Cassa integrazione in lieve diminuzione nel 2012 per i metalmeccanici
Ma secondo la Fiom lombarda «è come se 45mila lavoratori fossero rimasti inoccupati per l’intero 2012». A Como nel comparto metalmeccanico si sono registrate complessivamente 4.834.210 ore di cassa integrazione. Nel 2011 erano 4.870.010. Secondo questi dati, a dicembre 2012 in tutta la Lombardia hanno perso il posto di lavoro 895 metalmeccanici. Le province più colpite sono quelle di Milano, con 236 licenziamenti, il 20,7% del totale. Seguono Brescia (160), Monza e Brianza (110), Como (105), Bergamo (101). A Como la situazione risulta particolarmente difficile considerando il fatto che i licenziamenti dei metalmeccanici rappresentano il 42% del totale. Leggi le tabelle relative alle ore di cassa integrazione in Lombardia nel comparto Metalmeccanico (gennaio-dicembre 2012 ; gennaio-dicembre 2011; dicembre 2012; dicembre 2011)
«Nonostante la cassa integrazione nel metalmeccanico sia in lieve diminuzione in Lombardia – scrive la Fiom Lombardia – se consideriamo il periodo compreso tra gennaio e dicembre 2012 è come se 45mila lavoratori fossero rimasti inoccupati per tutto l’anno.
Secondo i dati resi noti dall’Inps, da gennaio a dicembre del 2011 allo stesso periodo del 2012 si è passati complessivamente da 97.246.382 a 93.621.405 ore. Si vede un aumento, quasi un raddoppio, della cassa integrazione ordinaria, che nel 2011 è stata di 27.767.279 ore e nel 2012 di 42.640.173 ore. Diminuzione, invece, della straordinaria, passata da 53.202.070 a 35.978.722. Quasi stabile la cassa in deroga, con 15.002.610 ore nel 2012 (contro le 16.277.033 ore del 2011).
Nonostante la lieve diminuzione, ci sono province dove c’è stato un aumento del ricorso agli ammortizzatori nel metalmeccanico come Bergamo (da 8.930.812 a 11.293.742 ore), Mantova (1.860.467 a 2.541.170), Pavia (2.825.647 a 3.854.931) e Varese (12.373.597 a 14.275.260).
Considerando il periodo di dicembre, dai dati emerge che lo scorso mese le ore di cassa integrazione nel settore metalmeccanico sono state 5.128.435 mentre nel dicembre 2011 8.864.606. Le ore per gli operai sono state, nel dicembre 2012, 3.689.329 mentre nello stesso mese del 2011 6.427.169. Per gli impiegati si è passati da 2.437.437 a 1.439.106. Quel che emerge dai dati è che la cassa integrazione ordinaria è aumentata, passando da 2.896.939 ore del dicembre 2011 a 3.171.520. La cassa integrazione straordinaria, invece, si è ridotta di oltre un terzo, passando da 5.144.835 ore nel dicembre 2011 a 1.429.204 del 2012. Diminuita anche la deroga, passata da 822.832 a 527.711 ore. L’andamento non è omogeneo. In territori come Bergamo, Como, Varese le ore di cassa integrazione sono aumentate. A Bergamo si è passati da 603.870 ore nel 2011 a 698.088 ore nel 2012. A Como si è passati da 219.046 ore nel 2011 a 411.786 ore nel 2012. A Varese l’impennata è sconcertante: si è passati da 334.611 ore nel 2011 a 1.647.065 ore nel dicembre 2012. In altri territori, invece, c’è stato un calo consistente. Come a Brescia e Milano, dove nel dicembre 2011 si era arrivati, rispettivamente, a 3.331.391 e 3.038.906 mentre nel dicembre 2012 si sono registrate 517.555 e 965.620 ore».
«Questi dati ci devono fare riflettere: è come se quasi 45mila lavoratori in Lombardia fossero rimasti inoccupati per tutto l’anno. Una situazione industrialmente e socialmente preoccupante per quanto riguarda la Lombardia. Sono necessarie scelte coerenti e precise per affrontare questa situazione da parte della politica. Lo dico pensando anche alle prossime elezioni – dice Mirco Rota, segretario generale Fiom Cgil Lombardia. – La brusca diminuzione della cassa straordinaria è un segnale evidente del fatto che c’è una parte di lavoratori sulla soglia della mobilità o della disoccupazione. D’altra parte i dati relativi agli iscritti alle liste di mobilità nel settore metalmeccanico parlano chiaro in questo senso». Secondo questi dati, a dicembre 2012 in tutta la Lombardia hanno perso il posto di lavoro 895 metalmeccanici. Un numero che rappresenta il 20% circa dei licenziamenti totali. Le province più colpite sono quelle di Milano, con 236 licenziamenti, il 20,7% del totale. Seguono Brescia (160), Monza e Brianza (110), Como (105), Bergamo (101). Da notare che a Como la situazione risulta particolarmente difficile considerando il fatto che i licenziamenti dei metalmeccanici rappresentano il 42% del totale.