Lago di Mezzola

Il tour della Goletta dei laghi sul Lario

foto (9)Come ormai ogni anno il viaggio della Goletta dei laghi, organizzata da Legambiente, ha solcato le acque del Lario e oltre allo stato di salute della acque ha rilevato le emergenze ambientali. Chiesta la bonifica dell’ex Falck di Novate Mezzola, la verifica idrogeologica della nuova strada fra Carcente e Breglia e un potenziamento del trasporto lacustre.

Centro lago

foto (6)Venerdì 10 luglio alla stazione ferroviaria di Varenna-Esino-Perledo è stata fatta una tappa alla bottega, ricavata in un ex deposito ferroviario, dei prodotti della cooperativa di olivicoltori del Lario, che raccolgono 30 realtà di entrambe le province che si affacciano sul lego. «È stata un’altra buona occasione per il nostro circolo – afferma Costanza Panella, presidente del Circolo Legambiente Lario sponda orientale – per incontrare gli appassionati olivicoltori della cooperativa e sostenere la loro iniziativa, così come da qualche anno promuoviamo una rete di foto (7)piccoli produttori locali nell’ambito del nostro programma Terra e cibo da salvare».

Primo bacino

Grazie alla collaborazione dello storico cantiere della famiglia Riva di Laglio, sabato 11 luglio, «l’equipaggio della Cigno azzurro, composto dalla direttrice di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto, dal responsabile nazionale della campagna Simone Nuglio e da Graziella Erba presidente del Circolo Legambiente di Cantù promotore del progetto Green Station» è salito «a bordo di una storica barca a vela, la Mignon classe 1912», facendo una traversata da Laglio a Como. Un viaggio che ha lanciando: «La proposta di una riqualificazione in chiave sostenibile dei tracciati ferroviari foto (10)in disuso sull’Alzate-Brenna. Una linea risalente al XIX secolo e oggi inadeguata alle esigenze del trasporto moderno, ma dalle grandi potenzialità inespresse». «Una linea che insieme al rilancio di un nuovo e sostenibile modello di mobilità – precisa Erba –, potrebbe beneficiare di nuovi investimenti sul sistema infrastrutturale, necessari alla ristrutturazione della linea anche in un’ottica, ancora non praticata, di un rilancio in chiave turistico/culturale dell’area».

«Il Lario è una risorsa importantissima non solo per la bellezza e la storia, ma anche come via d’acqua che se sfruttata oculatamente ridurrebbe molto l’impatto del traffico su gomma – afferma Michele Marciano, presidente del Circolo Legambiente Como –. Sarebbe possibile istituendo un sistema di navigazione che colleghi i piccoli paesi lacuali, vicinissimi l’uno dall’altra, tramite utilizzo di mezzi ibridi che possano portare bici e autobus. Una cosa che avviene non solo in Europa, ma anche semplicemente in Italia a Chioggia, dove i traghetti trasportano vetture, bici e autobus dal delta al lido veneziano».

Alto lago

IMG_8964Domenica 12 luglio l’equipaggio della Goletta dei laghi a San Siro «è salito di qualche centinaio di metri in altitudine per un sopralluogo sulla strada agro-silvo-pastorale in costruzione di collegamento tra le frazioni di Carcente (San Siro) e Breglia (Plesio), inserita in un programma di collegamento intervallivo in quota previsto fino a Dongo». «È risultato evidente l’impatto ambientale dell’intervento, in particolare nella larghezza della strada ben superiore a quella prevista in progetto e nella quantità di materiale riversato nei declivi – spiegano –. Una delle conseguenze dei lavori è stata l’ordinanza del Comune di San Siro che ha interrotto il transito pedonale sulla mulattiera storica che unisce le due frazioni». «Ci preoccupano le conseguenze idrogeologiche di interventi dei quali è difficile capire l’utilità in rapporto alle risorse pubbliche impiegate – chiarisce Panella –. Abbiamo inviato, ormai tre mesi fa, una lettera alla Provincia di Como, ai comuni di San Siro e Plesio, alla Soprintendenza di Milano, all’ingegner Pedrazzini progettista del collegamento intervallivo e alla Commissione per il paesaggio della Comunità montana Valli del Lario e del Ceresio, rimasta senza risposta la volontà nostra e dei cittadini è quella che si modifichi l’accordo di programma tra Provincia e Comuni, con l’esclusione dell’uso pubblico della strada e che si effettuino doverose verifiche geologiche». Per questo: «Il Circolo Legambiente Lario sponda orientale, Legambiente Lombardia e la Goletta dei laghi chiedono attenzione e risposte da parte degli enti locali, in primis verso i cittadini del Comune di San Siro e nello specifico della frazione di Carcente che hanno raccolto firme di residenti e/o proprietari».

Lago di Mezzola

big jump sorico2015«Tutela delle acque interne, rispetto delle norme vigenti in Italia riguardo agli scarichi civili e industriali, stop alla cementificazione – spiegano gli ambientalisti –. Sono questi i motivi per cui anche quest’anno si è organizzato in tutto il Paese il Big Jump, un grande tuffo collettivo in fiumi e laghi da nord a sud per dire “no” all’inquinamento e chiedere ad amministrazioni ed enti gestori di rispettare la Direttiva Quadro Europea 2000/60 che imporrebbe, entro il 31 dicembre 2015, il raggiungimento di una buona qualità delle acque interne».

«Ad oggi, purtroppo, la percentuale di corpi idrici superficiali italiani che soddisfa i requisiti è pari solamente al 10%. Lo stato ecologico superiore al buono è stato raggiunto solo dal 25%, mentre lo stato chimico buono dal 18%. La Commissione Europea ha già comunicato al Governo Italiano che nel 2015 “la percentuale di corpi idrici superficiali in stato buono o superiore dovrebbe arrivare appena al 29%”. Ciò significa che c’è ancora tanta strada da fare per arrivare a tale livello e inevitabilmente l’Italia verrà sanzionata per non essere riuscita a rispondere “presente” all’appello, nonostante il tempo a disposizione».

E lunedì 13 luglio a Sorico questa iniziativa si è incontrata con il lavoro dell’equipaggio del Cigno azzurro, che si è concentrato: «Sulle problematiche, purtroppo ancora irrisolte, relative alla qualità delle acque del Mera e dell’Adda, fiumi che alla loro confluenza danno vita ad un’importantissima zona umida qual è la Riserva naturale del Pian di Spagna che comprende anche il lago di Mezzola. zona di protezione speciale che accoglie miriadi di uccelli migratori ed è habitat di molte specie animali e vegetali». «Purtroppo il valore della Riserva naturale del Pian di Spagna è ancora poco compreso dalla popolazione locale e non adeguatamente promosso dall’Ente che la gestisce – dichiara Panella –. La procedura di elaborazione del nuovo Piano di gestione è in corso da anni e avanza con lentezza incomprensibile, così come non si comprende perché i rappresentanti delle associazioni non vengano invitati alle riunioni dell’assemblea, come la legge prevede. Inoltre, le acque della riserva continuano ad essere minacciate dai contaminanti rilasciati dal sito industriale dismesso della Falck, a Novate Mezzola, per il quale è stata certificata dalle autorità provinciali una bonifica in realtà mai avvenuta».

«Legambiente Lombardia e il Movimento medicina democratica per la Salute, il 10 giugno scorso hanno presentato ricorso straordinario presso la Procura della Repubblica, affinché sospenda il certificato di avvenuta bonifica rilasciato dalla Provincia di Sondrio, un atto che darebbe il via libera alla trasformazione dell’ex sedime industriale nei cui sottosuolo giacciono molte decine di migliaia di metri cubi di scorie contaminate da metalli pesanti e a diretto contatto con la falda acquifera che alimenta il lago – ricordano gli ambientalisti –. Un atto contestato perché rilasciato senza che venisse effettuato alcun intervento di risanamento del terreno, ritenendo che la copertura con una piattaforma di asfalto, senza nemmeno una impermeabilizzazione del fondo, fosse sufficiente a evitare il contatto tra sostanze tossiche e acque del lago». «Il Big Jump 2015 è ancor più importante – precisa Meggetto – perché il monitoraggio effettuato dall’Arpa nel Lago di Mezzola evidenzia una situazione ‘non buona’ delle acque lacustri, in base allo stato chimico, in quanto appare influenzato dalla presenza di picchi anomali di Cromo nelle acque, registrati più volte nel recente passato».

A Como sono stati poi presentati i dati sullo stato delle acque del Lario, che si aggiungono ai rilevamenti delle Asl si Como e Lecco. [md, ecoinformazioni]

Pescato costante sul Lario

pescato foto Salmerini del Lario«I pescatori di professione che hanno lavorato nel Lario e nel lago di Mezzola nel 2014 sono 77 – annuncia Villa Saporiti –. Il pescato complessivo è sostanzialmente stabile. Le catture dell’anno 2014 hanno raggiunto le 194 tonnellate e sono leggermente al di sotto della media del decennio, pari a 199 tonnellate».

 

«Come sempre, la “parte del leone” la fanno i coregoni, l’agone e il pesce persico, che insieme superano l’85% del pescato totale – afferma Carlo Romanò, responsabile del Servizio pesca della Provincia di Como –. Il calo più vistoso riguarda i coregoni (più noti come lavarelli) che, anche se restano di gran lunga la specie più abbondante, hanno fatto registrare un calo di circa il 20% rispetto all’anno precedente. L’aumento delle catture di agone, pur significativo (+28% rispetto al 2013), probabilmente non ha colto il reale incremento della popolazione. Nel periodo di massima resa della pesca (dal 20 giugno a tutto luglio) molti professionisti Dati pescato con LCsi sono dedicati ad altre specie perché le catture straordinariamente abbondanti dei pescatori sportivi hanno fatto crollare il mercato dell’agone in molte zone rivierasche».

«Per quanto riguarda l’aumento del salmerino una volta sottolineato che si tratta di una buona notizia per lo stato di salute generale del lago (il salmerino è una specie molto esigente dal punto di vista ambientale), non si può escludere che la predazione di uova e avannotti esercitata da questa specie sia una delle possibili cause della diminuzione dei coregoni – continua Romanò –. La diminuzione del cavedano purtroppo non fa più notizia e, trattandosi di una specie che non si allontana molto dalla sponda, è stata notata da tutti coloro che frequentano le rive del lago. Infine, per la prima volta il siluro ha fatto la sua comparsa nelle statistiche del pescato. Per ora le catture sono poco significative – poco più di un quintale nell’intero lago – ma cominciano a destare qualche preoccupazione perché si fanno sempre più frequenti. Nel fiume Adda a pochi chilometri dal Lario quest’anno sono stati catturati alcuni individui con peso superiore a 30 Kg». [md, ecoinformazioni]