Il Consiglio comunale di Como di lunedì 28 giugno 2010

A Palazzo Cernezzi nella seduta del 28 giugno è proseguita  la discussione sulla Ticosa: «Como non è New York!».

Preliminari

Nelle preliminari del Consiglio comunale di lunedì 28 giugno Vittorio Mottola, Pd, ha sollevato il problema dello smaltimento dell’amianto dell’area ex Lechler a Ponte Chiasso e chiesto delucidazioni sulla sorte dei materiali dell’ex benzinaio ora depositati in via Brogeda. Pasquale Buono, Pdl, si è ha denunciato l’atto di vandalismo in piazza Verdi, l’imbrattamento delle nuove panchine con tag varie, mentre Lionetti, soddisfatto per la pulizia dei tombini in via Garibaldi, ha posto il problema dell’arruginimento cancellata di Villa Olmo dal tennis al ristorante. Alessandro Rapinese, Area 2010, ha presentato una mozione per chiedere di togliere il gettone di presenza a quei consiglieri che non siano più presenti in aula quando viene verificato il numero legale «che è mancato ben 17 volte da quando ci siamo insediati». Arturo Arcellaschi, Pdl, ha attaccato il Corriere di Como, dopo le polemiche sorte fra una parte della maggioranza e il sindaco con un botta e risposta epistolare in seguito alle proteste, anche di esponenti del Pdl, sul nuovo progetto di riqualificazione della ex Ticosa, «I media locali ricevono forse contributi dal Comune?» ha chiesto.

 

Niente registrazione

Insediatosi il Consiglio il segretario generale Fabiano si è scusato per la mancata registrazione di una seduta, dopo che il consigliere Mario Molteni, Per Como, aveva chiesto una copia del verbale. La seduta in questione però non era un qualsiasi, bensì quella del 26 maggio che ha visto l’approvazione del Bilancio di previsione del Comune di cui manca quindi il verbale. Fabiano infatti ha chiesto ai consiglieri un aiuto per ricostruire gli interventi fatti ed ha attribuito il disguido «alla obsolescenza del sistema di registrazione».

 

Ex Ticosa

La discussione è poi proceduta sull’area ex Ticosa. «La prospettiva di che cosa fare è divenuta l’ultimo degli elementi, prima è stato messo il chi» ha affermato Bruno Magatti, Paco, per cui il progetto è già cambiato e non si è pensato ad esigenze differenti, oltre al residenziale, terziario o piccoli esercizi commerciali, «perché non fare un auditorium?».

La seduta è stata sospesa per delle decisioni procedurali con una riunione della presidenza e dei capigruppo.

La polemica col sindaco è stata rinfocolata da Buono che nel suo intervento ha sottolineato «evitiamo ulteriori errori, abbiamo già avuto un precedente con il muro». «La città ha bisogno di ulteriori case?» ha chiesto Molteni, che ha proposto di fare dell’area una zona verde per la città. Contrario anche Donato Supino, Prc, per «un progetto che ha mortificato la città, andiamo solo a far cassa». «Il cambiamento di progetto è un passaggio che è stato affrontato con troppa leggerezza» ha detto Dario Valli, Area 2010, una variante chiesta per lo snodo viabilistico per cui Multi ha chiesto 4 milioni in più, per questo l’architetto comasco ha chiesto una consulenza esterna «per una spesa che ritengo notevolmente inferiore».

Per ultimo è intervenuto Luca Gaffuri, Pd, che ha ribadito tutte le perplessità poste dal compagno di gruppo Mario Lucini nella seduta precedente «che è stato fin troppo chiaro e l’amministrazione non può evitare questa discussione». Perché, ha precisato il consigliere democratico, «non si può approvare questo progetto a scatola chiusa», anche per evitare che in futuro qualcuno diffonda lo slogan «Como non è New York, così come è stato detto Como non è Berlino». [Michele Donegana, ecoinformazioni]

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: