423 ecoinformazioni

423Sfoglia on line il numero 423 del mensile ecoinformazioni. La copertina è dedicata a Laura Boldrini. La presidente della Camera e il presidente  del Senato sono l’esito di una prima affermazione della politica dei diritti e della legalità. Il tema del numero di marzo, curato da Matilde Aliffi,  è Università – scienza – città.  Nelle prime pagine alcuni spunti per la valutazione dell’esito delle elezioni e delle trasformazioni in atto con l’intervista di Andrea Quadroni a Alessandro Tarpini.   Per abbonarsi, associarsi a Arci-ecoinformazioni  e ricevere la rivista stampata per posta cliccare qui. Nel seguito del post l’editoriale di Gianpaolo Rosso che annuncia la decisione della redazione di avviare da aprile un profondo e complessivo rinnovamento delle edizioni, del progetto editoriale, della direzione.

La primavera ci sarà

Nell’analisi del voto è sembrato prevalere, fino a ora, il confronto, legittimo e bruciante, tra ciò che sarebbe potuto accadere e ciò che è successo. Ma è altrettanto importante verificare l’evoluzione delle opinioni dei cittadini determinata dal voto stesso. Questo piano non è necessariamente più gratificante di quello dei numeri, dei seggi, della sconfitta della Lombardia, della vittoria insufficiente del centrosinistra in Italia. Il nostro giornale, pur non sottovalutando l’importanza (stavolta storica) delle consultazioni elettorali, si colloca nel percorso dei movimenti interessati a cambiare il mondo senza necessariamente prendere il potere.

Per noi quindi la vera sconfitta è la scelta fatta da tanti elettori lombardi di confermare (in maniera minore, ma ancora relativamente maggioritaria) la fiducia al centrodestra, e in particolare alla Lega, un partito dichiaratamente razzista. Ma c’è anche una vera vittoria: la straordinaria affermazione, trasversalmente al centrosinistra, di scelte di sobrietà, anticonsumiste, improntate alla legalità, al pensiero libero, all’ambientalismo. Nel recinto del centrodestra l’ideale dominante resta il “primato dell’economia sull’anima”, con il corollario dell’ossessione fiscale, con l’anacronistico tentativo di staccare l’Italia dal contesto internazionale e con la pervasiva contiguità al malaffare e alle mafie. La variante Monti, l’ossimoro centrista del liberismo per bene, ha dimostrato tutta la sua fragilità concettuale, una distanza incolmabile con la direzione della storia.

Nel resto dello schieramento (Pd, Sel, Movimento5stelle, Rivoluzione civile) si afferma invece la critica allo “sviluppismo”, il valore del diritto ai beni comuni, la necessità di dare opportunità (persino parlamentari) ai giovani. E neppure una legge elettorale ideata e mantenuta come una trappola per topi è riuscita a fermare questa nuova speranza collettiva. È bene ricordare che, nonostante molte resistenze, con le primarie qualche passo avanti per contrastare l’abominevole sistema della nomina dei parlamentari è stato fatto.

Il tradizionale discrimine tra destra e sinistra sembra ora più chiaro, anche se assai meno affermato. Non è un caso che fin dal giorno dopo le elezioni le destre abbiano gridato al “non vale, bisogna rivotare”.

Mai il Paese si era spinto così avanti nell’indignazione e nel desiderio di maggiore libertà, uguaglianza, trasparenza, diritti. Mai la situazione è stata più promettente, più incerta, più rischiosa. Il Movimento 5 stelle lascia la maggior parte delle sue scelte nel “non detto” fino all’ultimo, dipende in modo quasi viscerale dal verbo del leader (o dei leader), rimuove il rapporto di rappresentanza con un corto circuito del tipo “mi-sono-fatto-da-me”. La difficoltà di costruire un governo politico, sovraccarica di preoccupazioni un corpo sociale scosso da una crisi economica senza precedenti. Una empasse che ha già aperto sponde “eversive”, con il recente inaudito tentativo del centrodestra di bloccare i processi nei quali è imputato Berlusconi.

In questa situazione abbiamo guardato al piccolo strumento di comunicazione libera che realizziamo da ormai quindici anni e abbiamo deciso di accelerare il percorso di innovazione della nostra impresa editoriale (pubblicazioni, linguaggi, progetto editoriale, direzione) per aumentarne l’utilità sociale, politica, culturale. Naturalmente i nostri lettori conteranno in ogni nuova scelta e saranno essenziali partecipando alle decisioni, ma abbiamo intenzione di aprire il dibattito anche a tutte e tutti coloro che giudicano interessante la nostra esperienza di giornalismo partecipato. Sul nostro blog troverete tutte le informazioni sul percorso di trasformazione di ecoinformazioni. Buona primavera. [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]

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