Giorno: 6 Dicembre 2008

Lucini in Consiglio comunale ha visto umani…

Pubblichiamo l’intervento del consigliere del Pd Mario Lucini al Consiglio comunale di lunedì 4 dicembre sull’assestamento di Bilancio.

“Ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione…”
Durante il consiglio di lunedì sera mi è venuto più volte in mente questo monologo. C’è chi può citare Kafka o Pirandello, io posso al massimo permettermi di citare Bladerunner.
Ho visto cose…
Ho visto consiglieri di maggioranza sparare a zero sul “buco con l’assessore intorno”; quegli stessi consiglieri che poi, con tutta probabilità, finiranno con l’approvare questo assestamento di bilancio.
E ho visto consiglieri di minoranza sostenere con veemenza “l’assessore con il buco intorno”, incoraggiarlo ad andare avanti così, perché nell’espletamento del suo alto compito non può certo sottostare alle anacronistiche limitazioni di un vincolo banale quale è un bilancio comunale; quegli stessi consiglieri che poi, almeno credo, finiranno con il votare contro questo assestamento di bilancio.
Ho visto consiglieri di maggioranza fare ostruzionismo sull’assestamento di bilancio.
E ho visto consiglieri di minoranza chiedere l’oltranza sull’assestamento di bilancio e poi garantire il numero legale alle due di notte quando in aula erano presenti solo 13 consiglieri di maggioranza.
Poi ho sentito il sindaco dire che chi non approva questo assestamento di bilancio è un irresponsabile.
Per me, per restare sul punto più discusso, è irresponsabile chi a fronte di uno stanziamento di 100 mila euro, permette che ne vengano spesi 500 mila. E qui sono certamente d’accordo con chi dice che la responsabilità va attribuita alla Giunta, quale organismo collegiale (non però con chi, dopo aver sostenuto questo, pare voler curiosamente ritenere responsabili tutti tranne l’assessore Gaddi).
Certo, è responsabile la Giunta tutta e se vogliamo, tutta la maggioranza.
Anche perché l’assessore Gaddi non è certo l’unico in questa Giunta che pensa di poter amministrare questo Comune come se fosse una proprietà privata.
Anche perché, secondo quanto riferito in aula senza che nessuno abbia smentito, il Sindaco, altri assessori e quantomeno alcuni esponenti della maggioranza, sapevano ben prima dell’approvazione del bilancio di previsione che lo stanziamento previsto e sottoposto all’approvazione del Consiglio, non era sufficiente a portare in pareggio il bilancio dell’ultima mostra. E questo è, o sarebbe, di una gravità incredibile!
È irresponsabile chi permette che questi eventi vengano gestiti sulla base di un contratto con Csu, che, nella sostanza, la autorizza a far fronte a tutte le spese, salvo poi il rimborso a piè di lista da parte del Comune. E sarebbe interessante sapere cosa ne pensa la Corte dei conti di queste modalità di gestione da parte di un ente pubblico.
E per venire a questioni ancora più gravi, è irresponsabile chi porta in aula per due anni consecutivi un bilancio di previsione “taroccato”; ben inteso – e mi rivolgo agli uffici ed ai revisori dei conti – non tecnicamente taroccato, ma politicamente taroccato. Da due anni il 50 per cento degli investimenti previsti si basa sull’entrata derivante dall’alienazione della Ticosa; entrata chiaramente lontanissima dall’essere realizzabile, come avevamo ripetutamente denunciato.
Addirittura si è vagheggiato fino all’ultimo momento, lo ricordate tutti, di un fantomatico acconto, prima di 5 milioni, poi di un milione e mezzo. Ma quale anticipo? Chi pensavate ci potesse credere?
E qui sigor Sindaco, mi dispiace, ho provato a farmi venire in mente altri titoli, ma non ci sono proprio riuscito. Che so Verità nascoste o altro. Niente; continua a venirmi in mente Balle spaziali.
Ma, per tornare a Bladerunner: “E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo… Come lacrime nella pioggia. È tempo…” È tempo… Che questa giunta vada a casa”.

10, 13 e 14 dicembre per la Pace

Liberté, fraternité, legalità, da mercoledì 10 dicembre inizia a Como l’undicesimo convegno del Coordinamento comasco per la Pace con un ricco programma per una tre giorni contro le mafie.

Celeste Grossi, vicepresidente del Coordinamento comasco per la Pace, Mauro Oricchio, direttore del Coordinamento, Laura Molinari, Arci Como, e Martino Villani, direttore del Csv della provincia di Como hanno presentato ufficialmente l’undicesimo convegno del Coordinamento comasco per la Pace dal titolo Liberté, fraternité, Legalità che si terrà allo spazio Gloria dell’Arci Xanadù a Como.
Il seminario di quest’anno affronterà l’argomento della legalità toccando il tema della lotta alle mafie e della creazione di una società più giusta e di diritto, e dei diritti umani, con la partecipazione di Coordinamento comasco per la Pace, Arci provinciale e regionale che partecipa al convegno , Avc, Soci Coop, Ipsia, Acli, Fillea – Cgil e Libera regionale e nazionale, l’associazione fondata da don Ciotti contro la mafia che si occupa della gestione dei beni confiscati alle mafie in Italia.
Il convegno coincide quest’anno con la tradizionale tappa comasca della Carovana antimafie che da 14 anni attraversa tutta Italia per i diritti, la libertà e la giustizia sociale.
Il convegno si aprirà mercoledì 10 dicembre, in corrispondenza col sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e della donna, alle 21 con uno spettacolo di Moni Ovadia e Giorgio Bezzecchi, vicepresidente di Opera nomadi, dal titolo Lascia che il vento ci passi un po’ addosso, che tratta della situazione degli immigrati e dell’antirazzismo; Moni Ovadia e Bezzecchi sono costantemente impegnati a fianco di rom e sinti.
Il secondo appuntamento sarà sabato 13 ed interesserà in particolare gli studenti delle scuole superiori della provincia di Como. Parteciperanno il Liceo Giovio, il Liceo Fermi, l’Istituto magistrale Ciceri, il Liceo Vanoni, il Liceo Terragni e il Liceo Porta, riempiendo interamente lo Spazio Gloria. La mattinata verrà aperta da Quel giorno a Cinisi, uno spettacolo di narrativa sociale, di Daniele Biacchessi con le musiche di Gaetano Liguori, sulle vicende di Peppino Impastato, un giovane della cittadina di Cinisi in provincia di Palermo che per aver lottato contro la Mafia, con iniziative come Radio OUT e molte altre, è stato ucciso per ordine del boss Gaetano Badalamenti il 9 maggio del 1978.
Dopo la rappresentazione interverranno Calogero Parisi, presidente della cooperativa sociale Lavoro e non solo che lavora i terreni confiscati alle mafie, e Michela Buscemi, testimone antimafia, che dopo aver perso due fratelli uccisi dalle cosche mafiose decise di contrastare la realtà sociale in cui viveva opponendosi all’omertà dei suoi stessi familiari e vicini; parteciperanno inoltre Vincenzo Linarello, presidente del consorzio sociale Goel, Mario Caniglia, imprenditore siciliano che vive sotto scorta dopo aver denunciato chi gli chiedevano il pizzo, e Enza Rando, vicepresidente di Libera.
La seconda parte della giornata è intitolata Le donne e la loro lotta contro la mafia con gli interventi di Michela Buscemi, Enza Rando e Nando dalla Chiesa, presidente onorario di Libera e autore di libri sulle donne e la mafia.
A conclusione della giornata alle 21, dopo un aperitivo (Il buffet è “cosa nostra”), proiezione del film Il divo, con l’intervento di Massimo Brugnoli.
Domenica 14 dicembre, giorno di chiusura, inizierà la mattina con dei seminari – laboratori: Verso Libera, con Lorenzo Frigerio, referente per la regione Lombardia di Libera, e Lavoro Nero, con Franco De Alessandri, segretario generale di Fillea – Cgil. Seguiranno nel pomeriggio la conferenza Non c’è pace senza diritto, alla quale parteciperanno don Luigi Ciotti, Maria Luisa Lo Gatto, magistrato, e Lorenzo Baldo, direttore della rivista ANTIMAFIAduemila alla quale hanno collaborato Travaglio e Gomez, Luigi Lusenti, presidenza Arci Lombardia, Antonio Ingroia magistrato della procura di Palermo. Alle 18 10 minuti per la carovana antimafie, suonerà Gaetano Liguori.
Gli organizzatori del convegno hanno sottolineato che le tre giornate non vogliono essere giornate di celebrazione. La scelta di trattare temi scomodi vuole essere un incentivo per aumentare l’impegno sociale e portare ai cittadini informazioni che purtroppo, per interessi privati e personali, vengono trattate con leggerezza e come se fossero fatti riguardanti solo una parte del Paese, quando invece le mafie sono presenti su tutto il territorio nazionale; ad esempio la Lombardia è la quarta regione per numero di beni confiscati alle mafie. Un convegno deciso quindi per sottolineare l’importanza che i diritti umani devono aver nella pratica e non solo sulla carta, per garantire una società più giusta e di Pace, per sottolineare il fatto che non c’è Pace senza diritto, qui come in tutti gli angoli del mondo. [Alessandro Delcaro, per ecoinformazioni]

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