Giorno: 6 Febbraio 2009

Caso Eluana: «Si rispettino le persone, il diritto e la Costituzione»

In una nota diffusa venerdì 6 febbraio Rosalba Benzoni, Gabriella Bonanomi, Celeste Grossi, Nicoletta Pirotta, Grazia Villa, Ierta Zoni intervengono sul “Caso Eluana”.

«Con un decreto legge sul “caso Eluana” il governo interviene nelle scelte più intime delle persone calpestando la loro dignità insieme al diritto e alla legge. 

Servirebbe rispetto e silenzio in una vicenda così tragica e dolorosa come quella di Eluana e della sua famiglia. Si risponde invece con uno scontro ideologico e istituzionale gravissimo. Un fondamentalismo cieco e ottuso ha portato il governo a ignorare l’appello che veniva dal Presidente della Repubblica. Auspichiamo che sappiano prevalere i contenuti della nostra Costituzione»

Leggi razziali. D’Antuono: “Mi vergogno di essere italiano”

Un appello al mondo dell’associazionismo e della sinistra dal presidente dell’Arci comasca contro il nuovo Testo unico sull’immigrazione. Di fronte alla barbarie dilagante nelle leggi razziali del governo D’antuono è amareggiato: «Mi vergogno di essere italiano»

 

Il presidente dell’Arci provinciale di Como, Enzo D’Antuono, lancia un appello «a tutte le associazioni e alle forze politiche ad unirsi, al di là delle differenze, per far sentire la voce del popolo italiano che non ci sta ad accettare i provvedimenti razzisti che caratterizzano il Testo unico sull’immigrazione».

«Un testo – ha proseguito D’Antuono – che segna un’ulteriore tappa del processo di costruzione di uno stato razzista».

Quella in corso è per l’esponente dell’Arci una lotta contro i poveri che segue una filosofia vessatoria contro le persone in situazioni di disagio con provvedimenti «come la schedatura dei clochard e l’aumento del costo dei permessi di soggiorno, che per una famiglia di quattro persone toccherà i mille euro, denaro che consentirebbe di aiutare i loro parenti nel paese di origine».

Una situazione preoccupante per D’Antuono che ripone comunque le proprie speranze nella «grossa fetta di italiani che non ci sta anche se non riesce a farsi sentire».

«In certi casi mi vergogno di essere italiano» ha concluso ribadendo l’impegno per uno forzo culturale e sociale a sostegno dei più deboli con un’ulteriore intensificazione dell’impegno dell’Arci, da sempre attiva su questi temi.

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