Bruno Magatti

Bruno Magatti/ Considerazioni sui nidi comunali

«Gravissimi avvenimenti hanno chiarito a tutti i potenziali esiti funesti dei “subappalti”. Il subappalto ha motivazioni in una “convenienza” economica che si proietta sulle condizioni dei lavoratori alle voci salario, precarietà, diritti e sicurezza. Tutto ciò si può tradurre in ridotta capacità di svolgere una mansione e quindi in maggiori rischi e ridotta qualità.

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Storie e persone/ Bruno Magatti

A Scuola di Memoria: il numero e il nome • a cura di Civitas – Progetto città, con Bruno Magatti. L’intervento racconta come esiste una differenza nella forma e nella sostanza tra nomi e numeri. Esploriamo il mondo, non scontato, della memoria che parte necessariamente dal nome. Il nome in tal senso è valore e significato perché è identità di una persona, di un luogo, di una scuola. Il nome è sempre preludio a una storia che si riflette necessariamente nella storia.

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“Cultura, istituzioni, legame sociale”/ Lombardia progressista: “Occorrono redistribuzione e spirito cooperativo”

DSCN8943.JPG«Pur consapevoli di vivere un’epoca difficile e segnata da grandi tensioni, siamo convinti che ogni tempo debba essere abitato». Così ha esordito Bruno Magatti in apertura all’incontro Cultura, istituzioni, legame sociale. Le strade obbligate nella prospettiva di una sostenibilità integrale organizzato dal gruppo di Como della lista Lombardia progressista – Sinistra per Gori per lunedì 26 febbraio alle 21 a Villa Gallia, in via Borgovico 148 a Como. Oltre ai candidati Barbara Vaccarella, Bruno Magatti, Gabriella Bonanomi, Ilaria Rudisi, Luca Venneri (assente il candidato Marco Corti), hanno preso parte come ospiti Gad Lerner, giornalista, e Mauro Magatti, sociologo, entrambi illustrando i contenuti delle proprie ultime opere. Presenti tra il pubblico circa cinquanta persone. (altro…)

Alessandro Volta alle origini della modernità

Che Alessandro Volta sia stato uno scienziato di fondamentale importanza nella storia dell’umanità, lo si sente ripetere spesso e – anzi – lo si ascolta ormai con un po’ di scetticismo, pensando a un eccesso di campanilismo.

 

Invece, si tratta di una semplice verità. E, anzi, sentire questa affermazione sostanziata da un’articolata spiegazione, tanto chiara quanto appassionata, è un vero piacere. È successo nel pomeriggio di giovedì 18 gennaio nella sala Barelli dei Musei Civici di Como, grazie alla conferenza di Bruno Magatti, fisico e per molti anni docente di materie scientifiche al Liceo Giovio di Como, che ha percorso l’intera carriera di Volta per mettere in evidenza le svolte fondamentali del suo pensiero (e, quindi, di conseguenzanella storia del pensiero scientifico moderno). Anche mettendo da parte la sua più grande invenzione (la pila), come Magatti ha provocatoriamente provato a fare (ma, in realtà, la pila cacciata dalla porta è continuamente rientrata dalla finestra), il contributo di Volta si è esplicato in una miriade di messe a punto teoriche e pratiche.

 

Quello che è risultato più interessante, anche per i non addetti ai lavori, è statala capacità del conferenziere di mettere continuamente a confronto non solo i diversi approcci contemporanei a Volta (nel discorso sono ripetutamente affiorati nomi che tutti, o quasi, hanno orecchiato nel proprio percorso scolastico, dai francesi Antoine-Laurent de Lavoisier e Joseph Louis Gay-Lussac all’italiano Lazzaro Spallanzani), ma anche e soprattutto l’orizzonte culturale settecentesco con quello attuale. Tra leggi fisiche e differenze terminologiche, ne è derivata un’affascinante immagine di un mondo che, solo un paio di secoli fa, era completamente diverso da quello a cui si è abituati oggi, talmente diverso da essere quasi inimmaginabile. Eppure è da quel mondo che è derivato quello di oggi.

Pensare all’elettricità (e al suo correlato della luce artificiale) è relativamente ovvio, ma si può pensare anche ai gas o al motore a scoppio.

Un approfondimento che merita di essere riproposto (o almeno verificato nella registrazione video di ecoinformazioni).

On line sul canale di ecoinformazioni i video di Vanessa Magni e Gabriela Yescas

[Fabio Cani, ecoinformazioni] [Foto di Giulia Olivieri, Gabriela Yescas e Vanessa Magni, ecoinformazioni]

 

 

Ingiusto prendersela con i/le lavoratori/trici dei servizi sociali

Sento la necessità, per amore del vero e per amore di Como – la mia città – di spezzare una lancia a favore delle lavoratrici e dei lavoratori dei Servizi sociali del Comune di Como.  Ho sentito rivolgere molte critiche alle Assistenti sociali per non aver dato tutto l’aiuto necessario alla famiglia dei 4 bambini soffocati nel rogo di via San Fermo e del loro sciagurato padre; ed è diffuso il malcontento tra coloro che, per povertà, per età, per condizione personale o malattia, hanno necessità di un supporto sociale. (altro…)

2012-2017: La prima e l’ultima giunta di Como

Il 30 maggio 2012, per una serie di coincidenze, mi è capitato di ritrarre in fotografia la prima riunione della nuova giunta del Comune di Como, appena annunciata alla cittadinanza, e riunita al gran completo nell’ufficio del sindaco.

A distanza di cinque anni l’assessore uscente Lorenzo Spallino mi ha chiesto di ripetere quello stesso scatto, con tutti i cambiamenti e le fatiche intercorse. Cosa che ho fatto volentieri, come segno di amicizia.

Ecco quindi la prima e l’ultima giunta, il 7 giugno 2017.

[Foto Fabio Cani, ecoinformazioni]

 

Pippo Civati con Bruno Magatti

Nella sala della Circoscrizione 7 a Como lunedì 5 giugno Pippo Civati leader di Possibile è venuto a dare sostegno alla lista Civitas che candida Bruno Magatti a sindaco di Como. Guarda sul canale di ecoinformazioni i video di Tommaso Grisoni degli interventi di Paolo Sinigaglia, di Civati e di Bruno Magatti.

Prospettiva musica: scenari, strategie, visioni

Venerdì 2 giugno nel Centro Civico di via Collegio dei Dottori si è tenuto un incontro, organizzato dall’associazione Casa della musica,  con le candidate e i candidati alle prossime elezioni amministrative comunali per discutere insieme dei problemi relativi al patrimonio culturale, e in particolar modo musicale, di Como e delle possibili iniziative che gli e le aspiranti sindaco adotteranno in caso di vittoria.

L’incontro, cui ha partecipato un folto pubblico, è stato condotto da Bruno Dal Bon, uno degli animatori della Casa della musica, e ha coinvolto Bruno Magatti, Celeste Grossi, Maurizio Traglio, Alessandro Rapinese, nonché Roberta Di Febo (delegata per Mario Landriscina) e Doriam Battaglia (delegato per Fabio Aleotti), assente Francesco Scopelliti.

Il dibattito, aperto con una citazione all’opera La filosofia della musica di Giuseppe Mazzini anche per ricordare la festa della Repubblica, è centrato intorno al ruolo dell’iniziativa dell’ente pubblico in campo culturale e musicale, tenendo conto delle realtà – alcune molto importanti – già presenti sul territorio (Dal Bon cita, tra le altre, Conservatorio e Teatro Sociale) e della proposta di mettere a disposizione della città un vero e proprio spazio pubblico (una “casa della musica” appunto), capace di promuovere un’attività non solo di “eventi”, ma di promozione sociale.

Il primo ad avere la parola è Rapinese che risponde con un sì pieno alla creazione di ambienti pubblici dedicati alla musica e sostiene che la mancanza di comunicazione tra associazioni e politica sia stata causata dalla decisione delle amministrazioni precedenti di non prendere in considerazione queste ultime.

Anche Traglio è convinto della grande importanza alle associazioni che riportano all’amministrazione i bisogni dei cittadini e sostiene che l’amministrazione deve saper dare risposte certe. Lui stesso si chiede come valorizzare le grandi competenze della città, ora alle prese  con problemi di spazio (come per il Conservatorio, con un auditorium troppo piccolo), trovando fondi adeguati e spazi effettivamente utilizzabili.

Tocca poi a Celeste Grossi che, oltre a ribadire come gli altri prima di lei la presenza degli spazi necessari, fa notare come nel suo programma un punto specifico si basi proprio sulla creazione di centri civici, dedicati alla cultura e alla musica; aggiunge inoltre l’impellente bisogno di rivitalizzare gli ambienti esistenti, e ribadisce che le risorse utilizzate in campo culturale devono essere considerate un investimento per il benessere e la coesione dei cittadini.

Interviene poi Magatti che parte da una riflessione sul termine cultura, che dev’essere ben distinto dai semplici eventi, e sul fatto che i contributi occasionali, al di fuori di progetti organici, non portano gran bene della comunità. La cultura è generativa e alta e profonda e quella che Como si merita è diversa da quella attualmente presente, considerata troppo povera. Per lui è essenziale aumentarne il valore e sitratta di cambiare non tanto i programmi quanto gli atteggiamenti.

Roberta Di Febo, a nome di Landriscina, interviene per  chiedere a chiunque sarà il prossimo sindaco di impegnarsi per trovare una soluzione al problema degli spazi, e sottolineando l’importanza, in campo musicale, della formazione di studenti e del pubblico, mettendo in evidenza l’importanza delle relazioni tra pubblico e privato.

Per ultimo risponde alla domanda Doriam Battaglia, che richiama, tra i punti programmatici di Fabio Aleotti, il recupero dello spazio del Politeama e il collegamento tra i vari enti per consentire formazioni di alto livello a partire dai ragazzi, citando le scuole medie ad indirizzo musicale che già si occupano della questione.

Tra i punti ulteriormente approfonditi nel seguito del dibattito, sono da mettere in evidenza quelli relativi alle consulte (fortemente sostenute da Magatti e invece criticate assai rudemente da Rapinese), alla costruzione a Como di un polo di alta formazione (che Traglio propone nell’ex orfanotrofio di via Tommaso Grossi), delle “eccellenze” già presenti in città (il direttore del Conservatorio, Balzaretti, ricorda che Como è ormai una meta ambita anche da molto lontano, come dalla Cina), della inutile contrapposizione tra “eventi” e “programmi culturali” (Barbara Minghetti del Teatro Sociale e candidata con Traglio mette in evidenza come da tempo anche i singoli eventi siano inseriti in un processo di “partecipazione”), della rete di case civiche delle arti (una proposta che la lista La prossima Como ha inserito con molta evidenza nel proprio programma), del ruolo della comunicazione tra città e amministrazione (sollevata da Paola Re, candidata consigliere con Rapinese), dell’importanza di ragionare su periodi più lunghi dei semplici cinque anni di un’amministrazione (come ha ricordato Luca Verneri di lista Civitas).

Qualche ulteriore battuta è dedicata al Politeama, tra chi ritiene che sia possibile il suo recupero, chi fa balenare la possibilità che sia cosa “già fatta” e chi ritiene inutile porsi il problema, dati i limiti dell’agire pubblico.

Simbolicamente, si potrebbe dire, l’incontro su chiude con l’intervento proprio di una ragazza cinese, Lu Je, allieva al Conservatorio di Como, che ricorda a tutti l’importanza che la cultura di una nazione ha per se stessa e anche per le nazioni straniere. [Leonardo Ruggeri – Fabio Cani, ecoinformazioni]

Magatti non ci sta

Bruno Magatti, assessore uscente della Giunta Lucini e candidato sindaco di Civitas, ha deciso di non passare oltre alla dichiarazione di non candidabilità che il direttore della Provincia ha pubblicato contro di lui (e molte e molti altre/ i) a causa della vicenda paratie alle quali pure Magatti stesso e il suo gruppo Paco si sono opposti con forza prima che il mostro divorasse enormi risorse della città. (altro…)

13 liste per 6 sindaci e una sindaca a Palazzo Cernezzi

Tutte ammesse le liste presentate al Comune di Como per le elezioni dell’11 giugno. La certezza ufficiale è giunta domenica 14 maggio alle 18 con il sorteggio tra le liste che saranno complessivamente 13 collegate a 6 candidati sindaco e a una candidata sindaca.

L’ordine, frutto del sorteggio che si è svolto nella Sala del Consiglio alla presenza dei delegati delle liste, è: Fabio Aleotti, Bruno Magatti, Maurizio Traglio, Mario Landriscina, Celeste Grossi, Alessandro Rapinese, Francesco Scopelliti.