Il Consiglio comunale di Como di mercoledì 14 ottobre 2009
Notevole nella seduta di mercoledì 14 ottobre la confessione di Stefano Bruni: «Di urbanistica continuo a non capire nulla». Questa la disarmante dichiarazione del sindaco di Como fatta forse – si spera – in modo ironico .
«Vorrei ricordare che è depositata presso la presidenza del Consiglio una mozione di sfiducia al sindaco – ha affermato Mario Molteni, Per Como, nelle preliminari all’assemblea di mercoledì 14 ottobre – per chi sia così liberale da permetterci di discutere così da dare voce non solo alla minoranza ma anche alla città intera». Il consigliere ha poi riproposto il tema delle strisce pedonali cancellate a Monte Olimpino «i cittadini sono disposti a fare loro il lavoro e se dovesse mancare la vernice a raccogliere i sordi necessari per comprarla».
«Cosa si sta andando avanti a fare nel cantiere delle paratie? – ha chiesto Mario Lucini, Pd – la magistratura e gli uffici non hanno bloccato i lavori che spero non pregiudichino le future varianti».
Dopo il sollecito al controllo della variante urbanistica di Borgovico, una richiesta già fatta in aula, ha poi attaccato la Regione Lombardia «è scandaloso che si esprima sul mantenimento del monoblocco del S. Anna [chiedendone l’abbattimento], dopo avere approvato i tre stecconi più alti del monoblocco stesso». «Spero non si sia di nuovo pronti a chinare il capo ai soprusi della Regione che certamente, checché ne dica il sindaco o Formigoni, non ci vuole bene» ha quindi concluso il consigliere.
Vittorio Mototla, Pd, ha denunciato l’assenza di luce in molte strade la sera, particolarmente per Sagnino, chiedendo se è il Comune moroso con l’azienda Il sole o se quest’ultima stia ottemperando o meno al contratto.
Il consigliere democratico ha poi nuovamente chiesto una recinzione per il cippo ai caduti di Ponte Chiasso e condannato la nuova legge sulla limitazione della circolazione delle auto immatricolate come euro 0 definita come «ingiusta e illegittima».
Sul deposito delle firme per la mozione di sfiducia è quindi nata una querelle fra Marcello Iantono, Pd, e il segretario generale del Comune Fabiano, che ha trasmesso una lettera in proposito ai consiglieri, «viene negato l’esercizio delle nostre funzioni e prerogative» ha scandito a gran voce il consigliere.
Sul traffico causato dai lavori di asfaltatura per il Giro di Lombardia è intervenuto Alessandro Rapinese, Area 2010, raccogliendo le scuse del sindaco che si è giustificato con l’impossibilità di effettuare lavori notturni data l’ondata di freddo che ha investito la città.
Insediatasi l’assemblea sono stati affrontati gli emendamenti al Piano casa presentati principalmente dalle opposizioni, solo uno, poi passato, è stato proposto dalla Lega per dare a tutti uno sconto sugli oneri di urbanizzazione.
Le minoranze si sono viste approvare delle modifiche per maggiore chiarezza del testo e la tutela anche delle piccole aree lasciate libere nel progetto iniziale all’interno dell’Oasi del Bassone.
Tutte le altre proposte tendenti ha mettere ulteriori vincoli, o a sottolineare la sicurezza sul lavoro nei cantieri, sono state bocciate.
Minoranze che si sono poi presentate in ordine sparso al voto finale, con diverse posizioni non ricomposte all’interno dei vari gruppi divisi fra astensione e voto contrario, espresso da Rapinese, Molteni, Mottola e Donato Supino, Prc, mentre la delibera è passata con l’approvazione compatta della maggioranza.
Soddisfatto il sindaco Stefano Bruni per la prima volta nelle veci di assessore all’urbanistica, «un settore di cui non sapevo nulla e che ho dovuto studiare e di cui continuo a non capire nulla», ha detto forse in maniera ironica.
Dopo una pausa di sospensione chiesta delle minoranze il Consiglio ha proseguito i lavori, senza aspettare il rientro dei consiglieri usciti che in parte stizziti hanno poi abbandonato la seduta, approvando l’intitolazione come Spazio culturale cavalier Antonio Ratti dell’ex chiesa di S. Francesco. [Michele Donegana, ecoinformazioni]