10, 13 e 14 dicembre per la Pace

Liberté, fraternité, legalità, da mercoledì 10 dicembre inizia a Como l’undicesimo convegno del Coordinamento comasco per la Pace con un ricco programma per una tre giorni contro le mafie.

Celeste Grossi, vicepresidente del Coordinamento comasco per la Pace, Mauro Oricchio, direttore del Coordinamento, Laura Molinari, Arci Como, e Martino Villani, direttore del Csv della provincia di Como hanno presentato ufficialmente l’undicesimo convegno del Coordinamento comasco per la Pace dal titolo Liberté, fraternité, Legalità che si terrà allo spazio Gloria dell’Arci Xanadù a Como.
Il seminario di quest’anno affronterà l’argomento della legalità toccando il tema della lotta alle mafie e della creazione di una società più giusta e di diritto, e dei diritti umani, con la partecipazione di Coordinamento comasco per la Pace, Arci provinciale e regionale che partecipa al convegno , Avc, Soci Coop, Ipsia, Acli, Fillea – Cgil e Libera regionale e nazionale, l’associazione fondata da don Ciotti contro la mafia che si occupa della gestione dei beni confiscati alle mafie in Italia.
Il convegno coincide quest’anno con la tradizionale tappa comasca della Carovana antimafie che da 14 anni attraversa tutta Italia per i diritti, la libertà e la giustizia sociale.
Il convegno si aprirà mercoledì 10 dicembre, in corrispondenza col sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e della donna, alle 21 con uno spettacolo di Moni Ovadia e Giorgio Bezzecchi, vicepresidente di Opera nomadi, dal titolo Lascia che il vento ci passi un po’ addosso, che tratta della situazione degli immigrati e dell’antirazzismo; Moni Ovadia e Bezzecchi sono costantemente impegnati a fianco di rom e sinti.
Il secondo appuntamento sarà sabato 13 ed interesserà in particolare gli studenti delle scuole superiori della provincia di Como. Parteciperanno il Liceo Giovio, il Liceo Fermi, l’Istituto magistrale Ciceri, il Liceo Vanoni, il Liceo Terragni e il Liceo Porta, riempiendo interamente lo Spazio Gloria. La mattinata verrà aperta da Quel giorno a Cinisi, uno spettacolo di narrativa sociale, di Daniele Biacchessi con le musiche di Gaetano Liguori, sulle vicende di Peppino Impastato, un giovane della cittadina di Cinisi in provincia di Palermo che per aver lottato contro la Mafia, con iniziative come Radio OUT e molte altre, è stato ucciso per ordine del boss Gaetano Badalamenti il 9 maggio del 1978.
Dopo la rappresentazione interverranno Calogero Parisi, presidente della cooperativa sociale Lavoro e non solo che lavora i terreni confiscati alle mafie, e Michela Buscemi, testimone antimafia, che dopo aver perso due fratelli uccisi dalle cosche mafiose decise di contrastare la realtà sociale in cui viveva opponendosi all’omertà dei suoi stessi familiari e vicini; parteciperanno inoltre Vincenzo Linarello, presidente del consorzio sociale Goel, Mario Caniglia, imprenditore siciliano che vive sotto scorta dopo aver denunciato chi gli chiedevano il pizzo, e Enza Rando, vicepresidente di Libera.
La seconda parte della giornata è intitolata Le donne e la loro lotta contro la mafia con gli interventi di Michela Buscemi, Enza Rando e Nando dalla Chiesa, presidente onorario di Libera e autore di libri sulle donne e la mafia.
A conclusione della giornata alle 21, dopo un aperitivo (Il buffet è “cosa nostra”), proiezione del film Il divo, con l’intervento di Massimo Brugnoli.
Domenica 14 dicembre, giorno di chiusura, inizierà la mattina con dei seminari – laboratori: Verso Libera, con Lorenzo Frigerio, referente per la regione Lombardia di Libera, e Lavoro Nero, con Franco De Alessandri, segretario generale di Fillea – Cgil. Seguiranno nel pomeriggio la conferenza Non c’è pace senza diritto, alla quale parteciperanno don Luigi Ciotti, Maria Luisa Lo Gatto, magistrato, e Lorenzo Baldo, direttore della rivista ANTIMAFIAduemila alla quale hanno collaborato Travaglio e Gomez, Luigi Lusenti, presidenza Arci Lombardia, Antonio Ingroia magistrato della procura di Palermo. Alle 18 10 minuti per la carovana antimafie, suonerà Gaetano Liguori.
Gli organizzatori del convegno hanno sottolineato che le tre giornate non vogliono essere giornate di celebrazione. La scelta di trattare temi scomodi vuole essere un incentivo per aumentare l’impegno sociale e portare ai cittadini informazioni che purtroppo, per interessi privati e personali, vengono trattate con leggerezza e come se fossero fatti riguardanti solo una parte del Paese, quando invece le mafie sono presenti su tutto il territorio nazionale; ad esempio la Lombardia è la quarta regione per numero di beni confiscati alle mafie. Un convegno deciso quindi per sottolineare l’importanza che i diritti umani devono aver nella pratica e non solo sulla carta, per garantire una società più giusta e di Pace, per sottolineare il fatto che non c’è Pace senza diritto, qui come in tutti gli angoli del mondo. [Alessandro Delcaro, per ecoinformazioni]

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