volontariato

Conoscere per aiutare/ Un corso dell’Osservatorio giuridico per i diritti dei migranti

accoglienzaeassitenzalegaleL’Osservatorio giuridico per i diritti dei migranti promuove un  percorso formativo di due incontri, sabato 12  e 19 novembre dalle 15 alle 18 nella sede del Csv in via Col di lana 5 a Como, per i volontari che operano nell’ambito dell’accoglienza delle persone richiedenti protezione internazionale. L’iniziativa nasce dalla necessità di offrire strumenti di conoscenza dal punto di vista giuridico per poter fornire un servizio con maggior efficacia per la tutela dei diritti. Le iscrizioni all’iniziativa che offerta gratuitamente si raccolgono all’email info@csv.como.it entro il 10 novembre. Nel seguito del post il programma dell’iniziativa.

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L’isola che c’è/ Cerchiamo giornalisti/ e videomaker, fotografi/ e per News Km0!

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Cerchiamo volontari e volontarie per News Km0!, “reporter per un giorno” a L’isola che c’è.

Hai voglia di metterti in gioco in modo creativo e scrivere, fotografare, riprendere, conoscere e scoprire L’isola che c’è da una prospettiva nuova?

Come ogni anno noi di ecoinformazioni ci saremo, con il nostro progetto News Km0 di informazione partecipata in tempo reale:  foto, video, interviste e video interviste, voglia di scoprire e di far scoprire tutti i piccoli e grandi spettacoli di questa due giorni di condivisione solidale di culture e stili di vita sostenibili. Vieni a far parte della redazione sabato 17 e domenica 18 settembre!

Scrivi a ecoinformazionicomo@gmail.com o a m.marisabacchin@gmail.com

L’isola che c’è/ Tredici volte solidale

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Manca poco più di una settimana alla tredicesima edizione di quella che è ormai una tradizione del mondo solidale comasco. L’isola che c’è torna anche quest’anno, il 17 e 18 settembre al parco comunale Garibaldi di Villa Guardia, per ribadire quella voglia di fare insieme e di incontrarsi e incontrare che in questi ultimi mesi la Bella Como continua a dimostrare con forza.

180 espositori, 250 volontari, 6 piazze a tema ambiente, benessere,  capitale sociale, cibo, cultura, mestieri e dibattiti, seminari, incontri, laboratori, mostre, angoli del baratto, lezioni gratuite di musica per i più piccoli e degustazioni; come sempre un filo conduttore: una riflessione partecipata, mai come quest’anno attuale nei temi della sostenibilità ambientale e della bellezza delle differenze. Due i dibattiti principali, sabato alle 15 La bellezza delle differenze e domenica, sempre alle 15, Mobilità sostenibile: azione concreta contro inquinamento locale e riscaldamento globale.

Chiusi gli stand inziano dalle 21 i concerti dell’Isola, sperimentazioni di incontri musicali e circensi sabato con il Circo Abusivo e AllinCirCo, mentre domenica sarà la volta del punkautore di Latina Chiazzetta e de La Moranera.

Domenica mattina L’isola delle bici, due grandi biciclettate partiranno da Como, alle 10 da Porta Torre, e da Olgiate Comasco, alle 10.40 in Piazza Italia, per raggiungere L’isola in modo più sostenibile. Mentre, per i meno sportivi, sono disponibili a Villa Guardia sei parcheggi con servizio navetta gratuito.

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Alla conferenza stampa di giovedì 8 settembre Micol Dell’Oro, presidente di Ecofficine, Martino Villani, direttore del Centro servizi per il volontariato, Stefano Martinelli, presidente de L’isola che c’è e coordinatore dell’area cultura della fiera, Andrea Taborelli, vicepresidente di Incroci e Luca Gini, presidente di Artigiani Guanelliani hanno sottolineato quanto L’isola sia alimentata dal contributo di ciascuno, degli organizzatori come dei volontari, degli espositori e soprattutto del pubblico, che in questi due giorni da tredici anni si ritrova e si riconosce, contribuendo a dare forza a quella rete virtuosa di solidarietà, sostenibilità ecologica, valorizzazione del territorio, centralità delle relazioni, difesa e promozione dei beni comuni e partecipazione democratica, obiettivo primario dell’associazionismo comasco.

Ingresso: adulti 4 euro fino alle 19.30, bambini, disabili e serale 5 centesimi

Il 10% dell’incasso dei biglietti sarà donato al Fondo di Solidarietà del Comune di Villa Guardia.

Tutte le altre informazioni e, a breve, il programma completo sul sito de L’isola che c’è. [m.b., ecoinformazioni]

Assemblea in mensa il 3 settembre/ la bella Como si interroga sul futuro

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L’assemblea che sabato 3 settembre ha riunito le persone che hanno prestato la propria opera volontaria presso la mensa di S. Eusebio e le altre strutture di servizio per i migranti bloccati alla stazione di Como San Giovanni ha rappresentato un momento importante nella riflessione su questa fase drammatica della situazione internazionale e nazionale che ha coinvolto anche Como.

Importante intanto per i numeri (non meno di duecento persone hanno partecipato all’incontro), ma soprattutto per il livello del confronto e della consapevolezza.

Primo scopo dell’incontro era quello di fare una fotografia della situazione. All’appello della mensa di S. Eusebio hanno risposto almeno 417 persone registrate e ancora un’altra ottantina che, pur avendo dato il proprio continuo contributo, non è entrata nel conteggio ufficiale; a queste vanno poi aggiunte le circa 30 persone che hanno lavorato alle docce del Gallio finché sono state attive. Ancora vanno aggiunti tutti coloro che sono stati presenti alla stazione fin dai primi momenti, attivandosi per soddisfare il più possibile le esigenze del gruppo di persone lì bloccate. Ma più ancora dei numeri, conta la varietà di questo pezzo di società che si è messa a disposizione (e che è stata più volte ricordata e valorizzata nel corso dell’incontro): persone giovani e giovanissime, mature, anziane, gente che offriva le proprie competenze professionali specifiche e la voglia di stare insieme, animata dalle più diverse ispirazioni ideologiche e culturali (fatto salvo ovviamente il comune, profondo sentimento solidale e antirazzista), religiose e laiche, parte della comunità locale e a volte di passaggio, e conta la qualità della relazione, volta non tanto a dare un semplice servizio, ma in primo luogo a restituire dignità alle persone.

La varietà è stata, in un certo senso, terreno di incontro con la comunità migrante, difficile da fotografare perché fluida e in continua evoluzione (anche se la valutazione, proprio a partire dal servizio svolto alla mensa, parla di un picco di presenze a metà agosto con 530 pasti serviti, e di una divisione tra maschi e femmine di circa due terzi e un terzo).

Al lavoro della mensa, altri servizi si sono affiancati: il presidio sanitario, pur attivato con un certo ritardo, ha operato grazie sia all’intervento istituzionale che al contributo volontario di personale medico e infermieristico. Le visite effettuate sono state oltre un migliaio, alla media di 70/75 al giorno in diverse ore di attività.

Anche l’assistenza giuridica ha svolto un ruolo importante perché la precisa informazione ha un’importanza fondamentale in condizioni di fragilità.

Un’attenzione particolare è dedicata al problema ai casi dei minori, che sono stati finora 457 (398 maschi e 59 femmine); transitati temporaneamente dalle strutture di assistenza, solo 16 hanno chiesto di restare e sono stati collocati in comunità.

È una situazione estremamente complessa, con molti elementi di contraddizione e, dunque, oltre alla fotografia, conta anche l’interpretazione. Vengono così in primo piano le sensibilità, e perché no, anche i progetti politici. Ma un elemento che alla riunione è risultato estremamente importante è proprio quello di mettere avanti la consapevolezza del proprio ruolo: nel “lavoro” con le persone migranti conta anche questo e conta anche il rapporto con la situazione generale, con le regole, con le scelte e anche con le imposizioni che vengono dall’alto.

Bisogna confrontarsi con l’Europa delle regole e delle frontiere (scomparse solo nei sogni disattenti dei politici e negli affari delle grandi multinazionali), bisogna fare i conti con un governo che stipula accordi con questi stati (come il Sudan) che sono tra le cause scatenanti del fenomeno e a cui invece si affida (dietro enorme compenso) il compito di fermare i movimenti migratori (e verso  cui, tragicamente, sono già state deportate alcune persone che erano riuscite ad arrivare fino in Europa), bisogna ricordare che oltre all’“emergenza” del momento c’è la realtà di lungo periodo dei richiedenti asilo, “parcheggiati” anche a Como (don Giusto Della Valle ricorda che sono circa 900 nel territorio e che, in alcuni casi, sono semplicemente “massa” per piccoli e grandi affari, per i quali non si vuole e non si sa mettere in campo alcuna formazione e alcuna opportunità reale, e – come viene più volte sottolineato – a cui spesso alla fine dell’iter burocratico si risponde semplicemente “no”, in quasi il 70% dei casi), bisogna chiedere alle istituzioni locali non solo di fare tutto quello che per legge devono fare (e che faticano a ottemperare), ma di fare di più e meglio (come riaprire il centro di accoglienza per minori di Tavernola, chiuso nei mesi scorsi, e il cui ruolo appare oggi importantissimo).

È una situazione in cui il mondo del volontariato e dell’attivismo non può sottrarsi alla discussione della prossima spada di Damocle che pende sulle teste di tutti (ovviamente, in primo luogo, delle persone migranti): l’apertura del campo dei container presso S. Rocco, prevista intorno alla metà del mese di settembre (Flavio Bogani riferisce nei dettagli gli incontri con il prefetto di Como e con il suo capo di gabinetto). Un’apertura che cambierà tutto perché a quel punto la realtà non potrà più essere fluida e variabile, ma sarà, in notevole misura, regolamentata e irrigidita. Una realtà da cui anche la “società civile” che ha risposto alla gravità della situazione con la propria azione volontaria sarà ufficialmente esclusa.

L’assemblea discute di questo con molta attenzione e con molta passione. Emergono le differenti valutazioni, i differenti progetti, ma il confronto è sereno e ha, in tutti gli interventi, al primo posto la preoccupazione per il futuro delle persone migranti. Si mettono a punto alcune idee, e si fa riferimento a un possibile ruolo di coordinamento organizzativo del Centro Servizi per il Volontariato (una prima riunione è già convocato per giovedì 7 settembre alle ore 14 nella sede di via Col di Lana 5a).

Ma se la discussione è difficile, non si sottrae all’entità del problema, è cosciente anche del mutamento nei confronti delle persone migranti, con cui forse si dovrà spendere la “fiducia” acquisita in un modo o nell’altro (magari per cercare di convincerli a passare per il campo).

Il confronto con le voci delle più alte cariche istituzionali è stridente. Dal basso ci si interroga, con sincerità, su cosa e come fare, e dall’alto si dichiara quasi negli stessi momenti, in modo sprezzante, che «spetta a noi decidere dove e come collocare» questa gente, oppure si invoca in luogo dei campi di accoglienza (che non sono propriamente paragonabili a grand hotel) i rimpatri immediati e senza discussione. Mettendo avanti, incredibilmente, ancora la distinzione tra profughi “politici” e migranti “economici”, come se i secondi fossero un’invenzione di alcune “belle menti” (e cos’erano mai i migranti italiani dei decenni passati?).

Se, come è stato ripetuto più volte nel corso della discussione di sabato, questo incontro con la comunità migrante ha arricchito non poco una parte almeno della comunità del territorio, il confronto con il mondo istituzionale è stato in buona parte deludente.

[Fabio Cani – ecoinformazioni]

La galleria di foto di Claudio Fontana per ecoinformazioni

Emergenza umanitaria/ Formazione con Save the Children

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Grande l’interesse dimostrato dalla cittadinanza per la giornata di formazione con Save the Children sui diritti dei minori migranti di giovedì 25 agosto in Sala Stemmi organizzata dal Comune di Como. La mattinata dedicata agli aspetti giuridici, con l’obiettivo di rendere più chiari, per volontari e operatori, i diritti di ragazze e ragazzi migranti e le procedure necessarie per ottenere la protezione internazionale e il pomeriggio focalizzato sul tema dell’ascolto; una partecipazione che ribadisce la forza accogliente della bella Como.

La giornata si è aperta con una panoramica sulle identità, le provenienze, le volontà e i flussi migratori dei minori stranieri non accompagnati, è infatti possibile isolare le peculiarità di questi gruppi e analizzarle nell’ottica delle mete finali, delle difficoltà legate alla provenienza e dei rischi che i ragazzi e le ragazze corrono. Eritrei, Egiziani, Subsahariani dal Gambia, dalla Nigeria, dal Mali e dal Senegal, Bengalesi e Albanesi differiscono nelle modalità di arrivo e nelle speranze, avendo culture e provenienze geografiche dissimili. È tipica dei ragazzi eritrei la volontà di raggiungere il Nord Europa, volontà che spesso li porta a cercare di sfuggire all’identificazione, con la conseguenza di non poter usufruire delle strutture e delle pratiche di accoglienza del territorio; mentre la cultura egiziana espone i minori giunti in Italia con l’obiettivo di guadagnare anche per la famiglia all’estero al rischio dello sfruttamento lavorativo.

Più di uno i punti importanti, dalla necessità di un tutore legale a quella della definizione dell’età del giovane in caso di dubbio.

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Ciò che è fondamentale ricordare però, e ricordare al minore migrante non accompagnato, è che il minore ha sempre il diritto di restare in Italia, anche se non è richiedente asilo, e che sarà accolto in comunità specifiche, differenti da quelle destinate agli adulti, se non in famiglie che si rendono disponibili all’affido o all’adozione in un’ottica di accoglienza e integrazione; è inoltre possibile avviare procedure di ricongiungimento familiare in Italia e all’estero, anche se queste variano a seconda dello status giuridico del minore. Esiste inoltre la possibilità di relocation, ovvero di trasferimento regolare da uno Stato all’altro dell’Unione di richiedenti asilo eligibili; il criterio di eligibilità in questo caso è di “chiaro bisogno di protezione internazionale” e ad oggi riguarda le nazionalità Siriana, Eritrea e della Repubblica Centrafricana.

Il materiale della formazione non è stato reso disponibile (saranno preparate da Comune dispense), così come il permesso a filmare l’incontro. Peccato ecoinformazioni avrebbe messo a disposizione on line le registrazioni. Per approfondimenti è possibile consultare il sito dell’Oim, l’organizzazione internazionale per le migrazioni, e il sito di Save the children. [Marisa Bacchin, ecoinformazioni]

 

Con Stefano Zanella l’Hija de la laguna al Gloria

introduzioneperùUna cinquantina di persone hanno partecipato all’incontro Mondi possibili che parlano con (di) noi. Una storia del Perù raccontata a Como, organizzato da ecoinformazioni, Arci, Aspem allo Spazio Gloria sabato 30 aprile. (altro…)

23 novembre/ Rapporti di lavoro e Job Act

serve saperloIncontro con Lorenzo Nebuloni, consulente del Lavoro Consorzio Eureka SERvizi alla COOPerazione, su prestazioni occasionali, collaborazioni coordinate continuative, lavoro accessorio (Voucher), stage, lavoro subordinato, lunedì 23 novembre alle 20.45 al Centro servizi per il volontariato in via Col di Lana 5 a Como per Serve saperlo 2015/2016 Ciclo di incontri per gestire al meglio la propria organizzazione di volontariato, organizzati dal Centro servizi per il volontariato di Como in collaborazione con il Consorizio A.B.C. Per informazioni e iscrizioni tel. 031.301800, e-mail info@csv.como.it (indicando nome, cognome, contatto e organizzazione di riferimento).

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