Giorno: 8 Febbraio 2009

Difendere la Costituzione

Il Comitato per la di fesa della Costituzione di Como ha scritto al prefetto di Como Sante Fraterlizzi. Il testo integrale della lettera resa pubblica l’8 febbraio.

il Comitato per la Difesa della Costituzione di Como esprime la sua forte preoccupazione per gli avvenimenti che si stanno verificando in questi giorni e cioè per l’intervento del Presidente del Consiglio che ha tentato di rendere inefficace una legittima sentenza della Corte di Cassazione.

Peraltro sulla legittimità della pronuncia nel merito, e in assenza di legge, c’è già stata una puntuale decisione della Corte Costituzionale.

Il Capo dello Stato ha giustamente ritenuto di non promulgare tale decreto, ritenendolo contrario al dettato della Carta Costituzionale.

Ne è seguita la proposizione, da parte del Governo, di un disegno di legge che aveva il medesimo contenuto del decreto legge respinto e si è ipotizzata, da parte del Presidente del Consiglio, la convocazione ad horas delle Camere per approvarlo in via d’urgenza. Quasi una sfida al Quirinale potremmo concludere.

Di fatto si tratta di una decisione formale del Consiglio dei Ministri che non tiene in nessun conto la divisione costituzionale dei poteri; che ignora una sentenza della Corte di Cassazione: questo atto è una forzatura del dettato costituzionale al limite dell’eversione, pone in essere una pluralità di attegiamenti che qualificano l’azione dello Stato come contraddittoria e incerta.

Di tutto questo siamo preoccupati, perchè vi leggiamo il tentativo di mettere in discussione i principi fondativi stabiliti dal patto civile che i costituenti intesero dare al Paese.

In uno Stato di diritto qualunque sentenza definitiva deve essere rispettata. Altrimenti viene messo in discussione l’intero sistema giuridico, con danno assai grave del tessuto e dell’ordine sociale.

La Costituzione è un fondamento valido e permanente in cui tutti i cittadini si identificano; pertanto chiediamo agli italiani e a tutti i residenti nel nostro Paese di sostenere l’operato del Capo dello Stato facendo sentire la propria voce. Il Capo dello Stato è sempre il garante della Carta fondamentale, anche in questo momento difficile della nostra Repubblica.

Cristiani di base su Laicità e sacro

Le Comunità cristiane di base, attive anche nel territorio lariano, nel documento che riportiamo integralmente prendono posizione sul  “caso Eluana”.

« Non conosce limiti il violento accanimento etico contro la libera scelta di Eluana, testimoniata con grande senso di responsabilità civica e con limpida trasparenza dal padre di lei. Il decreto urgente del governo in aperta sfida al parere contrario espresso dal Capo dello Stato apre un grave conflitto istituzionale, mentre l’intromissione delle gerarchie ecclesiastiche che approvano la scelta del governo ed esprimono un giudizio negativo verso la mancata firma del Presidente della Repubblica porta al rischio di una crisi fra la Santa Sede e lo Stato Italiano. Quei cattolici che considerano la democrazia la migliore delle forme di governo possibile non possono restare in silenzio di fronte a questo pericolo concreto di una degenerazione del sistema democratico nel nostro Paese e di uno slittamento della Chiesa verso il fondamentalismo più radicale e distruttivo. Ci sono voluti quattrocento anni perché un papa, Wojtyla, riconoscesse che Galileo fu “sincero credente più perspicace dei suoi avversari teologi (cardinali e papi) in campo etico”. Si dovrà aspettare altrettanto perché sia riconosciuto come animato da spirito evangelico il grande illuminato amore per la vita insito nella scelta di Eluana e di suo padre e perché sia scoperta la miopia fondamentalista dei loro avversari?»

Le Comunità cristiane di base italiane