Centinaia per la Ca’ d’industria

Soddisfazione dei sindacati per la partecipazione allo sciopero e manifestazione di mercoledì 7 aprile dei lavoratori della Ca’ d’industria «è stato un corteo molto partecipato, colorato e pacificamente chiassoso – ha dichiarato Matteo Mandressi, segretario Fp Cgil di Como –, hanno preso parte alla manifestazione tanti lavoratori della Ca’ d’Industria e non solo, molti parenti degli utenti della Fondazione, alcuni consiglieri comunali».

 Al termine del corteo è stato consegnato al vicesindaco un documento firmato da Cgil, Cisl e Uil nel quale si ricordano le ragioni della mobilitazione e si chiede un impegno a fermare l’esternalizzazione del servizio cucine.

I lavoratori da un mese presidiano il Consiglio comunale comasco, il Comune esprime 5 dei 7 membri del Consiglio di amministrazione della Fondazione, e promettono di continuare a farlo, anche nella prossima seduta straordinaria che ha all’ordine del giorno la situazione della struttura assistenziale comasca.

A Palazzo Cernezzi Paco, tramite il proprio consigliere Bruno Magatti, ha chiesto di rinviare l’incontro tra il Cda e i sindacati di giovedì 8 aprile «così come ogni ulteriore atto o deliberazione da parte del Cda fino a che il Consiglio comunale non avrà deliberato in merito agli indirizzi da assumere».

Un modo per sottolineare il ruolo e la capacità di indirizzo del Consiglio comunale.

Per il Partito democratico invece «è indispensabile un’urgente verifica della situazione complessiva della Ca’ d’Industria» al di là della situazione contingente dell’esternalizzazione del servizio di refezione.

«Dai bilanci degli ultimi cinque anni, tutti chiusi con perdite, – hanno dichiarato il segretario provinciale Luca Corvi e quello cittadino Stefano Legnani – appare infatti che esse sono state fino da ora contenute in importi non elevati ricorrendo da un lato ad un aumento delle rette nell’ordine di oltre l’11 per cento negli ultimi due anni e dall’altro dal maturarsi di una plusvalenza di oltre 1.800.000 euro conseguente alla vendita di un terreno edificabile a suo tempo ricevuto in donazione». Una situazione che non può essere procrastinata ulteriormente perché è «evidente che non potranno essere continuamente incrementate le rette degli ospiti e che la plusvalenza ha costituito un fatto straordinario che non si ripeterà», perciò il Pd comasco chiede di «assumere responsabilmente tutte le conseguenti decisioni che consentano di conservare in futuro questo importante patrimonio a servizio della città».

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