Differenziata/ leggero miglioramento, puntare sulla consapevolezza

conferenza stampa 2015dic30-MagattiBruno Magatti, assessore all’Ambiente e alla Politiche sociali del Comune di Como nell’incontro con la stampa di lunedì 11 luglio ha sottolineato la necessità di coinvolgere cittadini e commercianti nel mantenimento della pulizia negli spazi pubblici: non si tratta soltanto un impegno assunto dall’amministrazione urbana, ma anche e soprattutto di un dovere civico che si fa ancora più pressante nella stagione estiva, quando il centro storico accoglie il maggior numero di visitatori.


Prima ancora dei bidoni (che andrebbero puliti con assiduità, cosa che non sempre accade), la priorità nella raccolta dei rifiuti è data ai sacchi, antiestetici e ingombranti: per la città murata, essa è prevista a partire dalle ore 20 del martedì e del venerdì. Soprattutto, è fatta esplicita richiesta di ridurre al minimo i tempi tra l’esposizione e il ritiro della spazzatura, di evitare ritardi, e di ritirare prontamente i bidoni svuotati, proprio per evitare fastidi alla collettività e mantenere puliti e decorosi gli spazi condivisi.
Per quanto riguarda lo stato della raccolta differenziata, lanciata a Como dal giugno 2014, Magatti ha notificato un leggero incremento rispetto al dato annunciato alla fine del 2015: tenendo conto del riciclo di abiti usati, da raccogliersi negli appositi cassonetti gialli, ci si attesta a una percentuale del 65,58%, anziché del 65% riportato in precedenza.
Esempi negativi, purtroppo, rimangono – è soprattutto il caso dei rifiuti degli spazi di mercato, in particolare quello coperto, il cui volume è andato triplicandosi rispetto al totale registrato a fine 2013 secondo i dati riportati da Aprica. L’aumento è drastico e preoccupante, non solo in termini ambientali – da un mercato coperto, ci si aspetterebbe scarti in grande maggioranza biodegradabili, fatti salvi gli imballaggi! -, ma anche in senso economico: tenendo conto che lo smaltimento di ogni tonnellata di rifiuti costa 100 €, tale situazione –  per Magatti – non deve essere accettata, né permessa. Per promuovere la raccolta differenziata tra i cittadini, il comune ha allestito appositi contenitori separati in diverse aree verdi periferiche, o comunque esterne alla cinta muraria, aumentando al tempo stesso il numero di fotocamere per monitorare il corretto smaltimento dei rifiuti: al momento, quattro dispositivi segnalati sono gestiti dall’amministrazione e dalla polizia locale: a essi si devono quattro delle diciotto sanzioni emanate dall’inizio del 2016. Questi provvedimenti favoriscono un più efficace meccanismo di controllo e di deterrenza rispetto alle trasgressioni (talvolta, ma non sempre, imputabili a non residenti).
Incoraggiante il fatto che la cittadinanza si mostri propensa a segnalare situazioni poco virtuose attraverso diversi canali di comunicazione, dando prova di un senso di responsabilità civile condivisa e di attenzione agli spazi pubblici. Nonostante sussistano alcuni problemi “strutturali” rispetto alla gestione della raccolta differenziata e della riduzione degli sprechi – una non sempre piena consapevolezza della suddivisione regolamentare della spazzatura, o frequenti conflitti orari rispetto alle disposizioni comunali – il sopracitato 65% attesta dunque un buon recepimento da parte dei comaschi di una politica ecologica più critica e attenta. Una tendenza che si vuole consolidare e potenziare attraverso un’opera di sanzionamento e deterrenza delle violazioni, qualora se ne dovessero verificare, e per mezzo di una campagna di sensibilizzazione supportata dalla diffusione di volantini informativi. Si potrebbe dire, infatti, che ogni entità territoriale locale disponga di una propria “cultura del riciclaggio”, raramente identica ad ogni altra, il che può contribuire a spiegare – non a giustificare, peraltro –  un certo margine di errore nella differenziazione degli scarti da parte dei privati cittadini. Ciò che più conta, secondo Magatti, non è tanto una soluzione “perfetta”, per definizione irraggiungibile, ma una consapevolezza condivisa del senso di una responsabilità che non può essere unilaterale nel prendersi cura del proprio centro abitato, e che richiede, come è ovvio, l’esercizio di alcuni incarichi, un costo economico – che sia contenuto il più possibile, ma legittimo e doveroso – e una conoscenza precisa delle regole comuni. [Alida Franchi, ecoinformazioni]

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