Tutti d’accordo sul Manifesto dei frontalieri
Martedì 19 febbraio a Malnate, nella sala di Villa Braghenti, si è svolto un incontro organizzato dalla Cgil, dalla Uil, dalla Cisl, dalle Acli e da due sindacati svizzeri (Unia e Ocst) sul tema dei frontalieri. Solo in provincia di Como sono 22.000 i lavoratori frontalieri, il 5 per cento della popolazione, che ogni giorno attraversano la frontiera per lavorare e che portano ogni mese 55 milioni di euro circa nel comasco contribuendo alla ricchezza del territorio. In questa occasione, alla presenza di gran parte dei candidati e delle candidate alle politiche e alle regionali di tutti gli schieramenti (Pd, Etico a sinistra, Pdl, Fratelli d’Italia, Sel, Lega nord, Patto civico Ambrosoli, Udc, Italia dei Valori), è stato presentato un manifesto dei lavoratori frontalieri ed è stato chiesto ai candidati una firma di adesione alle proposte. Leggi il Manifesto.
Gli obiettivi generali proposti sono due: aprire con il nuovo governo italiano un tavolo permanente per affrontare i temi del frontalierato ed offrire al governo strumenti informativi e proposte per i patti bilaterali con la Svizzera; scrivere uno Statuto dei lavoratori frontalieri per avere una cornice più precisa dei diritti e dei doveri di una tipologia di lavoratore poco conosciuto e poco tutelato. L’occasione contingente per l’incontro è stata data dal provvedimento Monti che ha tolto i 270 milioni di euro che la legge 147 del 1997 prevedeva come fondo per la disoccupazione, soldi che erano stati versati dai lavoratori stessi. Il primo obiettivo del tavolo nazionale di confronto con le forze politiche sarà, hanno detto gli organizzatori, il recupero dei fondi scippati da Monti. A fine incontro tutti i candidati delle forze politiche presenti hanno firmato il manifesto e si sono impegnati ad un lavoro comune. Gli organizzatori si sono riservati di verificare l’impegno delle forze politiche in un incontro dopo le elezioni del 24-25 febbraio. [Marco Lorenzini, ecoinformazioni]