Donne

2 dicembre/ Mio figlio è femminista

Il 2 dicembre alle 19 Monica Lanfranco sarà a Como presso l’Istituto Carducci, in Viale Cavallotti 7, per presentare il suo nuovo libro “Mio figlio è femminista – Crescere uomini disertori del patriarcato”. Dialogheranno con l’autrice Celeste Grossi delegata nazionale Politiche di genere Arci e Mariateresa Lietti di Donne in nero.

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Cronaca di un maschio caucasico dell’Arci

«Care compagne, cari compagni, ieri ho avuto la fortuna di poter partecipare ad un appuntamento che credo e spero segnerà un punto di passaggio tra il prima e il dopo la 106 vittima della violenza maschile che in questo caso si chiamava Giulia.

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Video e foto/ Più o meno tutto bene

La sera del 24 novembre, al circolo Arci Mirabello di Cantù, l’associazione Penta di Mariano Comense ha presentato il libro di Sara Vidè Più meno bene, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. A fare l’intervento principale è stata la presidenta di Penta, Rosaria Battaglia. [Guarda l’album di foto della serata di Beatriz Travieso Pérez, ecoinformazioni]

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In 30.000 anche a Milano contro il patriarcato

Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne anche a Milano, in Largo Cairoli, una marea si è raccolta per ricordare le vittime di femminicidio di quest’anno e per fare rumore. Una rabbia diffusa che non chiede solo provvedimenti istituzionali ma una rivoluzione culturale.

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Marea transfemminista a Roma

Non poteva essere un 25 novembre come tutti gli altri: l’omicidio di Giulia Cecchettin ed il conseguente clamore mediatico avevano creato un clima di tensione troppo alto per pensare ad una manifestazione rituale. Infatti, i numeri del corteo contro la violenza sulle donne dicono che circa mezzo milione di persone ha attraversato Roma da Circo Massimo a piazza di Porta san Giovanni in una delle due iniziative femministe nazionali (l’altra è stata a Messina); cinquecentomila donne, ragazze, soggettività non conformi, ma anche uomini e ragazzi che, animati da amore e rabbia, hanno tinto di rosa e nero le strade della capitale d’Italia.

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Intrecciat3/ Non è mai un raptus!

Ci sono momenti in cui il silenzio è eloquente, pesante come un macigno. Ci sono altri momenti in cui servono voci, parole, rumore assordante: in piazza San Fedele, venerdì 24 novembre, questi sono stati più forti del brusio quotidiano.
Il presidio in piazza organizzato dalla rete Intrecciat3 ha coinvolto molte persone: forse l’eco degli ultimi femminicidi è stato così forte da aver destato qualche coscienza in più, scuotendo da un torpore indolente con colpi di tamburo, parole affilate. Quelle della rete stessa, quelle dei titoli di giornali cambiati per restituire una visione non colpevolizzante di chi è vittima di violenza, quelle delle Donne in nero, capaci di sottolineare la necessità di espungere la brutalità della guerra dalla storia, quelle di Elena Cecchettin, lette durante il presidio, e quel lungo, doloroso elenco di nomi di donne vittime di femminicidio nel 2023.
E soprattutto, quel «minuto di rumore» per Giulia Cecchettin e tutte le altre donne uccise, protrattosi molto più oltre dei canonici sessanta secondi, trasformato in un urlo, sofferto e liberatorio insieme: «No, non è mai un raptus!».

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25 novembre/ Arci/ La rivoluzione è la cura

Tutta l’Arci è sconvolta per la mostruosità dei femminicidi e delle guerre dove il corpo delle donne è usato come “campo di battaglia” o “bottino di guerra”, ma sceglie di trasformare dolore e rabbia in azione. All’orrore rispondiamo, ogni giorno, in ogni circolo, laboratorio di una società differente, con l’attivismo, l’impegno culturale e politico pacifista, femminista, transfemminista. 

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Intrecciat3/ Mai più costole di nessuno

Intrecciat3 è una rete di associazioni, sindacati, realtà collettive e persone «in lotta per l’eliminazione della violenza di genere»: essa passa attraverso testi, azioni (in piazza, nei quartieri) e, soprattutto, parole.
Il percorso che, instancabile, la rete ha costruito in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere del 25 novembre, ha proprio come punto focale la riflessione sul linguaggio, ed il peso che ha nella società: a darne misura con il proprio metro, in un incontro partecipatissimo, mercoledì 22 novembre, nella sala della biblioteca di Como, la sociolinguista Vera Gheno, che dal podcast Amare parole a decine di saggi, articoli e interventi da molti anni unisce militanza transfemminista e studi sulla lingua italiana, per la prima volta a Como su invito della Cgil per la rete.

Guarda tutte le foto di Beatriz Travieso Pérez, ecoinformazioni e tutti i video di Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni.

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24 novembre/ Cantù/ Contro la violenza maschile sulle donne

Una giornata importante venerdì 24 novembre al circolo Arci Mirabello in via Tiziano 5 a Cantù Mirabello per aumentare la consapevolezza contro la violenza maschile sulle donne. La serata è organizzata insieme all’associazione Penta di Mariano Comense e al Comitato soci Coop di Cantù e Capiago Intimiano.

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