giustizia

Tra mafia, Pnrr e Olimpiadi 2026

L’11 giugno durante la festa All you need is Pop di Radio Popolare, la magistrata e coordinatrice della Dda di Milano Alessandra Dolci, la presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto, il sociologo Nando Dalla Chiesa e il direttore di Altraeconomia Duccio Facchini hanno discusso delle attività mafiose e corrotte in Lombardia, spaziando dal caso del Pnrr a quello delle Olimpiadi invernali 2026, proponendo delle soluzioni per arginare i problemi di una burocrazia di malaffare. Coordina Fabio Fimiani.

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ecoinformazioni on air/ Assalire Csf non è violenza

Il servizio di Gianpaolo Rosso nell’edizione delle 7,15 del 26 maggio di Metroregione di Radio popolare. Le motivazioni dell’inverosimile assoluzione dei tredici esponenti del Veneto Fronte skin heads, che nel 2017 fecero irruzione in una riunione di Como senza frontiere circondando gli attivisti e costringendoli a subire un farneticante proclama fascio-razzista, sono più sorprendenti della stessa decisione dei giudici di assolvere gli imputati perché “il fatto non sussiste”.

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A Che tempo che fa/ Mondo alla rovescia/ Contestazione al Salone criminalizzata, Naziskin assolti

Nella trasmissione Che tempo che fa, Nello Scavo, rispondendo a una domanda di Fabio Fazio sul “mondo alla rovescia” nel quale si accusano gli ecologisti dei disastri climatici contro i quali lottano, ha ricordato (minuto 53 della trasmissione del 21 maggio 2023) che mentre adesso si chiedono punizioni per coloro che hanno contestato una ministra al Salone del libro gli esponenti del Veneto fronte skinheads che fecero irruzione in una riunione di Como senza frontiere sono stati tutti assolti.

Anpi Dongo/ You’ll never walk alone

La solidarietà dell’Anpi di Dongo: «Vogliono colpire te per colpire tutt* noi, saremo al tuo fianco non lo permetteremo. You’ll Never walk alone…». La risposta dell'”inquisito” per antifascismo: «Liverpool e Celtic per sempre. Un bacio e un abbraccio a tutti voi. Nel ricordo di Michele Moretti, di Giulio Paracchini e dei compagni uccisi su al Giovo la notte del 24 aprile, del Tom, del Barba e di Vilma. Delle torture subite da Enrico Caronti. Di Corrado. Di tutti i compagni che hanno dato la loro vita durante e dopo la Resistenza. Stasera dal terrazzo guardavo lassù, tra le nuvole, e li sentivo dirmi  di aver fatto una piccola, insignificante cosa giusta. Cecco».

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Coordinamento nazionale comunità di accoglienza e Forum droghe con Cecco Bellosi

Impossibile dare conto di tutte le dichiarazioni di solidarietà a Cecco Bellosi. Se ciascuna delle persone e delle organizzazioni che direttamente a lui, tramite la stampa e sui social ponesse un papavero rosso nel Lario l’effetto sarebbe quello della foto di copertina di Fabio Cani. Nel seguito due tra i mille papaveri rossi per Cecco inviati da chi con Cecco condivide l’impegno sociale nelle Comunità di accoglienza e nel Forum doghe.

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Anpi e Cgil/ Solidarieta a Cecco Bellosi

«L’Anpi provinciale di Como unitamente alla Cgil di Como, appresa la notizia della perquisizione domiciliare subita da Cecco Bellosi con l’accusa di danneggiamento della lapide di Mussolini posta sul muro di villa Belmonte a Giulino di Mezzegra, esprime la propria solidarietà.

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Le sinistre con Cecco

Ampio diffuso e convinto il sostegno a Cecco Bellosi delle sinistre a Como. Sui social si susseguono i post, tra questi anche quello della Consigliera comunale del Pd Patrizia Lissi e quello di Celeste Grossi che aggiunge alla solidarietà di Sinistra Italiana anche un suo personale abbraccio per Cecco. Sul piano nazionale i senatori di Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi e Tino Magni si sono già messi in contatto con Bellosi per adottare nei tempi e modi opportuni ogni collaborazione. Nel comunicato del Prc che riportiamo integralmente la netta presa di posizione del Prc: «Sulla teca con le foto di Mussolini e Petacci è giusto indagare non sugli antifascisti! Solidarietà a Cecco Bellosi.

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L’Arci solidale con Cecco Bellosi

Il fatto che Cecco Bellosi, sia stato sottoposto a una perquisizione domicialiare in base all’accusa di avere danneggiato la lapide di Mussolini a Giulino di Mezzegra è il segno di un capovolgimento della realtà.

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Perquisito per antifascismo Cecco Bellosi

«L’11 maggio mattina, prima delle sette, cinque carabinieri (quattro uomini e una donna, due in borghese) si sono presentati presso l’abitazione di Cecco con un mandato di perquisizione firmato dal sostituto procuratore Simone Pizzotti di Como, con anche la disposizione di sequestrare il telefono cellulare. L’accusa è di danneggiamento aggravato alla lapide di Benito Mussolini, gesto compiuto la notte del 28.04.2023, data della fucilazione del dittatore. Vista la mole di libri presenti nella casa di Cecco, la perquisizione si è protratta per oltre due ore, con i carabinieri  colpiti dalla calma di Cecco e di Donatella, abituati a ben altro.

Alla fine è stato è stato chiesto a Cecco se voleva fare una dichiarazione e Cecco ha fatto mettere a verbale che rivendica il fatto di avere strappato i fiori che quella notte una squadraccia di fascisti aveva messo su quella lapide, che di suo rappresenta un’apologia del fascismo.

Per questo non intende avvalersi né dell’avvocato d’ufficio che gli è stato messo dalla procura né di un avvocato di fiducia ma intende difendersi da solo ma contestando al magistrato di non aver agito contro l’apologia del fascismo che quella lapide rappresenta. Come se ci fosse una la lapide dI Hitler sul bunker di Berlino.

Alla fine della perquisizione gli è stato sequestrato un quaderno di appunti con la data del 28 aprile, che non erano altro che gli appunti del capitolo dedicato a quella data in un capitolo del Libro “Sotto l’ombra di un bel fiore” e purtroppo il telefonino.

Per questo motivo chi lo cerca non lo trova.

Cecco ha fatto presente al maresciallo che il telefonino è uno strumento di lavoro, per di più non di sua proprietà, per cui ha chiesto di poterlo riavere al più presto: pensa però che ci vorrà qualche giorno. Alla fine della perquisizione, Cecco ha omaggiato i Carabinieri con una copia del libro “Sotto l’ombra di un bel fiore”». [La segreteria Associazione Comunità IL GABBIANO odv]

[Foto di copertina: Cecco Bellosi, al centro, alla presentazione del suo libro Sotto l’ombra di un bel fior]

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