I sindacati contro la chiusura del laboratorio dell’Arpa

La struttura di via Cadorna a Como verrebbe chiusa per concentrare l’attività a Brescia e nel Milanese i sindacati si schierano contro: «Il depauperamento di un fondamentale presidio di igiene pubblica sul territorio»

 «Il laboratorio di Como – precisano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in una lettera al sindaco di Como e alla Provincia – svolge da decenni controlli e analisi su acque potabili, scarichi, acque di fiume e di lago, terreni contaminati, stupefacenti, aria e fino a pochi anni fa acque minerali e alimenti, offrendo un servizio efficiente e tecnicamente qualificato agli enti pubblici (uffici territoriali del dipartimento comasco dell’Arpa, Asl, comuni, provincia, forze dell’ordine, autorità giudiziaria), nonostante l’inadeguata dotazione di personale e l’insufficiente aggiornamento delle attrezzature tecniche».

«La qualità del lavoro svolto è attestata anche dall’accreditamento ottenuto nel 2008 e mantenuto fino ad oggi, grazie a ingenti investimenti anche di carattere edilizio e soprattutto al grande impegno professionale dei lavoratori. Il personale in servizio nel laboratorio di Como, dotato di esperienza maturata in decenni di lavoro scientifico, è prevalentemente femminile e non più giovane per il sistematico blocco del turnover, e pertanto non sarebbe facilmente disponibile a trasferirsi in una diversa sede a 40 chilometri di distanza: in questo modo si rischia di disperdere professionalità specialistiche già acquisite e di dover assumere altro personale per le nuove sedi. Inoltre si interromperebbero i legami e gli scambi di utili informazioni tra operatori di laboratorio e addetti alle attività di controllo e si spenderebbero ingenti risorse il trasporto refrigerato su strada di tutti i campioni dall’intero territorio provinciale alla nuova sede».

I sindacati chiedono quindi «ai consiglieri regionali eletti nel territorio comasco, alle giunte comunali, alla giunta provinciale e a tutti i consiglieri comunali e provinciali di riportare nelle sedi opportune le preoccupazioni dei lavoratori, dei consumatori, della cittadinanza e delle istituzioni locali per il progetto della direzione dell’Arpa e chiedono che ogni riorganizzazione e riqualificazione delle strutture tecnico – scientifiche degli enti pubblici, e nel caso particolare dei laboratori chimici dell’Arpa, salvaguardi i diritti dei lavoratori, le professionalità acquisite, le esigenze territoriali e i livelli di servizio fino ad oggi garantiti alla collettività; chiedono in particolare che non venga soppressa ma adeguata ed eventualmente potenziata, anche come riferimento sovraprovinciale, la sede del laboratorio Arpa di Como».

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