Sala gremita per il Manifesto per Como

Grande partecipazione alla serata di presentazione del Manifesto per Como. Lunedì 12 marzo, nella sala gremita della biblioteca comunale di Como in piazza Venosto Lucati, le associazioni Cultura politica, VoCi (Volontà civile) e il Centro studi Luigi Einaudi hanno presentato il Manifesto per Como.

Il documento, si legge nel comunicato, «È il risultato del lavoro e della convergenza di componenti liberali, democratiche e riformiste, laiche e cattoliche, dell’impegno di più generazioni, dell’apporto di persone che non hanno alle spalle alcuna esperienza politica e di altre che si sono sperimentate nelle istituzioni e nelle organizzazioni sociali». Inoltre «La serata nasce con l’intento di rappresentare un’occasione di confronto, un momento importante per avviare la costruzione di una rete di relazioni attorno alle sorti di Como e ai suoi destini politici, senza alcuna ambizione di proiettarsi in un diretto impegno elettorale». In sala, quasi tutti i candidati sindaco di Como: Mario Lucini, Laura Bordoli, Emanuele Lionetti, Francesco Peronese, Alberto Mascetti, David D’Ambrosio, Alessandro Rapinese e Donato Supino. Oltre loro, erano presenti molti esponenti della politica comasca come il presidente della Camera di commercio Paolo De Santis, i consiglieri regionali Gianluca Rinaldin e Luca Gaffuri, il parlamentare Giancarlo Galli, Sergio Gaddi, Federica Simone, Alessandro Colombo, Diego Peverelli e tanti altri.

Maria Elena Galbiati, rappresentante del Centro studi Einaudi, è intervenuta per prima, introducendo la serata: «Il Manifesto per Como nasce da un’iniziativa del Centro Studi Einaudi, finalizzata al risveglio delle coscienze liberali in un momento particolare per la città di Como. Assieme ad altre due associazioni, diverse per appartenenza e trascorsi politici, si è portato a compimento il documento che dovrà essere un faro, visti i principi espressi, per i molti candidati sindaci presenti». Diego Minonzio, direttore de La Provincia e moderatore dell’incontro, ha chiarito il ruolo del quotidiano nella serata: «Il giornale non appoggia nessun candidato sindaco. É però molto interessato e attento ai contenuti che vengono espressi nella società e alle persone che li propongono. In un momento così difficile, la società civile deve scendere in campo e diventare padrona del proprio destino». La parola è passata quindi a Emilio Russo, rappresentante dell’associazione Cultura Politica (e storico esponente politico comasco) il quale è entrato nel merito delle motivazioni che hanno portato alla nascita dell’iniziativa: « Il Manifesto parte dalla convinzione di essere di fronte a un bivio, e dalla convinzione che nessuno voglia prendersi in carico il passato recente. La città di Como sembra una specie di Concordia che rischia di creare un danno ecologico nelle menti dei comaschi. Abbiamo pensato di costruire una presenza che si motivasse nella lettura del passato e si proponesse come proposta politica, unendo le componenti che hanno fatto vivere alla città le sue stagioni migliori. L’obbiettivo dell’iniziativa è quello di costruire un luogo in cui le classi politiche possano maturare e riconoscersi reciprocamente. Il bipolarismo frontista non è quello di cui ha bisogno Como e l’Italia». Paolo Crugnola, rappresentante di VoCi, ha illustrato il contributo portato dall’associazione: « Volontà civile ha pochi mesi di vita. Abbiamo grande rispetto per chi si candida, siamo convinti però che sia necessario avere uno spirito che guardi al futuro, che sia in grado di creare un contesto in cui sia possibile affrontare con serietà le sfide del futuro ».

Gli interventi dalla platea hanno risentito del clima pre–elettorale, lo spazio riservato al pubblico è stato infatti fagocitato dai candidati sindaco che hanno espresso la loro quasi unanime condivisione del documento. Soddisfatti della serata gli organizzatori: «Il gran numero di partecipanti dimostra l’impegno civile dei comaschi. L’obbiettivo  – ha concluso Emilio Russo – sarà quello di dare sviluppo e continuità a questo incontro».  [Andrea Quadroni – ecoinformazioni]

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