmi, sia in maniera individuale che collettiva».
La delibera di indirizzo dovrà passare per tutte le circoscrizioni e poi per i consigli comunali, fin’ora ha già raccolto sedici firme del Consiglio comunale (tutta l’opposizione più uno della maggioranza). «Questo è il massimo che potevamo fare dal punto di vista politico, dal punto di vista dell’informazione abbiamo già fatto due incontri uno ad Albate e uno a Lora e pensiamo di farne altri se magari ci aiutate anche voi». Per chi volesse approfondire Sinigaglia ha ricordato il link al sito di Paco www.paco.co.it.
Sabina Barca, responsabile per il nord Italia di T.A.V., Trenta articoli veri ha illustrato invece il progetto del «nuovo giornale antagonista». L’idea del giornale è stata lanciata il giorno del V-Day – ha spiegato Sabina – «il nostro vuole essere un progetto di informazione dal basso dove tutti concorrono al reperimento e selezione degli articoli per poi elaborarli con esperti del settore». L’obiettivo finale è quello di realizzare un mensile cartaceo a distribuzione nazionale a colori con un formato simile a L’Espresso cui si affiancherà un giornale web.
La linea editoriale del giornale è basata su sei punti: fare informazione a 360°; difendere la Costituzione e la legalità democratica; dire No ad ogni guerra; difendere i diritti sociali e civili dei cittadini; difendere l’ambiente e il territorio; difendere la laicità dello stato. L’editore è l’associazione di volontariato senza fini di lucro Mani Libere e il direttore è Luca Mattiucci, già collaboratore di Annozero. «Chiunque può partecipare – ha concluso Sabina Barca – sia come giornalista che come attivista, finanziando il progetto». [Greta Pini, ecoinformazioni]

Serata sul trattamento dei rifiuti a Como organizzata da Paco venerdì 30 maggio a Lora

Per gli organizzatori gran parte del sacco viola finisce nell’inceneritore, una presa in giro per le persone che si impegnano nella raccolta differenziata.

Nella sera di venerdì 30 maggio Ermanno Pizzotti e Bruno Magatti hanno presentato al pubblico, composto da una decina di interessati, le slide che Paco ha realizzato sulla tematica del trattamento dei rifiuti a Como e provincia (consultabili sul sito www.paco.co.it). Il consigliere comunale di Como ha poi illustrato la proposta di delibera firmata da altri 16 consiglieri che mira a migliorare l’appalto sui rifiuti, che non ha subito cambiamenti dal 1994 ed è carente e dispendioso. Paolo Sinigaglia ha delineato le responsabilità attribuite a Acsm ambiente per la raccolta e Econord per lo smaltimento. Attraverso le due visite fatte da Bruno Magatti allo stabilimento della Guzza di Como, ad Acsm ambiente e alla sede di Econord, si è concluso che la quasi totalità del sacco viola va nell’inceneritore come combustibile da rifiuti, a parte le bottiglie e i contenitori di plastica per i detersivi e il vetro dalle campane verdi. Inoltre per gli organizzatori della serata la piattaforma ecologica di Como, che raccoglie i rifiuti ingombranti, è dislocata in una posizione scomoda e tenuta in pessime condizioni.
La legge è chiara: l’inceneritore deve essere l’ultima scelta in mancanza di vari passaggi di riciclo. Lecco e Varese riciclano molto più di Como (53,9% e 44,1% nel 2006), con metodi di raccolta diversi.
L’appalto, di quasi 25 milioni di euro, una cifra non indifferente, è sostanzialmente scadente e non offre, neppure per la pulizia delle strade, un servizio adeguato. Basta pensare che nel 2005 sono state sospese la pulizia di 66 su 120 strade senza una giustificazione all’amministrazione comunale (una richiesta di delucidazioni in tal senso di Bruno Magatti è tutt’ora inascoltata). Il servizio invece è stato già pagato.
Con gli attuali problemi ambientali sarebbe necessario spingere il riciclo al massimo, minimizzando l’incenerimento, che porta a danni seri alla salute degli abitanti.
Per questo motivo, con la proposta di delibera, Paco vuole modificare le linee guida dell’appalto in scadenza il 30 maggio 2009 per mutarne le caratteristiche: eliminazione del sacco viola, istituzione di diverse raccolte differenziate, raccolta porta a porta, realizzazione di nuove piazzole ecologiche e rinnovo di quella esistente, costruzione di un impianto di compostaggio per mantenere il termovalorizzatore come ultima istanza.
I vantaggi sarebbero economici, poiché il costo del servizio per abitante scenderebbe di molto, ambientali, diminuendo la continua estrazione di materie prime e l’emissione di inquinanti.
Sinigaglia si è poi lamentato del fatto che si fa molto poco per informare i cittadini sul corretto smaltimento e ancora meno sulle effettive misure di raccolta messe in pratica dal Comune. Con una corretta campagna d’informazione attuata in molti altri Comuni – ha continuato l’esponente di Paco – le persone si sentirebbero più incentivate a differenziare. Se l’appalto verrà modificato si potrà fare un salto in avanti nella civiltà e nella sostenibilità ambientale. [Nicoletta Nolfi, ecoinformazioni]

Paco denuncia i paradossi della raccolta differenziata a Como

La quasi totalità dei sacchi viola che vengono raccolti va ad alimentare i forni dell’inceneritore. Proposta una delibera di indirizzo per affrontare il problema.

Una ventina i partecipanti, martedì 30 aprile alle 21 alla cascina Massèe di Albate, all’incontro su Rifiuti, pulizia e appalto integrato a Como organizzato da Paco (Progetto per amministrare Como). I portavoce della lista della rondine hanno esposto la ricerca sullo stato dei rifiuti a Como da loro effettuata negli ultimi mesi, frutto anche di tre visite agli impianti di raccolta e smaltimento. È stata anche presentato la delibera di indirizzo che verrà proposta al Consigli comunale.
Bruno Magatti ha aperto l’incontro sottolineando che il tema dei rifiuti è diventato rilevante e va affrontato seriamente. Ad oggi è la sfida più difficile che il mondo occidentale deve affrontare: l’obiettivo Discariche zero che la Comunità europea si è posta entro il 2020 appartiene ad un futuro per nulla lontano e la riduzione della produzione di rifiuti all’origine è ancora, per lo meno in Italia, sostanzialmente inattuata. Il consigliere di Paco ha poi criticato il sistema comasco di raccolta differenziata. I sacchi viola che vengono raccolti diventano quasi per la loro interezza combustibile derivato da rifiuto (cdr) e vanno ad alimentare i forni degli inceneritori. La situazione a Como è molto critica e la lista della rondine propone una delibera di indirizzo. Paco vorrebbe attivare un dibattito trasversale tra tutte le componenti interessate: cittadini, amministrazione e imprese gestrici del ciclo raccolta – smaltimento. Un dialogo serio e rigoroso che porti in un anno alla scelta di una direzione da prendere più vantaggiosa dal punto di vista ambientale ed economico. La proposta di delibera verrà proposta con la sola firma di Bruno Magatti, anche se servirebbero quelle di sette consiglieri. «Vedremo» ha terminato il consigliere «chi e come vorrà accompagnarci in questo anno, la proposta vuole essere aperta a tutte le forze politiche».
Paolo Sinigaglia, portavoce del movimento, ha spiegato i punti cardine dell’indagine (consultabile sul sito di Paco www.paco.co.it) effettuata dalla quale si deduce che la quasi totalità del sacchi viola e la totalità dei sacchi neri finiscono bruciati. L’esponente del Progetto per amministrare Como ha poi descritto alcune differenti realtà italiane di raccolta-smaltimento che potrebbero essere prese a modello per possibili cambiamenti da apportare gestione rifiuti di Como.
Alla serata era presente l’assessore comunale all’Ecologia e all’ambiente Diego Peverelli (Lega Nord) che ha esordito dicendo che «si dovrebbe riuscire a scendere sulla terra e che molte delle parole dette durante la serata erano frutto della fantasia». Ha poi continuato elogiando i comaschi, cittadini rispettosi delle regole e ha dichiarato che la raccolta differenziata va di anno in anno sempre meglio grazie soprattutto agli sforzi degli abitanti.
Una parte del pubblico, dichiaratasi “presa per i fondelli”, ha duramente chiesto all’assessore come si sarebbe mosso nelle prossime 24 ore, alla luce delle notizie sulla racconta differenziata. Secondo alcuni dei presenti si dovrebbe togliere l’appalto all’Acsm o dare per lo meno delle multe alla società. Altri hanno chiesto come dovranno comportarsi nei prossimi giorni col sacco viola, se continuare a farlo oppure no. La risposta dell’assessore Diego Peverelli è stata che ognuno ha il diritto di pensarla come vuole e che quindi accetta le critiche, ma che purtroppo per intraprendere una qualsiasi azione si dovrà aspettare un anno e ha concluso ricordando che «i problemi non si risolvono con la bacchetta magica». [Francesco Vanotti, ecoinformazioni]

Paco propone riuso e riciclo invece di stoccaggio e incenerimento

Alla Cascina Massèe la lista della rondine propone un incontro – dibattito sul tema della città sporca e dello scandalo della raccolta differenziata a Como.

Paco (Progetto per amministrare Como) ha organizzato martedì 29 aprile alle 21: Rifiuti, pulizia e appalto integrato a Como. Un’iniziativa per porsi delle domande e darsi delle risposte su rifiuti e riciclo. Durante la serata verrà presentata un’indagine sulla situazione attuale della spazzatura e della pulizia a Como. Verrà inoltre illustrata una delibera di indirizzo che sarà presto proposta in consiglio comunale. La delibera e l’incontro vogliono essere degli spunti per incominciare una discussione che partendo dalla popolazione coinvolga l’amministrazione.
Tra un anno scadrà la proroga concessa dal Comune ad Acsm ambiente – Econord per il servizio di raccolta e smaltimento. La delibera propone delle strategie da seguire differenti da quelle proposte. Per Bruno Magatti, consigliere comunale, si troverebbe una soluzione grazie all’educazione dei cittadini, anche adulti. Per raggiungere l’obiettivo servirebbe la disponibilità dell’amministrazione pubblica e degli organi d’informazione.

Il consiglio comunale di mercoledì 26 marzo 2008

Approvate due mozioni dal consiglio comunale di mercoledì 26 marzo: una sull’emergenza rifiuti in Campania e l’altra per garantire la centralità e l’importanza di Malpensa per il sistema economico lombardo.

Dopo l’ennesimo ringraziamento da parte del presidente del consiglio Mario Pastore alla minoranza per avere garantito il numero legale per potere incominciare la seduta è stata data la parola al capogruppo della Lega Nord Emanuele Lionetti per spiegare la mozione presentata sulla situazione drammatica dei rifiuti in Campania, passata con i soli voti della maggioranza e l’astensione della minoranza, con i soli voti contrari di Rifondazione comunista e Paco. «Un’emergenza – ha ricordato l’esponente leghista – che è ormai una costante da quattordici anni. Napoli e le province limitrofe non riescono a smaltire i propri rifiuti, quando in Lombardia sono presenti tredici termovalorizzatori e in Campania neanche uno». Una situazione che è stata documentata anche dalla trasmissione Report per Lionetti «non sicuramente una trasmissione leghista o del centrodestra». Una presa di posizione decisa anche sull’eventuale smaltimento dei rifiuti nell’inceneritore comasco motivata anche dalle emissioni nell’aria che questo comporterebbe. Per Roberto Rallo, Forza Italia, il problema è l’incapacità politica della classe dirigente, non solo campana ma anche lombarda, che non è ancora stata in grado di creare infrastrutture come la Pedemontana.
Anche per Luca Gaffuri, capogruppo del Partito democratico, l’emergenza è dovuta «ad un’incapacità di governo di tutti i livelli locali e regionali». Ha quindi aggiunto che «non è possibile che ci siano regioni che su sanità e altre cose importanti non fanno la loro parte», per l’esponente del Pd bisogna comunque ricordare come Como debba ancora fare passi avanti sulla questione rifiuti quando altri centri lombardi ma anche alcuni Comuni della provincia raggiungono ben altri numeri per la raccolta differenziata. Donato Supino, Rifondazione comunista, ha invece posto l’accento su una «questione morale nazionale» attaccando anche la decisone dei rappresentanti delle amministrazioni campane anche quelli del suo stesso partito che, di fronte all’incapacità di governo dimostrata, non si sono dimessi e chiedendo di porsi il problema di uno sviluppo sostenibile per la nostra società consumistica. Per Bruno Magatti, Paco, il problema «non può essere visto in una visione localista» si è ormai inseriti in un “mercato” europeo dei rifiuti ed è diventato conveniente inviare i rifiuti in Germania, paese che ha costruito molti termovalorizzatori, e in cui ci si dimentica dei fumi degli stessi e delle ceneri che producono che devono a lora volta essere smaltite.

Il secondo argomento della serata è stato la mozione sul sostegno all’aeroporto di Malpensa, un argomento fortemente intrecciato con quello di attualità sul futuro di Alitalia, uno scalo che per i primi firmatari della Lega è una risorsa anche perché un suo eventuale declassamento potrebbe pesare sulla scelta dell’Expo 2015 che potrebbe anche andare in Turchia. Per Roberto Rallo la scelta stessa del luogo è stata sbagliata, «una cattedrale nel deserto che fosse stata fatta in Sicilia, si sarebbe detta frutto della criminalità organizzata», ma ormai «è giusto fare quadrato per difendere i soldi spesi». D’accordo con lui, «al 90 per cento», Bruno Magatti che ha sottolineato come «non potete chiederci di difendere l’indifendibile». Per Giorgio Carcano, Area 2010, Malpensa era l’unica localizzazione possibile, anche se «non ci si arriva bene e in fretta e non ha una forte compagnia aerea che dia dei servizi». Luca Gaffuri ha invece ricordato la «paralisi in termini di mobilità di scelte errate negli ultimi decenni in visione milanocentrica». Per il capogruppo dei Ds Malpensa ha le possibilità di rimanere centrale una volta finite le infrastrutture di servizio, senza fasciarsi la testa sulle prospettive di Alitalia a cui «non è più possibile dare aiuti di stato». La mozione è così passata con il voto favorevole della maggioranza e l’uscita dall’aula della minoranza, tranne l’assenso di Area 2010, e il voto contrario di Rifondazione comunista e Paco. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Il consiglio comunale di giovedì 6 marzo 2008

Ancora in sospeso l’approvazione del progetto preliminare del nuovo palazzetto dello sport di Muggiò.

L’ormai consueto minuto di silenzio in apertura del consiglio comunale è stato dedicato giovedì 6 marzo a Pier Paolo Prizzi, uno dei fondatori della sezione comasca di Forza Italia, consigliere comunale dal ’94 al ’98 e presidente di Acsm dal 2001 al 2005, spentosi nella mattina di giovedì 6 marzo. Nelle preliminari Carlo Ghiri (Gruppo Misto) ha sollecitato l’ex compagno di partito e assessore all’ambiente Diego Peverelli a progettare una campagna d’informazione sulla raccolta differenziata dei rifiuti. «Esiste un deficit culturale e d’informazione – ha spiegato il consigliere – da colmare tramite la sensibilizzazione degli anziani, dei bambini e dei giovani nelle scuole e anche delle persone straniere, pensando a una campagna in più lingue».
Donato Supino (Prc) ha invece lamentato un certo ritardo dell’amministrazione nel rispondere all’interpellanza sui contatori del gas alterata da lui presentata nella seduta del 4 febbraio. Il mese di tempo massimo per la replica, come stabilito da regolamento, è abbondantemente trascorso.
Qualcosa non va infine per Roberta Marzorati (Per Como) nei dati relativi alla gestione degli asili nido e al servizio mensa inviati dal Comune ai genitori che hanno visto aumentarne il prezzo da marzo 2008. La consigliera contesta un errato calcolo della percentuale di copertura delle rette sul totale dei costi di gestione e una stima del costo delle materie prime per il servizio mensa gonfiata.
La seduta aveva come argomento l’approvazione del progetto preliminare del Villaggio dello Sport. Il nuovo complesso dovrebbe sorgere attorno alla piscina di Muggiò e interessare un area di 60.000 metri quadri, nella quale troveranno posto tre piscine scoperte, due campi da beach volley, un palazzetto multidisciplinare, tre campi da calcetto, 2 mila metri quadri di stabili adibiti alla ristorazione e alla vendita di articoli sportivi, 700 parcheggi di cui 200 interrati e la riqualificazione della piscina olimpica.
Il costo dell’opera è stimato in circa 21 milioni di euro, dei quali 6 milioni e 630 mila arriveranno dalle casse comunali, distribuiti su 10 “rate” da 663 mila euro che l’amministrazione comincerà a pagare dal terzo anno dall’inizio dei lavori. I rimanenti fondi saranno individuati tramite il project financing, operazione per cui in cambio di uno “sconto” sulle spese di realizzazione dell’opera, l’amministrazione concede al concessionario la gestione dell’impianto e i relativi proventi. Il progetto prevede di concedere la gestione per 40 anni.
Proprio su questo punto hanno espresso preoccupazione alcuni consiglieri di minoranza chiedendo all’amministrazione la stipula di una convenzione che garantisca tariffe ragionevoli ed eviti la nascita di un impianto d’elite.
Nel suo intervento il sindaco ha espresso soddisfazione per la futura realizzazione di una grande opera che potrà restituire lustro alla zona periferica di Muggiò e fungere da attrattiva per le società sportive di tutta la provincia. L’assessore alle grandi opere Fulvio Caradonna pensa anche ad uno spazio di aggregazione sociale e ha ricordato che l’approvazione del progetto preliminare non sarà sufficiente a dare l’ok definitivo al progetto.
Sempre dai banchi della minoranza sono giunte atre critiche al progetto, Vincenzo Sapere (Gruppo Misto) ha auspicato che l’edificio adibito alle vendita di articoli sportivi rimanga tale col passare degli anni e non venga trasformato nell’ennesimo supermercato, date le sue grosse dimensioni; Donato Supino (Prc) ha chiesto che il nuovo impianto sia ricongiunto con il Campo Coni e la proposta ha trovato il parere favorevole dell’assessore.
Infine Dario Valli (Area 2010) ha chiesto che nel contratto venga inserita una clausola che preveda l’onere dell’eventuale demolizione del nuovo impianto alla concessionaria, nel caso in cui alla fine del periodo di gestione la futura amministrazione lo ritenga necessario.
La serata non ha però visto la votazione del progetto, che sarà oggetto della seduta di lunedì 10 marzo, quando l’opposizione presenterà i suoi emendamenti. [Francesco Colombo, ecoinformazioni]

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