Il Consiglio comunale di giovedì 23 settembre
Approvato il riequilibrio di bilancio. La maggioranza allo sbando come di consueto fa finta di fare l’opposizione.In risposta alle polemiche sorte sulla stampa locale per le lungaggini del Consiglio comunale, con un’intervista alla Consigliera Federica Simone, il presidente Pastore ha preso la parola nelle preliminari al Consiglio di giovedì 23 settembre rivendicando il proprio operato spiegando che le modalità di convocazione dell’ultima assemblea, in ritardo rispetto al normale erano state decise dai capigruppo e che quindi non può far nulla «se c’è un problema di comunicazione all’interno del Pdl». Un gruppo divenuto acefalo, dopo le dimissioni di Marco Butti, ancora alle prese con la successione e un punto interrogativo sul futuro (con la possibile nascita di una lista civica per chi fa riferimento al nuovo raggruppamento politico guidato da Gianfranco Fini).
Un tono polemico che ha caratterizzato tutti gli interventi della serata anche da parte dei membri della maggioranza, per un’assemblea che in gran parte è stata “urlata”.
Polemico il vicecapogruppo del Pdl Pasquale Buono, che ha citato il buco della mostra di Gaddi (dovuto per l’assessore ai mancati introiti degli sponsor), la questione ormai annosa dell’utilità del portavoce del sindaco e ha citato la relazione della corte dei conti nel passaggio sui “troppi” dipendenti comunali (1 ogni 83 abitanti, un dato sopra la media nazionale). «Dov’è il riequilibrio? – è sbottato il capogruppo di Liberi per Como Luigi Bottone – non c’è mai stato equilibrio!». Il suo collega d Gruppo Emanuele Lionetti si è quindi scagliato contro gli eccessivi emolumenti ai dirigenti. Concorde Alessandro Rapinese, Area 2010, che ha ricordato i bassi stipendi invece dei dipendenti dei livelli più bassi.
In difesa dei dipendenti comunali sono intervenuti Vincenzo Sapere, Socialisti, «ma sapete quanti vigili mancano all’organico?». «Il numero non è preoccupante – ha dichiarato Marcello Iantorno, Pd – ma è importante l’efficienza». Donato Supino, Prc, ha polemizzato con Lionetti, che in un passaggio aveva attaccato i sindacati «lei ha detto che non dovrebbero esserci sindacati… Per me, senza nulla di personale, non dovrebbero esserci orefici!». Il vicesegretario generale Emoroso ha quindi spiegato come i dipendenti siano «in tanti di categoria A e B, quindi una spesa ridotta» e ha aggiunto «per i dirigenti c’è stata una cura dimagrante, da oltre 50 in una decina d’anni sono diventati 18, di cui 15 di ruolo e 3 a tempo determinato».
Esaurito il dibattito il coordinatore cittadino del Pdl Stefano Rudilosso ha chiesto 5 minuti di sospensione per decidere il da farsi sulla delibera proposta dalla Giunta. Una riunione concitata durata quasi mezz’ora in cui la maggioranza non ha trovato un accordo su una proposta che avrebbe dovuto passare in tutta tranquillità.
Inusitatamente Lionetti ha proposto un emendamento alla delibera, poi bocciato, per riasfaltare via Torno e un pezzo di Borgovico. «È dal 2002 che sono in Consiglio – ha detto Mario Lucini, Pd – sul riequilibrio non sono mai stasti fatti emendamenti, ne prendiamo atto e ci comporteremo di conseguenza in futuro». Sostanzialmente concorde l’assessore al Bilancio Gaddi «non ha senso parlare di un singolo intervento sul riequilibrio», un atto di risistemazione dei conti dopo che l’effettiva discussione è stata fatta sul Bilancio. «Ti consiglio di ritirarlo – ha detto pacatamente in aula, senza risultato, Arturo Arcellaschi, Pdl, a Lionetti – è un affronto a chi, se avesse saputo della possibilità di farlo, avrebbe preparato degli emendamenti». Il riequilibrio è stato poi approvato dalla sola maggioranza, con l’astensione di Liberi per Como. [Michele Donegana, ecoinformazioni]