100 per 4/ L’incontro dei Giovani per Como con i candidati del centrosinistra

Domenica 13 novembre nel pomeriggio, i Giovani per Como hanno organizzato in Piazza San Fedele un incontro con Marcello Iantorno, Gisella Introzzi, Mario Lucini e Bruno Ma gatti, i quattro candidati alle Primarie del centrosinistra di Como. L’iniziativa  ha avuto una discreta partecipazione di giovani e adulti,  circa un centinaio di persone.Davide Vavassori, coordinatore del gruppo, ha introdotto l’incontro spiegando che i «Giovani per Como tengono ad avere spazi di democrazia e mirano a una presa di responsabilità per le scelte politiche. Como ha bisogno luogi per il dialogo. Appunto per questo a ottobre è nato il gruppo, che si dichiara senza colore politico, composto dei Giovani del Pd, ma anche da altri ragazzi e ragazze, alcuni di loro impegnati nell’associazionismo e nel volontariato».  La giornalista Enrica Corselli, moderatrice dell’incontro, ha rivolto le domande proposte dai Giovani per Como ai quattro candidati lasciando loro quattro minuti ciascuno per rispondere.

Viene chiesto ai candidati di presentarsi, di spiegare quale sia stato il loro contributo per la città e di tracciare un bilancio degli spazi presenti per i giovani, di esprimere una posizione in merito agli spazi sportivi, riferendosi anche al progetto del Villaggio dello Sport di Muggiò e di formulare un giudizio sulle prospettive de turismo in città, con particolare riferimento al turismo giovanile.

 Suglii spazi i candidati concordano su una generale scarsità di opportunità per i giovani. Per Mario Lucini Como è molto carente: «Mancano spazi nel centro storico dove i giovani possano trovare un luogo d’incontro. Servono spazi per la cultura e un coinvolgimento delle scuole medie e superiori». Per Gisella Introzzi c’è bisogno di progettare meglio un utilizzo intelligente di quello che c’è, coinvolgendo anche i rappresentanti degli studenti delle scuole comasche. Anche Bruno Magatti ha denunciato la scarsità di spazi presenti per i giovani criticando l’abitudine politica di concederli solo per fare cassa. Magatti ha fatto riferimento alle zone del Politeama e della Ticosa, dove bisognerebbe rivedere i progetti avviati dal centrodestra per creare in questi luoghi nuove opportunità per i giovani. Marcello Iantorno rincara la dose, non solo Como è carente, ma, afferma,  «nella situazione attuale della città un giovane non ha possibilità di realizzarsi. e bisognerebbe quindi cercare di promuovere la qualità dell’insegnamento delle università e valorizzare le sue strutture».

 Per quanto riguarda i luoghi destinati alle attività sportive, per Gisella Introzzi bisognerebbe utilizzare l’area dello stadio di Como per attività sportive e favorire lo sviluppo di attrezzature per promuovere sport come hockey e rugby. Bruno Magatti auspica interventi a misura di Como, rifiutando grandi imprese che richiedono interventi economici consistenti, ma inutili per i bisogni reali della città  come  il  progetto del “Villaggio dello Sport” di Muggiò, del quale si è dichiarato contento che si sia fermato. Dello stesso parere è anche Mario Lucini, che considera dannoso per la città il Villaggio dello Sport e ha denunciato il livello disperato delle strutture sportive delle palestre delle scuole comasche. Marcello Iantorno, invece, ha espresso un parere diverso. Crede che Como debba avere il coraggio di realizzare grandi interventi come quello previsto per Muggiò, perchè il rischio di rifiutarsi di compiere iniziative  rielvanti porterebbe la città a rimanere sempre ferma.

 Per quanto riguarda il turismo, soprattutto quello giovanile, si è evidenziata  una sostanziale carenza della città. «Manca la promozione di un turismo alternativo pensato per giovani» ha denunciato Bruno Magatti, infatti, «il camping di Como è una realtà triste,  l’ostello funziona bene ma da solo non basta, e  mancano completamente formule come quelle dei B&B». Marcello Iantorno ha evidenziato la necessità di infopoint e di puntare su un aumento della permanenza turistica, che tendenzialmente risulta essere solo di uno o due giorni. E per questo ha affermato che è necessario un maggiore intervento economico della città per promuovere il turismo. Mario Lucini ha proposto di istituire corsi di formazione per cittadini intenzionati ad aprire attività come B&B e ostelli, e ha dichiarato di credere, a differenza di  Marcello Iantorno, che il turismo “mordi e fuggi” vada incentivato perché Como si trova in una zona comoda per una sosta breve delle persone dirette altrove. Gisella Introzzi ha affermato che ci sarebbe bisogno di pensare anche a nuove modalità di collegamento tra i parchi presenti nel territorio e     bisognerebbe anche valorizzare le bellezze artistiche e culturali, come il Realismo comasco.

Alla serie delle risposte è seguita un’ultima domanda di Davide Vavassori, che ha chiesto ai candidati di parlare dei mafie a Como. Tutti i candidati hanno concordato sul radicamento della presenza criminale in città, fenomeno che per Gisella Iintrozzi «è inevitabile perchè Como è una città ricca e le società criminali si infiltrano dove ci sono soldi da spartire». «Nonostante ciò però» – ha aggiunto – «il comune può sollecitare l’attenzione dei cittadini, controllare i movimenti di denaro e favorire la segnalazione dei cittadini». Marcello Iantorno ha citato a tale riguardo la vicenda della Perego strade per affermare il bisogno di maggiore trasparenza. Bruno Magatti ha evidenziato che l’onere della lotta alla criminalità organizzata non competa solo al comune, ma il comune può determinare i contenuti delle gare e promuovere una maggiore trasparenza. Anche Mario Lucini concorda sulla necessità di trasparenza, richiedendo anche una maggiore correttezza degli organi amministrativi e invita a stare attenti alla vendita di territorio per prevenire operazioni di riciclaggio. [Matilde Aliffi per ecoinformazioni]

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