Ca’ d’industria Como

Da Stefano Bruni sindacati e cda della Ca’ d’Industria

Sono stati convocati per un incontro a porte chiuse domani 4 maggio a Palazzo Cernezzi i rappresentanti sindacali del personale di Cà d’Industria (alle 15) e i rappresentanti del consiglio di amministrazione della fondazione (alle 17).

Il Consiglio comunale di Como di giovedì 29 aprile 2010

Tumultuosa seduta quella del Consiglio comunale di giovedì 29 aprile. Una sessantina di dipendenti della Ca’ d’industria, che da due mesi presidiano il Consiglio, hanno rimarcato la propria presenza urlando «più volte Ca’ d’industria! Dimissioni!» e vari altri slogan contro il Cda della Fondazione e le sue decisioni. (altro…)

Il Consiglio comunale di Como di lunedì 26 aprile 2010

Ancora Ca’ d’industria nelle preliminari del consiglio comunale di lunedì 26 aprile. Poi sono stati dati nuovi chiarimenti sul bilancio e si è passati alle dichiarazioni delle minoranze.  (altro…)

Il Consiglio comunale di Como di giovedì 22 aprile 2010

Manca il numero legale salta la seduta sul bilancio del Comune di Como. Bruni non riesce a tenere in aula la propria maggioranza neanche sulla delibera fondamentale per l’amministrazione. I lavoratori della Ca’ d’industria continuano a presidiare il Consiglio fra l’indifferenza del Pdl. (altro…)

Centinaia per la Ca’ d’industria

Soddisfazione dei sindacati per la partecipazione allo sciopero e manifestazione di mercoledì 7 aprile dei lavoratori della Ca’ d’industria «è stato un corteo molto partecipato, colorato e pacificamente chiassoso – ha dichiarato Matteo Mandressi, segretario Fp Cgil di Como –, hanno preso parte alla manifestazione tanti lavoratori della Ca’ d’Industria e non solo, molti parenti degli utenti della Fondazione, alcuni consiglieri comunali».  Leggi l’articolo

No alla privatizzazione

Sciopero e manifestazione per i lavoratori della Ca’ d’Industria che rafforzano la loro protesta contro la privatizzazione del servizio mensa.

Il ritrovo è fissato per mercoledì 7 aprile alle 10 davanti ai cancelli di via Brambilla 61 a Como. L’invito dei dipendenti, in sciopero per la prima volta in quasi duecento anni di storia dell’istituzione comasca al servizio degli anziani, è alla mobilitazione di  tutti i cittadini di Como, ai parenti degli ospiti ed ai sostenitori del gruppo di Facebook “Giù le mani dai nostri nonni e dalla Cà D’ Industria per manifestare la propria contrarietà all’affidamento ad un’azienda esterna della preparazione di circa 1050 pasti al giorno e al trasferimento di 32 dipendenti dalla fondazione alla impresa appaltatrice.

Il cda della Ca’ d’industria rispetti il Consiglio comunale

Il consiglio di amministrazione della Cà d’Industria per Paco non deve decidere niente fino a quando non finisce il dibattito in Consiglio comunale.

Dopo la sospensione della seduta speciale sulla Ca’ d’industria a Palazzo Cernezzi non si trova un accordo sulla data per riprendere il dibattito sulla delibera che chiede la «revisione della posizione recentemente assunta in merito all’esternalizzazione della cucina» e di «garantire, per il futuro, la salvaguardia delle gestione diretta (in house) di tutte le funzioni collegate direttamente alle persone».  Leggi l’articolo

Il Consiglio comunale di Como di martedì 30 marzo 2010

Liberi per Como e i liberal del Pdl attaccano, insieme alle minoranze, l’immobilismo del sindaco sulla Ca’ d’industria. Più di cento persone fra dipendenti, comparsi anche con dei cappelli da cuoco, parenti degli ospiti, sindacalisti e cittadini hanno partecipato alla seduta speciale del Consiglio comunale comasco sulla Ca’ d’industria di martedì 30 marzo. Leggi l’articolo

Sindacati confederali contro il Consiglio di amministrazione della Fondazione Cà d’industria.

Per Matteo Mandressi, Funzione pubblica Cgil, lee dichiarazione fatte da alcuni consiglieri e dal presidente «in buona parte non corrispondono alla verità». Innanzitutto «non è vero che è stato seguita in modo corretto la procedura di informazione nei confronti dei sindacati» ha proseguito il sindacalista. Cgil, Cisl e Uil hanno voluto chiarire che già nel 2007 avevano espresso contrarietà e perplessità per un’eventuale appalto del servizio pasti.

Le tre confederazioni sindacali sottolineano poi come il risparmio di 400 mila euro prospettato corrisponda a 11 posti di lavoro. Leggi l’articolo

Il Consiglio comunale di Como di giovedì 15 aprile 2010

Al Consiglio comunale del 15 aprile la maggioranza scappa per non votare la sfiducia al cda della Ca’ d’industria. La frettolosa uscita dei consiglieri e dello stesso presidente della seduta è stata censurata dalle grida del pubblico: «Votate vigliacchi!!! Prendetevi le vostre responsabilità!!!»

 Molte le preliminari al Consiglio comunale di giovedì 15 aprile. Roberta Marzorati, Per Como, ha chiesto delucidazioni su un concorso per un posto di dirigente ai servizi sociali, «no vogliamo pensare male, chiediamo solo qualche spiegazione» ha precisato. «In questa amministrazione più disastri fai più vieni premiato! Non ne capisco la logica» ha esordito Donato Supino, Prc, riferendosi ai premi dati ai responsabili del cantiere delle paratie e del muro. Marcello Iantorno, Pd, ha invece annunciato la presentazione di una mozione urgente per revocare gli emolumenti agli ingegneri Viola e Ferro.

Meno trascuratezza nella gestione dei beni comunali ha chiesto Mario Molteni, Per Como, che annuncia la presentazione di una lista di tutte le piccole cose da sistemare, a partire dall’orologio di Porta Torre bloccato da qualche tempo.

«Chiedo l’iscrizione all’ordine del giorno della Commissione competente la questione di via Quasimodo» ha detto Vittorio Mottola, Pd, riferendosi alla vertenza con un privato sul possesso di un terreno comunale.

Pasquale Buono, Pdl, ha segnalato la sporcizia dei servizi dei giardinetti di via Italia Libera data la «situazione di degrado e gli zingari in Ticosa».

Un attacco a sindaco è venuto da Luigi Bottone, Liberi per Como, «ho ricevuto una lettera anonima in cui è scritto che lei, signor sindaco, fa parte di 31 società come sindaco ufficiale o supplente», una situazione ambigua per il consigliere che ha chiesto chiarezza al primo cittadino per evitare situazioni come quando durante la discussione della fusione Acsm-Agam si scoprì che Bruni era sindaco in una partecipata di A2A.

Alessandro Rapiense, Area 2010, ha chiesto nuovamente al sindaco di far partire Agenda 21 anche a Como «per cui abbiamo già speso 371 mila euro! E lei deve solo nominare un rappresentante».

Si è quindi insediato il Consiglio ripreso in diretta da Etv. Posti gremiti in sala consiliare e un centinaio di lavoratori e parenti degli ospiti della Ca’ d’industria hanno seguito tutto sullo schermo approntato in Sala Stemmi.

Prima di riprendere il dibattimento sulla delibera riguardante la Ca’ d’industria è intervenuto l’assessore al bilancio Sergio Gaddi, che ha presentato la delibera economica fondamentale del Comune dati i tempi di legge che impongono l’inizio della discussione, che verrà affrontata subito dopo quella sull’ente assistenziale comasco.

Entrate per 94 milioni con una spesa indirizzata principalmente per il sociale, per l’assessore, con «il minor ricorso possibile all’indebitamento anche alla luce del famigerato Patto di stabilità che ci fa spendere 3,9 milioni in meno di quanto potremmo».

Gaddi ha rilevato la bassa copertura con le rette del servizio di asili nido, solo il 36,53 per cento, contro il 70 per cento delle refezioni, il 100 per cento dei servizi cimiteriali, ed il 10 degli impianti sportivi. L’assessore ha poi letto l’elenco del Piano delle opere, gli interventi maggiori previsti, che superano i 100mila euro, citando tra gli altri 1,650 mila euro per la bonifica dell’area ex Ticosa e 250 mila euro per il kilometro della conoscenza a Villa olmo.

Finito l’intervento la discussione è ripresa sull’argomento clou della serata con una bagarre fra parte della maggioranza e opposizione per i documenti.

Il presidente del Consiglio Pastore aveva chiesto al presidente della Fondazione Ca’ d’industria Pellegrino la documentazione inerente la vertenza in atto e l’esternalizzazione del servizio mensa, su indicazione di diversi consiglieri.

La Fondazione ha fatto pervenire tali atti solo nella mattinata e pomeriggio prima della seduta e solo in parte ai consiglieri. Un fascicolo con le carte più interessanti ai fini del dibattito è stata fatta pervenire personalmente solo al sindaco.

Un fatto di cui Pastore si è accorto solo durante la discussione confrontando i documenti differenti dati ai singoli e al primo cittadino: «c’è stata un’incomprensione» si è giustificato, fra le urla e le richieste di sospensione della seduta dai banchi di minoranza. «Datecene almeno una copia per gruppo» ha chiesto Franco Fragolino, Pd.

Le opposizioni, ritiratesi a discutere, hanno quindi richiesto di poter avere almeno una copia della documentazione, ma data la mole non è stata fatta «non possiamo far riaprire il centro stampa a quest’ora…» ha detto il sindaco, mentre il consigliere Iantorno si è offerto di fare lui le fotocopie dell’incartamento.

Tutto in una situazione semiseria con l’avvocato Iantorno che chiedeva la documentazione al presidente Pastore, che rispondeva di non averla, essendo la stessa nelle mani del sindaco, che la teneva sul tavolo alla sinistra di Pastore.

Nonostante ciò la seduta è proseguita, «prendo atto della buona fede – ha precisato Bruno Saladino, Pd – ma stupisce il fatto della consegna dei materiali in mattinata… è un tirare la corda, ed è grave e provocatorio. I documenti sono stati chiesti settimane e settimane fa!».

La difesa d’ufficio del Ceda della Ca’ d’industria è venuta quindi da Marco Butti, «non si può definire totalmente disastroso quanto ha fatto il Cda negli ultimi anni», Augusto Giannattasio, e Massino Serrentino che hanno fatto rumoreggiare i dipendenti presenti.

Avvicinatasi la mezzanotte è stata votata la prosecuzione ad oltranza della seduta dalle minoranze più Liberi per Como e alcuni esponenti liberal del Pdl (che si erano appartati per una discussione), contraria la maggioranza di quest’ultimo partito e la Lega.

Terminato il dibattito Bruno Magatti, Paco, proponente la deliberazione ha ribadito il motivo della presentazione della stessa, chiedere sì il mantenimento dei servizi all’interno della struttura, ma anche ribadire la capacità e volontà di indirizzo del Consiglio comunale sulla Fondazione.

Sospesa per mezz’ora la seduta per una riunione del Pdl si è affrontato il primo emendamento presentato da Supino che recita «si invita a togliere la fiducia ai componenti del Cda nominati dal Comune di Como». Dato che si trattava di esprimere un parere su delle persone precise la votazione era a scrutinio segreto ed appena si è definita la questione tutti i componenti del gruppo Pdl hanno frettolosamente abbandonato l’aula. Sindaco e presidente del Consiglio compresi, quest’ultimo ha chiesto velocissimamente una sostituzione.

Una fuga che ha riempito di sdegno il pubblico presente in aula, ormai alla 1 di notte molto diminuito, che ha iniziato a urlare «votate vigliacchi!!! Prendetevi le vostre responsabilità!!!», alternando con «Buffoni! Vergogna!». Alcuni dei presenti sono rimasti amareggiati urlando ai fuggitivi la loro disillusione per averli votati.

Alla votazione hanno partecipato solo in 18 con 16 voti favorevoli alla sfiducia dei consiglieri della Ca’ d’industria, un contrario ed un astenuto. Una votazione non valida però mancando il numero legale. Fatte due appelli successivi e mancando sempre il numero minimo per continuare la seduta è stata aggiornata a lunedì prossimo. [Michele Donegana, ecoinformazioni]