Anpi

11 giugno/ Anpi Monguzzo in piazza contro un’intitolazione coloniale

L’11 giugno dalle ore 20,30 si svolgerà un presidio, nel piazzale antistante il comune di Monguzzo, indetto dall’Anpi del paese.

Anpi invita ad unirsi alla loro protesta l’11 giugno, giorno dell’insediamento del nuovo Consiglio comunale, nel piazzale del Comune di Monguzzo per ribadire la condanna della scelta di intitolare una via del paese allo sciumbasci capo Ibrahim Ali. Una scelta singolare che – giustificata da chi la condivide con il fatto che Ibrahim Ali fu decorato con la Medaglia d’argento al valor militare per la sua azione nella battaglia Cheren, in Eritrea, nel 1941 che vide le forze britanniche e del Commonwealth sconfiggere le truppe italiane – risulta, nel buio periodo attuale, una scelta sbagliata e provocatoria che assolve le colpe coloniali italiane e i crimini di guerra commessi.

L’Anpi distribuirà un volantino e chiederà un incontro con la nuova sindaca Marisa Cesana per far sì che venga cancellato dalle carte toponomastiche del paese la via Ibrahim Ali per ricordare invece un personaggio storico di altro profilo scegliendolo in accordo con tutti i cittadini e le cittadine di Monguzzo. [Si, ecoinformazioni]

Garantiamo l’iscrizione all’anagrafe per i richiedenti asilo


Arci, Anpi, Cgil, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale e Tam tam di Pace: «Che cosa significa togliere dall’anagrafe i richiedenti asilo? In una parola: renderli invisibili. Facciamo qualche esempio: niente più cure mediche, niente più scuola per i minori, niente più possibilità di lavoro, niente più percorsi di accoglienza e integrazione. In pochi secondi si cancellano i diritti fondamentali, aumentando il rischio di marginalità e producendo, per un incredibile paradosso, illegalità invece di sicurezza.

Da questa analisi nasce l’appello partito da Modena e firmato da Arci, Cgil, Anpi, Coodinamento per la Democrazia Costituzionale e TAM TAM di Pace con il quale si invitano i sindaci ad un’azione di disobbedienza civile nel rispetto delle leggi: continuare ad iscrivere i richiedenti asilo nelle anagrafi nonostante il permesso di soggiorno rilasciato non sia più ritenuto, in base alla legge 132/2018, un titolo valido. A trovare la soluzione legale sono stati i giuristi del CDC di Modena, che hanno individuato – sulla base della giurisprudenza costituzionale e del D. Lgs. 286/1998 – un’interpretazione delle norme dell’ordinamento che consentirebbe, se applicata da parte dei sindaci, di procedere all’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo ‘aggirando’ così il Decreto Sicurezza.

Oltre ai diritti negati ai richiedenti asilo – quindi intere famiglie che si ritroverebbero senza assistenza sanitaria, bambini e ragazzi lasciati a casa da scuola e fuori da contesti associativi fondamentali per l’integrazione, adulti senza più possibilità di lavorare – la mancata iscrizione all’anagrafe impedisce ai Comuni di sapere chi è presente sul proprio territorio, facendo scomparire le persone dal sistema di ‘controllo’ e quindi intaccando la capacità di gestire le necessità del territorio, tra le quali la sicurezza e la sua percezione da parte dei cittadini.

Che cosa faranno i richiedenti asilo una volta ‘usciti’ dal sistema di servizi e opportunità?

Diventeranno irregolari, andandosi ad aggiungere così al numero di quelli che lo sono già per altri motivi, con limitatissime possibilità reali di rimpatri. In questo modo, aumentando il senso di insicurezza, l’illegalità e la marginalità, non si fa altro che creare quell’emergenza di cui si parla tanto ma che, numeri e dati alla mano, oggi non c’è. Questo è solo un piccolo pezzo delle conseguenze dell’applicazione del cosiddetto Decreto Sicurezza, ora definitivamente convertito in legge (L. 132/2018), che si sta traducendo in morti in mare, divieto di sbarco a persone tratte in salvo dalle navi delle ONG, trasferimenti coatti e senza ragione di donne, uomini e bambini i cui percorsi di integrazione sono spezzati. Quella lanciata da Arci, Anpi, Cgil, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale e TAM TAM di Pace è un’iniziativa concreta che vuole contrastare una deriva umana e democratica con l’invito ai sindaci ad accogliere questa interpretazione e disporre, in presenza delle condizioni evidenziate nel documento, l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo, garantendo così i loro diritti fondamentali, senza alcuna disapplicazione della legge». [Arci nazionale

Ricordati a Como i partigiani Ballerini e Cantaluppi

Si è svolta nel pomeriggio del 24 gennaio 2019, 74° anniversario della loro fucilazione, la commemorazione dei partigiani Luigi Ballerini ed Enrico Cantaluppi, presso la lapide che li ricorda nel luogo del loro sacrificio, in viale Innocenzo XI a Como.

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7 luglio/ Como/piazza Duomo alle 12/ Una maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità

36255736_10216224387901894_3451900314267942912_o (1).jpgUna maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità: sabato 7 luglio, indossiamo una maglietta rossa per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà. (altro…)

Dongo è un santuario antifascista

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Altro che nostalgia nera: Dongo è un luogo antifascista. Lo deve essere. Il paese dell’alto Lario non è “solo” il luogo di cattura di Benito Mussolini (che segna la fine del suo regime), né della fucilazione di quindici gerarchi fascisti, tuttora commemorata dalle frange di estrema destra. Prima di ciò, cronologicamente e per importanza, Dongo è luogo di antifascismo (e anzi di fine del fascismo – quello storico), resistenza, memoria attiva, celebrati dalla manifestazione della mattina del 28 aprile. (altro…)

Giusto Perretta, un uomo utile

DSCN0202.JPGNel pomeriggio di venerdì 27 aprile, nella Sala conferenze della Biblioteca comunale di Como, l’Istituto di storia contemporanea di Como “Pier Amato Perretta”, rappresentato da Elisabetta Lombi, Rosaria Marchesi, Giuseppe Calzati (presidente), Patrizia di Giuseppe, Valter Merazzi, Fabio Cani e Francesco Porro, ha organizzato un incontro in memoria di Giusto Perretta, fondatore dell’Istituto da lui dedicato al padre, a dieci anni dalla sua morte. Hanno introdotto l’incontro (a cui hanno assistito circa settanta persone)  i saluti di Mario Landriscina, sindaco di Como, in conclusione sono intervenuti anche Mario Tonghini (nome di battaglia: Stefano), già comandante in capo della Brigata “Perretta”, e Sergio Tozzi.  (altro…)

25, 28 e 29 aprile/ Dongo e la guerra di Liberazione

In occasione della Festa della Liberazione 2018 l’Anpi, con tutte le sue istanze del territorio comasco, si è impegnata per coinvolgere cittadinanza e istituzioni nell’impedire la presenza fascista nelle zone che 73 anni fa hanno visto la fine del fascismo. Manifestazioni il 25 e il 28, presidio antifascista il 29 aprile.

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Viva l’Italia liberata

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La celebrazione ufficiale della giornata del 25 aprile segna quest’anno una fase particolarmente delicata per la memoria e l’impegno civile del paese. Questa Festa della Liberazione segue di pochi mesi il grave episodio dell’irruzione neofascista alla riunione della rete Como senza frontiere (28 novembre 2017) e l’attacco razzista a Macerata (9 febbraio di quest’anno), casi tutt’altro che isolati di nazionalismo liberticida e xenofobo. In Italia come in Europa, episodi analoghi si stanno verificando con sempre maggior frequenza, facendo leva su un discorso politico-mediatico sempre più indulgente nei loro confronti (e sempre meno in quello degli oppressi), sempre meno disposto a operare distinzioni critiche tra custodi e distruttori dei diritti e delle libertà oggi sanciti dalla Costituzione italiana, che è di per sé l’eredità della Resistenza partigiana e dei valori a cui essa si era ispirata. (altro…)

6 marzo/ Como ricorda gli operai deportati nel 1944

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Martedì 6 marzo, alle 11, al Cimitero monumentale di Como, si svolgerà la cerimonia di commemorazione degli operai comaschi deportati nei campo di concentramento a seguito degli scioperi del 1944. Saranno presenti le autorità cittadine, i familiari dei deportati, Ines Figini, unica deportata ancora in vita, l’Anpi e associazioni combattentistiche, l’associazione Schiavi di Hitler, l’Istituto Perretta. [Ufficio stampa del Comune di Como]