Acsm-Agam/ Fuori i nomi dei 34

acsmagamparticolarestriscI vertici regionali e territoriali di Como della Cgil e della Cisl intervengono, con una lettera al sindaco di Como Mario Lucini, e a presidente e cda dell’Acsm e dell’Aarga, sull’incredibile atteggiamento dell’Acsm-Agam che si rifiuta di comunicare ai rappresentati dei lavoratori i nomi dei 34 addetti che finiranno in pasto al job act perdendo conseguentemente diritti e dovendosi assoggettare alle norme capestro previste per i giovani.

I malcapitati senza avere alcuna colpa  saranno costretti anche a onerosissime integrazioni dei contributi previdenziali con cifre che per alcuni lavoratori potranno anche superare i 100mila euro. La vicenda, causata dall’imperizia della precedente amministrazione che determinò per l’Acsm la perdita dell’appalto del gas e conseguentemente il danno ai lavoratori, non ha trovato nemmeno con il centrosinistra una soluzione e alla drammaticità della situazione si aggiunge l’indisponibilità dell’azienda a cercare almeno di diminuire i danni per le persone. Le organizzazioni denunciano un «atteggiamento di poca attenzione e buonsenso da parte dell’azienda». La comunicazione dell’elenco dei condannati deve per legge essere fatta “almeno 25 giorni prima” e l’azienda interpreta la norma come se fosse “non prima di 25 giorni prima”  aggiungendo al danno ulteriore danno e determinando un’ulteriore angoscia tra gli interessati. Nel seguito il testo integrale del comunicato di Filtcem Cgil Lombardia e Femca Cisl Lombardia.

«Le scriventi OO.SS, sono ad evidenziarVi un atteggiamento di poca attenzione e buonsenso da parte dell’azienda. Da settimane abbiamo avanzato la richiesta di avere l’elenco dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolti nel passaggio al nuovo gestore del servizio della concessione Como città, per poter aprire un confronto in tempi rapidi con la società cedente e con quella subentrante e quindi cercare di attenuare le criticità derivanti dalla novazione dei rapporti di lavoro.

Nella giornata di mercoledì 30 marzo abbiamo ricevuto l’ennesimo diniego ad anticipare i tempi della comunicazione.

Riteniamo questo comportamento lesivo nei confronti del personale che ha sempre operato in modo professionale e responsabile anche nei momenti in cui la società ha dimostrato scarso interesse al futuro dei propri collaboratori.

Siamo meravigliati che si continui a mantenere un così forte riserbo su tale argomento rispettando in modo originale quanto stabilito nella norma che prevede una comunicazione ALMENO 25 giorni prima del passaggio. In altri momenti di questa incresciosa vicenda l’azienda è stata molto meno precisa, portandoci oggi a dover gestire onerosi e gravi problemi». [Filtcem Cgil Lombardia e Femca Cisl Lombardia]

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