271 e-mail da tutta Italia contro le foto di Mussolini e Petacci

Ad una settimana dall’inizio della campagna di mailbombing contro il Comune di Mezzegra per chiedere alla sindaca, Claudia Lingeri, di revocare il nullaosta per la posa delle fotografie

Una iniziativa nata da tre esponenti del mondo culturale e associativo lariano, Diana Giossi, Lella Greppi e Daniela Poncia, che riassumono in un comunicato, che riportiamo per intero l’esperienza:

«Si è conclusa oggi [giovedì 23 febbraio] la settimana di invio petizione telematica alla Sindaco di Mezzegra -Avv. Claudia Lingeri- per chiedere il ritiro del nulla-osta concesso all’Ass Combattenti e Reduci della Repubblica Sociale Italiana per la posa di una lapide (in occasione dell’anniversario della fucilazione del duce) recante la foto di Mussolini e Petacci, in località Giulino di Mezzegra-CO- dove già è presente una croce con il nome di Mussolini e la data 28 aprile 1945.

Partita dall’iniziativa spontanea di tre persone che, dopo aver inviato la richiesta al Sindaco hanno invitato gli amici del loro Circolo ARCI (Settima Generazione Tremezzo) -e non solo- a fare altrettanto, la petizione si è trasformata in una sorta di bombardamento telematico con 271 mail provenienti da tutta Italia.

Hanno scritto da Torino, Catania, Enna, Ragusa, Roma, Milano, Aosta… Sezioni dell’ANPI, Circoli ARCI, del PD, dell’UDI, nonchè semplici cittadine e cittadini (di cui più di una sessantina residenti in zona) indignati per questa decisione. Alcuni di loro, figli o nipoti di partigiani trucidati o di antifascisti internati in Campi di Concentramento nazisti, hanno vissuto sulla propria pelle tutto il dolore della guerra fratricida a cui ci portò il ventennio.

I firmatari, consapevoli della distinzione che passa tra la conoscenza della Storia -che vide il dittatore Benito Mussolini giustiziato, eseguendo una sentenza emessa in nome del popolo italiano dal CLN Alta Italia a cui partecipavano tutti i partiti antifascisti- e la pietas dovuta ad ogni essere umano, non vogliono consentire operazioni nostalgiche dal sapore propagandistico. Il nostro territorio, dove formazioni partigiane scesero in lotta per riconquistare la pace e la democrazia con immane coraggio e sacrificio di giovani vite, non merita di vedere apposto su una pubblica via il volto del maggior responsabile di tale tragedia.

Chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore la convivenza pacifica, così duramente conquistata, di non dimenticare chi per garantircela pagò con la propria vita. E di sottoscrivere la nostra richiesta inviandola via mail (o per posta ordinaria) alla Sindaco di Mezzegra». (la lettera) [md, ecoinformazioni]

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: