Arena di Pace e disarmo

Si vis pacem, para pacem

Pic 003“Se vuoi la pace, prepara la pace”. Tredicimila persone, nel sessantanovesimo anniversario della Liberazione, sono tornate undici anni dopo ad abbellire l’arena di Verona con i colori arcobaleno della nonviolenza. Guarda le foto di Silvia Mascheroni. 

«La Pace è l’inizio di tutto». Un augurio, una speranza e un impegno che il popolo pacifista ha deciso di prendersi nella giornata di venerdì 25 aprile. Dopo undici anni, infatti, all’Arena di Verona si è tornati a raccontare la Pace.
Tredicimila persone hanno aderito all’appello promosso dall’Arena di Pace e Disarmo (da Como, un pullman più qualche macchina organizzati dal Coordinamento Comasco per la Pace); una costellazione variegata, composta prevalentemente dall’associazionismo cattolico e laico e dal mondo sindacale (leggi la lista dei sottoscrittori).
«Da qui riparte la speranza», ha detto ai giornalisti un emozionato padre Alex Zanotelli. Non un punto d’arrivo, quindi, ma una tappa in cui rilanciare un futuro che abbia al centro i valori del rispetto e della nonviolenza. Nel 2003 lo slogan recitava “Per la Pace mi espongo”. Era il periodo delle manifestazioni oceaniche contro l’intervento militare in Afghanistan e in Iraq, quando 110 milioni di persone marciarono in tutte le nazioni per opporsi alla guerra. Un movimento definito dal New York Times «la seconda superpotenza mondiale».
Dopo undici anni la situazione è differente, ma altri conflitti si sono aggiunti alla lista, anche alle porte d’ingresso dell’Europa. «E di fronte alla drammatica crisi economica e sociale del Paese, – ha spiegato Mao Valpiana, presidente nazionale del Movimento Nonviolento – vogliamo fare un passo in avanti, promuovendo congiuntamente la Campagna per il disarmo e la difesa civile, lanciando la proposta di legge d’iniziativa popolare per l’istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta».
Alle 14, orario di apertura dei cancelli, una moltitudine di bandiere arcobaleno ha invaso (pacificamente, manco a dirlo) l’anfiteatro. Dal palco si sono alternate, per tutto il pomeriggio, musica e parole: particolarmente apprezzato il discorso di don Luigi Ciotti, centrato su inclusione ed esclusione e quello di Renato Accorinti, sindaco di Messina, che ha spronato i presenti a «fare qualcosa adesso».
Si è parlato anche di F35: migliaia di aeroplanini di carta si sono alzati in aria e hanno disegnato traettorie colorate nel cielo sereno di Verona. «Finora il governo – ha osservato Francesco Vignarca, coordinatore di Rete Disarmo – si è limitato a rinviare l’acquisto di qualche aereo a dopo il 2020, ma al di là delle voci e degli annunci a effetto, l’impegno finanziario complessivo rimane quello da 14 miliardi per 90 cacciabombardieri. Chiediamo a Renzi di rispettare sia le prerogative del Parlamento, sia la posizione maggioritaria del suo stesso partito, ormai contraria agli F35 come lo è la maggioranza degli italiani». Anche da Maurizio Landini (Fiom Cgil) e Gianni Alioti (Fim Cisl) è arrivato un netto no agli F 35.
Gad Lerner si è scagliato invece contro il sindaco Flavio Tosi e l’ordinanza che vieta di dare cibo ai bisognosi in alcune aree del centro durante la stagione turistica. «Tratta le persone come piccioni o animali molesti cui è vietato dare cibo. – ha detto il giornalista – Con sobrietà noi tutti qui presenti, tutte le associazioni, possiamo impegnarci in una risposta pacata di disobbedienza civile. L’aggettivo civile, forse, lo dobbiamo insegnare al signor sindaco di questa città».
Simone Cristicchi e Eugenio Finardi hanno salutato, attraverso le loro note musicali, il popolo pacifista che con calma e allegria ha lasciato l’Arena. “La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo”, era la scritta che compariva su alcuni stendardi. Venerdì 25 aprile la bandiera arcobaleno e quella della resistenza sono tornate a sventolare insieme. E, guarda caso, il sole a Verona splendeva alto nel cielo. [Andrea Quadroni, ecoinformazioni]

25 aprile/ Arena di Pace e disarmo

logo_arena2A pochi giorni dall’evento che riunirà a Verona la gran parte del mondo italiano della Pace, del disarmo e della nonviolenza, si è svolta oggi a Roma la conferenza stampa di presentazione di contenuti ed ospiti di “Arena di Pace e disarmo”. Nella giornata di festa e Liberazione del 25 aprile 2014 si daranno appuntamento nell’anfiteatro romano di Verona associazioni laiche e religiose, esponenti della società civile, singole persone… tutti insieme per convergere in una comune campagna per il “disarmo militare e la difesa civile”.

“Non è un caso che l’evento in Arena si svolgerà il 25 aprile, giornata della Resistenza – commenta Mao Valpiana Presidente del Movimento Nonviolento – perché oggi la nuova resistenza si chiama nonviolenza”.

Secondo la piattaforma di proposte delle organizzazioni e dei personaggi che hanno promosso l’evento (e che verranno approfonditi in Arena) oggi occorre declinare diversamente il concetto di Difesa. Sono il lavoro, la sanità, la scuola, i beni culturali, l’ambiente ad essere davvero necessari e per questo da proteggere con un’azione di difesa comune. “Questo è il nuovo ‘sacro dovere’ di tutti i cittadini – continua Valpiana – Per questo tipo di difesa non servono gli F-35 e nemmeno la portaerei Cavour, ma servono politiche e servizi sociali. E’ la difesa civile”.

Da queste considerazioni parte il senso profondo della campagna “disarmo e difesa civile” che verrà lanciata proprio il 25 aprile a Verona, nel corso dell’Arena di Pace e Disarmo. Partendo dalla Liberazione dalla dittatura e dalla guerra, ma considerando che la liberazione dagli armamenti e dagli eserciti che rendono possibili le guerre attuali a future non è ancora avvenuta. C’è quindi necessità di proseguire la resistenza, che oggi si chiama nonviolenza. L’Arena di Pace e Disarmo 2014 prosegue la tradizione delle “Arene di pace” convocate dal 1986 al 2003 dai “Beati i costruttori di pace” e sarà un grande incontro di persone e associazioni che credono in un cambiamento oggi necessario e possibile, a livello personale e politico, accomunate dalla convinzione che di fronte alla crisi economica e al degrado ambientale sia razionalmente logico ed eticamente giusto porsi l’obiettivo della riduzione delle spese militari e di una politica di disarmo.

“Si tratta di un momento simbolico molto importante per tutto il movimento per la Pace ha sottolineato padre Alex Zanotelli, missionario Comboniano che ha promosso l’idea di questo incontro – che deve trovare nuovo slancio, entusiasmo, unità di intenti. Bisogna che i temi della Pace e del disarmo tornino al centro dell’agenda politica del nostro paese. I poveri non possono più accettare gli sperperi continui di fondi negli armamenti!”.

Nel corso della conferenza stampa odierna di presentazione Gianni Bottalico, presidente nazionale delle ACLI che sarà protagonista in Arena di un confronto con Susanna Camusso sul rapporto tra lavoro e Pace, ha ricordato come “le tematiche proposte da Arena di Pace e Disarmo sono patrimonio fondamentale di tutto l’associazionismo italiano, che deve ritornare ad occuparsene con competenza”.

La giornata, che vedrà riunite persone delle più diverse estrazioni, del mondo laico e religioso, con una forte presenza dell’associazionismo cattolico, in particolare missionario, e di numerosi organismi sociali laici e sindacali inizierà con un momento di memoria dei “padri” delle precedenti Arene, che ci hanno lasciato ma che sentiamo ancora tra noi, e di testimoni che hanno segnato il cammino del pacifismo italiano: don Tonino Bello, padre Balducci, padre Turoldo, Alexander Langer, don Giulio Battistella, Massimo Paolicelli, Vittorio Arrigoni.

Nei contributi del momento centrale dell’evento Alex Zanotelli, Alice Mabota dal Mozambico, don Luigi Ciotti, Cecilia e Gino Strada, Susanna Camusso, Gianni Bottalico, Gad Lerner e tanti altri ospiti animeranno una giornata densa di contenuti e di spunti di azione. Ma sarà anche un momento di festa, con tanta musica, che ci regaleranno i molti artisti che generosamente si sono messi a disposizione, da Eugenio Finardi a Simone Cristicchi, da David Riondino ad Alessandro Mannarino. Regista della parte artistica Michelangelo Ricci del Club Tenco che in conferenza ha ricordato come “non solo abbiamo contribuito a portare gli artisti in Arena, ma abbimao deciso di aderire come Club Tenco all’evento ed alla prossima Campagna”. Presente in sala anche Mauro Biani, vignettista ed autore del logo dell’Arena di Pace e Disarmo: il fiore della difesa civile che nasce dalla bomba spezzata dal disarmo.

Ci sarà spazio per tutte le campagne che stanno caratterizzando le attuali mobilitazioni del mondo della Pace e del disarmo: dalla richiesta di cancellazione del programma dei caccia F-35, al lavoro per potenziare il Servizio Civile come difesa non armata della Patria, alla richiesta di sperimentazione ed istituzione dei Corpi Civili di Pace, passando per le azioni presenti in tutta Italia contro la militarizzazione dei territori e le mobilitazioni internazionali per la messa al bando delle armi nucleari.

L’iniziativa del 25 aprile in Arena può attivare energie spirituali e capacità di proposte per uscire dall’isolamento, dallo scoraggiamento e dalla rassegnazione. A chi partecipa non sarà chiesto da dove viene ma se vuole camminare con tutti gli altri verso un disarmo che non riguarda solo armi e guerre, economia e politica, ma anche le nostre città, le scuole, le famiglie, l’ambiente, il linguaggio, le culture e le religioni. Alla fine della giornata verrà lanciata la campagna “Difesa civile 2014”: azione concreta e percorribile da tutti per non fermarsi alle belle parole ma dare a tutti uno strumento di costruzione di percorsi di Pace e Disarmo.

La campagna prevede la raccolta di firme per la presentazione di una Legge di Iniziativa Popolare da sottoporre al Parlamento per promuovere l’istituzione di un Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta e la costituzione di Corpi civili di pace alternativi all’esercito, da finanziare con l’opzione fiscale, in modo che i cittadini possano scegliere in sede di dichiarazione dei redditi se pagare per la difesa armata o per la difesa civile; non sarebbero tasse o spese in più, ma uno spostamento di fondi dal Ministero della Difesa armata al Dipartimento per la Difesa civile. Entrambi riconosciuti dal nostro ordinamento come strumenti per mettere in pratica l’articolo 52 della Costituzione, ma per i quali la disparità di risorse attualmente a disposizione è conclamata ed inaccettabile.

Appuntamento dunque a Verona il 25 aprile, per una giornata di Festa, di Liberazione e di Resistenza verso percorsi di Pace e Disarmo.

Da Como c’è la possibilità di raggiungere Verona in pullman. Info Coordinamento comasco per la Pace.

Video/ Verso il 25 aprile di Pace e disarmo

vignarcaoricchioLa sala consiliare del Municipio di Lurago d’Erba ha accolto il 10 aprile il dibattito Disarmo e non violenza – due binari per costruire la Pace con Francesco Vignarca, coordinatore nazionale della Rete Italiana per il disarmo e Mauro Oricchio, direttore del Coordinamento comasco per la Pace, in vista di un’ Arena di pace e disarmo del prossimo 25 aprile. Già on line tutti i video  di Valentina Rosso dell’iniziativa sul canale di ecoinformazioni.

Presto on line sul canale di ecoinformazioni tutti gli altri video.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: