Duomo

Pane e vino: cibo spirituale e materiale

In occasione di Expo, e  come approfondimento del tema della “nutrizione”, il Duomo di Como è stato teatro della mostra Pane e vino. Tracce del mistero eucaristico nella pittura a Como dal XVI al XVIII secolo; l’hanno visitata in molti – soprattutto turisti -, ma per chi non ne avesse ancora approfittato, c’è tempo fino alla fine di ottobre.

L’esposizione in Duomo è innanzi tutto costituita da un’ampia sintesi “didattica” dell’espressione artistica legata al tema dell’eucaristia, attraverso le riproduzione di un alcuni dipinti realizzati nei secoli scorsi per le chiese di Como e del suo territorio; articolata in sei sezioni, la sequenza di immagini contiene anche lo stimolo anche per ampliare il percorso fino a raggiungere i luoghi dove sono conservate le opere orginali; si può cominciare proprio dal Duomo, dove sono visibili i quattro arazzi di simbologia eucaristica e, soprattutto, il Gonfalone di sant’Abbondio, realizzato nel XVII secolo dal Morazzone per la Confraternita del Santissimo Sacramento. Si tratta di opere molte note, ma forse non sufficientemente osservate, anche dal pubblico locale. In occasione della mostra, poi, è aperta anche la sacrestia dei Mansionari, dove, oltre ad ammirare la volta affrescata ancora dal Morazzone con l’Incoronazione della Vergine, è stata allestita una piccola raccolta di suppellettili liturgiche.

Promossa dalla Fondazione Centro Studi “Nicolò Rusca” con il patrocinio e il finanziamento di numerosi enti (a partire, ovviamente, dalla Diocesi di Como, per arrivare a Comune di Como, Provincia di Como e Regione Lombardia, fino alla Fondazione Cariplo e alla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese), l’iniziativa si sviluppa in più ambiti. Se la mostra in Duomo si occupa del cibo “spirituale”, l’itinerario virtuale Per chi dice ho sete ho fame si occupa invece del soddisfacimento della più materiale esigenza di mettere qualcosa sotto i denti. E quindi fornisce una serie di informazioni, sintetiche ma precise, sui luoghi pii comaschi di antica fondazione, senza dimenticare le mense di oggi, ancora necessarie per venire incontro alle moderne povertà, non sempre effetto delle migrazioni… (Un ruolo rilevante in questa storia ha naturalmente l’ospedale di S. Anna, a cui anche noi nei mesi scorsi abbiamo dedicato molta attenzione.)

Anche questa sezione del lavoro del Centro Studi “Rusca”, sicuramente meno appariscente, è di estremo interesse e costituisce una testimonia viva di quanto la storia sia collegata all’attualità, lungo un percorso non lineare, certo, ma che non necessita di arzigogoli retorici.

Si aggiunga poi che lungo tutto il periodo di esposizione sono stati organizzati incontri e occasioni varie di approfondimento (l’ultima conferenza lo scorso 6 ottobre alla Pinacoteca Civica di Como proprio su carità e assistenza nel Medio Evo, con la partecipazione di Chiara Crisciani e di Elisabetta Canobbio); tra queste è da segnalare la prossima visita guidata in Valle Intelvi il 17 ottobre, per conoscere le opere d’arte delle chiese di S. Siro a Lanzo e dei SS. Nazaro e Celso a Scaria, nonché del rinnovato Museo d’Arte Sacra di Scaria con la vicina chiesa di S. Maria (contributo di euro 10, prenotazioni entro il 14 ottobre, informazioni all’indirizzo http://www.centrorusca.it/it/blog/259).

Dell’esposizione del Duomo è stato anche realizzato un catalogo, curato da Eugenia Bianchi e Andrea Straffi, che approfondisce i tempi più propriamente artistici (e che corregge anche qualche imprecisione presente in mostra). È un interessante “taglio trasversale” sulla arte comasca tra tardo rinascimento e barocco, dedicato a un tema centrale per le esigenze comunicative di committenti religiosi e artisti; è anche un invito a conoscere più approfonditamente un notevole patrimonio culturale, ben più ampio dei pochi “capolavori” riconosciuti e distribuito su tutto il territorio. Un territorio che solo attraverso la conoscenza può essere valorizzato e difeso.

L’esposizione in Duomo, allestita fino al 31 ottobre, è visitabile liberamente negli orari di apertura del monumento; sono disponibili visite guidate per singoli e gruppi. [Fabio Cani, ecoinformazioni]

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