La Cisl per la riforma del mercato del lavoro

Apprendistato e contratto di inserimento, con maggiori controlli, per favorire giovani e over 50

«La situazione economica delle imprese comasche non evidenzia segnali di ripresa, la conferma di ciò viene dai dati riferiti ai lavoratori interessati dalla mobilità in questi primi mesi del 2012 e pari a 1.114 lavoratori – spiega la segreteria provinciale della Cisl di Como –. Seppur la comparazione con il trimestre 2011 (1.192 lavoratori) faccia emergere un leggero calo, il dato preoccupante è il trend che tra febbraio e marzo 2012 registra un aumento del 20%».

Ma non solo la centrale sindacale di via Brambilla mette in rilievo un: «Altro elemento negativo che è fornito dalla tipologia dei lavoratori coinvolti, infatti 746 provengono da aziende sotto i 15 dipendenti, pari al 67% e senza diritto alla indennità di mobilità, ma solo alla disoccupazione ordinaria (massimo 12 mesi per gli over 50 anni e 8 mesi per gli altri). Nel trimestre 2011 rappresentavano il 53%; quindi il trend in aumento colpisce fasce di lavoratori meno tutelati dagli ammortizzatori sociali, in particolare hanno una durata inferiore della copertura economica ed essendo prevalentemente piccole aziende, presumibilmente anche meno tutelati da forme di incentivo che integrino il reddito».

Poche sono le possibilità di previsione delle aziende e scarsa la liquidità: «In Provincia di Como, tra Gennaio e Novembre 2011, sono stati effettuati 38.200 avviamenti al lavoro di cui il 55% a tempo determinato, il 16% tra Progetto e Somministrazione, il 4% Apprendisti e solo il 21% a tempo indeterminato. Il numero degli avviamenti non indica il numero delle persone che hanno trovato un lavoro, perché la stessa persona può essere stata interessata da più avviamenti. È perciò indicativo il dato che, fatto 100, solo il 21% è a tempo indeterminato e il maggiore ricorso per le assunzioni è verso forme di lavoro a termine. A questa fotografia va aggiunto il fenomeno delle Partite IVA stimate in provincia in circa 1.500 (prevalentemente nell’edilizia)».

Per questo la Cisl comasca auspica una: «Riforma complessiva che sia in grado di estenderle tutele sociali e dia vere opportunità di lavoro ai giovani».

«In questo senso riteniamo condivisibili gli strumenti che la riforma adotta – prosegue la nota – per combattere le forme abusive di flessibilità e favorire l’ingresso dei giovani al lavoro in termini di stabilizzazione: L’apprendistato, fortemente incentivato, diviene il canale privilegiato di accesso dei giovani al lavoro. Con l’introduzione della percentuale minima del 50% di apprendisti da stabilizzare a tempo indeterminato, il contratto di inserimento per favorire l’occupazione dei lavoratori over 50 disoccupati attraverso sgravi contributivi per i contratti a tempo determinato e indeterminato. Il contratto a tempo determinato con una disciplina più restrittiva e maggiori costi contributivi che verranno recuperati in caso di trasformazione a tempo indeterminato. Maggiori controlli e limitazioni e in caso di abusi per i contratti a progetto, le false partite IVA Tirocini e stage che vengono inseriti nei percorsi scolastici e viene ridotto l’utilizzo post-scolastico. L’introduzione della legge contro le dimissioni in bianco». [md – ecoinformazioni]

1 thought on “La Cisl per la riforma del mercato del lavoro

  1. VA BENE TUTTO MA UN’ OCCHIO DI RIGUARDO PER CHI HA COMINCIATO A LAVORARE A 14/5 ANNI LO DOVEVATE AVERE.
    NON SI PUO’ A UNO CHE HA SVOLTO UN LAVORO FATICOSO PROLUNGARE A DOPO 40 ANNI DI ATTIVITA’ LA PERMANENZA SUL LAVORO.IL FATTO E ANCHE QUELLO CHE LE OSSA SONO ROTTE.E POI L’USCITA DI UN’OPERAIO QUALIFICATO FAVORIREBBE L’ENTRATA DI UN GIOVANE.

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