Intrecci di giovani
Intrecci di giovani: seconda generazione e Ius Soli, storie di ordinaria quotidianità. L’incontro, parte della rassegna Intrecci di popoli organizzato dal Comune di Como, dalla Diocesi di Como e dal Csv, si è svolto venerdì 17 maggio alla Pinacoteca civica di Como con un pubblico di una novantina di persone, prevalentemente giovane e multietnico. Guarda il video sul canale youtube di Altra Como.
La serata è stata gestita da alcune associazioni che si occupano di intercultura, ognuna delle quali ha portato il suo intervento privilegiando modalità di espressione proprie e per questo molto differenti tra loro.
Il seminario è stato introdotto da tre donne esponenti dell’Associazione rumena-moldava “Burebista”, che hanno sollevato il problema delle differenze tra gli italiani che compiono 18 anni e i ragazzi della stessa età, ma provenienti da un paese diverso: i primi preoccupati di prendere la patente, di avere più libertà, avendo compiuto la maggiore età, i secondi alla ricerca invece di un’identità e un diritto di cittadinanza non riconosciuto dalla legge italiana.
A seguire il Gruppo Coloritas che ha portato il racconto di diverse esperienze il cui filo conduttore erano le domande che le seconde generazioni di migranti si pongono: Chi sono? Chi devo essere? Per chi? Domande che trovano come risposta “Sono italiano/a e come me molti altri…”
A questi racconti di “ordinaria quotidianità” hanno fatto da interlocuzione l’intervento della Marika Livio, psicoterapeuta del Centro interculturale Arcoiris, che ha dato una lettura centrata sulle ripercussioni psicologiche di una mancata integrazione, non solo tra le seconde generazioni e la società che li accoglie, ma anche tra la Generazione 0 e 1, cioè i nonni e i genitori, con rischi di fratture estreme e rifiuto completo della cultura di appartenenza.
Chiara Lugarini, collaboratrice della cattedra Pedagogica Intercultura della Bicocca, ha esposto una ricerca realizzatasi a Milano e centrata sull’esplorazione dei luoghi multiculturali come occasione di incontro e di intrecci, citando l’orchestra di Via Padova come risultato della integrazione di musicisti di diverse nazionalità. Tutta la serata si è caratterizzata per l’accompagnamento musicale, tra un intervento e l’altro, dell’Associazione burkinabè di Como, che ha come obiettivo quello di mantenere viva la cultura del Burkina Faso.
Il Seminario si è concluso con le risposte dei rappresentanti del Consiglio Comunale Bruno Magatti, assessore alle Politiche Sociali, e Silvia Magni, vicesindaco, ad alcune domande rivolte dal pubblico in merito al ruolo delle istituzioni nel favorire il processo di integrazione, di cui, l’iniziativa della rassegna, rappresenta un primo passo. In particolare Magatti ha sottolineato l’importanza della Consulta degli stranieri come spazio di incontro, ascolto e confronto senza i quali è impossibile la costruzione di una città a misura di tutti. Grande assente: una riflessione più politica sullo Ius Soli. [Manuela Serrentino, ecoinformazioni]