Christophe Sirodeau

L’armonia delle tenebre: Como ricorda Terezín

17 ottobre 1944, un treno trasferisce una schiera di musicisti e artisti ebrei dal ghetto-lager di Terezín al campo di Auschwitz-Birkenau, destinandoli allo sterminio.

È una data importante nella storia dei rapporti tra arte e potere, e la Casa della Musica di Como, in coordinamento con altre associazioni culturali in altre città italiane (e, in particolare, con la collaborazione dell’associazione She lives di Roma), ha deciso di ricordare questa data con un doppio appuntamento: sabato 17 ottobre, nel salone Enrico Musa dell’Associazione Carducci, un concerto del pianista Christophe Sirodeau ha ridato vita alle musiche di alcuni di questi musicisti, mentre domenica 18 ottobre, nella Casa della Musica di via Collegio dei Dottori, sono stati approfonditi gli aspetti storici e culturali con la proiezione di spezzoni del film propagandistico nazista dedicato appunto a Terezín / Theresienstadt, con l’esposizione della mostra dedicata a Terezín realizzata negli scorsi anni dall’Istituto di Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta” e gli interventi di Nicola Montenz, Elisabetta Lombi e Marinella Fasani.

Il concerto di sabato [presto on line sul canale di ecoinformazioni i video] ha costituito un momento molto intenso, in cui è stato possibile riascoltare le musiche di Viktor Ullmann e Erwin Schulhoff, internati dal nazismo a Terezín e poi uccisi ad Auschwitz, e ascoltare per la prima volta in assoluto la suite dedicata, subito dopo la fine della guerra, a Theresienstadt da Hans Winterberg, altro musicista passato per Terezín e fortunosamente sopravvissuto a quella tragica esperienza. Sono tutte musiche di notevole valore, perfettamente inserite nel clima culturale di quell’epoca, aperta – prima della soppressione delle libertà artistiche da parte delle dittature – a molte sperimentazioni e sollecitazioni; così, a brani nella linea della musica tedesca “classica” si affiancano riletture “colte” del jazz afroamericano (ma più ancora del ragtime). Particolarmente interessante la suite Theresienstadt, animata da un richiamo emozionale veramente potente.

L’incontro di domenica è cominciato con la riproposizione degli spezzoni sopravvissuti del film di propaganda sul “ghetto modello” di Terezín, circa un terzo dell’originale (poco meno di 30 minuti su un totale di circa un’ora e mezza). Girato con la regia di Kurt Gerron, attore ebreo, famoso per aver partecipato alla prima messa in scena dell’Opera da tre soldi di Brecht e Weill, che sperava forse di riuscire a salvare la pelle con quest’opera e che invece fu anch’egli ucciso, il film inventa aspetti idilliaci per la segregazione degli ebrei nella fortezza asburgica della Boemia. Probabilmente mai proiettata all’epoca, la pellicola – a distanza di oltre settant’anni – risulta tragicamente assurda, soprattutto perché appare incredibile che si sia potuta falsificare in tal modo la realtà e che i deportati siano stati “capaci” di mettere in scena degli altri se stessi. Del resto, anche una delegazione internazionale della Croce Rossa, che visitò Terezín nel corso del 1944, cadde nella stessa tragica truffa, credendo all’illusione del ghetto modello.

A smontare pezzo a pezzo la vicenda di Terezín sono intervenuti i contributi di Nicola Montenz, che ha evidenziato i molti usi (e soprattutto abusi) della musica nel sistema concentrazionario nazista, di Elisabetta Lombi, che ha delineato la storia di Terezín, e di Marinella Fasani, che ha raccontato le vicende di bambini e bambine rinchiusi nella fortezza-lager e i cui disegni e scritti sono serviti di base per la mostra allestita dall’Istituto di Storia Contemporanea.

L’incontro si è chiuso sulle struggenti note della Ninna-nanna di Ilse Weber che, secondo alcune testimonianze, lei stessa intonò entrando nella camera a gas insieme ai bambini che aveva curato, e con una poesia di Alessandro Lukacs, sopravvissuto alle persecuzioni degli ebrei ungheresi.

Entrambi gli incontri, organizzati dalla Casa della Musica insieme all’Assessorato alla Cultura del Comune di Como nell’ambito di Como live, hanno visto la partecipazione di numerose persone, particolarmente attente ed emozionate.

[Fabio Cani, ecoinformazioni]

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Un momento del concerto di Christophe Sirodeau.

 

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La proiezione del filmato su Terezín /Theresienstadt.

 

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Nicola Montenz.

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Elisabetta Lombi.

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Marinella Fasani con Alessandro Lukacs.

 

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La mostra dedicata a disegni e scritti dei bambini e delle bambine di Terezín.

Musica da camera nel cuore di Como

Kammermusik nasce, grazie al sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, dall’idea di portare la grande musica da camera nel centro della città di Como. Nell’atmosfera raccolta della Casa della Musica si avrà l’occasione di essere catturati da alcune delle pagine più belle scritte per trio e quartetto. Il viaggio che la Casa della musica propone spazia dalle note barocche di J.C.Bach fino alle cupe introspezioni di metà ‘900.

I tre appuntamenti cameristici presentano, ogni volta, una formazione diversa. Si parte il 10 ottobre con il Trio Euphonia trio con fortepiano, violino e violoncello, la formazione più antica, che appunto dedica la sua serata alla musica del ‘700. Di carattere diverso è il trio d’archi del 7 novembre, che vedrà impegnato il Trio Accademia i tre musicisti nelle pagine romantiche di Beethoven, Schubert e Sibelius. Al centro della stagione il concerto del 1 novembre con il Quartetto Eranos la formazione più “nobile” nella storia della musica da camera, il quartetto d’archi appuno, che eseguirà due quartetto di Beethoven.

CONCERTO PER TEREZIN
Il concerto del 17 ottobre ricopre un’importanza particolare tra i concerti di Kammermusik. Molti non sanno che nel conflitto che ha sempre segnato i rapporti tra l’arte e la storia, il 17 ottobre 1944 è una data cruciale. Nelle prime ore di quel giorno di 71 anni fa un’intera generazione di artisti europei viene sterminata nel campo di Auschwitz-Birkenau. Poeti, musicisti, pittori che per quattro anni hanno vissuto nel “ghetto modello” di Terezín. Il giorno precedente, il 16 ottobre, sono stati caricati insieme ad altri 1500 deportati su un unico convoglio ferroviario, quello che le SS hanno chiamato beffardamente “il treno degli artisti”. Il giorno dopo sono stati quasi tutti uccisi nelle camere a gas.

L’Associazione Casa della musica, in collaborazione con l’associazione romana She Lives, intende ricordare per la prima volta in Italia quella data, non per costituire un altro Giorno delle Memoria, l’opposto: ricollocare l’opera di questi artisti nel corso della storia musicale, svincolandola dai contesti commemorativi dove troppo spesso viene relegata.

In questa data il protagonista del concerto che si terrà alla Sala Musa dell’Associazione Carducci alle ore 17, che ringraziamo per aver deciso di collaborare con noi per questa iniziativa,  sarà il pianista francese Christophe Sirodeau che eseguirà musiche composte da compositori vissuti a Terezin in quegli anni: Victor Ullmann, Erwin Schulhoff e Hans Winterberg del quale verra eseguita in prima mondiale la Suite per pianoforte  Theresienstadt. Domenica 18 alla Casa della musica sarà invece proiettato il film di Kurt Gerron Theresienstadt a seguito del quale interverranno Marinella Fasani e Elisabetta Lombi.

Per l’occasione alla Casa della musica sarà allestita anche la mostra Attraverso gli occhi dei bambini – Mostra di disegni e poesie del ghetto di Terezin, grazie alla collaborazione con Istituto di Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta”.

 

Qui la cartolina dell’iniziativa.

Per info: www.comokammermusik.org

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