Il Consiglio comunale di Como di martedì 25 maggio 2010
Riesce faticosamente a iniziare la seduta del Consiglio comunale di Como del 25 maggio appesa la filo del raggiungimento del numero legale. Ma non finisce. I lavori continuano il 26 sera.Rischia di saltare ancora prima di cominciare la seduta del Consiglio comunale di martedì 25 maggio. Non tutti i consiglieri comunali si sono accorti della convocazione anticipata di un’ora rispetto al solito e poche sono state le presenze in aula.
L’assemblea si è potuta insediare, con 23 presenze, grazie al concorso degli unici tre esponenti della minoranza presenti, ma tutto ha rischiato di saltare già dopo la discussione del primo emendamento proposto. Con solo 19 presenti il numero legale è venuto a mancare. Alcuni esponenti della maggioranza non erano più presenti in aula. Un siparietto tragicomico quando, dopo il quarto d’ora di prammatica, al contrappello era assente il segretario generale, tanto che un innervosito presidente del Consiglio, Pastore, ha abbandonato l’aula con stizza.
Una costante per la serata che ha visto paurosi vuoti crearsi fra i banchi della maggioranza, impegnata a rifocillarsi nelle salette attigue, durante le discussioni e corse pazze per il ritorno al proprio posto solo al momento del voto.
Un atteggiamento che ha fatto uscire fuori dai gangheri l’esponente della maggioranza Luigi Bottone, Liberi per Como, che nel corso di un dibattito ha voluto chiedere una conta dei presenti per verificare la regolarità della seduta (per la conta tutti sono rientrati).
Ticosa
La discussione è proseguita sugli emendamenti proposti da Arturo Arcellaschi, Pdl, e l’area ex Ticosa è stata al centro dell’attenzione. Arcellaschi ha chiesto di mettere un tetto alle spese di bonifica, 1 milione e 650mila, per evitare che possano, un domani, lievitare: «Io vi avverto poi fate quello che volete».
Una proposta che ha suscita qualche perplessità anche fra le minoranze «e se poi si trovano degli imprevisti che si fa? Si blocca tutto?» ha chiesto Vincenzo Sapere, Gruppo misto socialista. Dalla maggioranza sono fioccate domande: «A che punto è la telenovela Ticosa? – ha chiesto Giampiero Ajani, Lega –chi fa il lavoro e quando si fa?»; «Abbiamo fatto una figuraccia» ha aggiunto Bottone; «Non ho ben compreso a che punto sono i rapporti con Multi?» ha concluso Emanuele Lionetti, Liberi per Como.
«È stato fatto il Piano operativo di bonifica (Pob)» ha spiegato il sindaco Bruni, da qui si deve andare al progetto esecutivo e «I lavori dovrebbero iniziare effettivamente a settembre». «Il Pob è attendibile – ha proseguito il rpimo cittadino – ma è pur sempre uno strumento “statistico” e potrebbe sempre trovare dell’altro» per questo ha espresso la propria contrarietà al tetto di spesa e la proposta è stata bocciata. Luce verde invece per «fare chiarezza sulle nuove attività commerciali», così come ha spiegato Arcellaschi, che ha suscitato forti perplessità fra le minoranze «andiamo ad alterare i connotati di una materia scabrosa» ha affermato Marcello Iantorno, Pd. Tranquillo il sindaco: la qualità e la quantità dell’intervento sono già state approvate con il documento di inquadramento». Bocciato l’ordine del giorno firmato da Alessandro Rapinese, Area 2010, che chiedeva di «ottenere la risoluzione del contratto preliminare di compravendita in essere con Multi Development Italy a danno e spese di quest’ultima».
Panem et circenses
Approvato un emendamento che recita «I criteri di ammissione negli asili nido verranno recepiti in apposito regolamento», Roberta Marzorati, Per Como, ha ricordato «Abbiamo trovato un accordo sulle tariffe ma un regolamento non è stato approvato date le beghe all’interno della maggioranza». Parere favorevole anche sulla «necessità di adeguati interventi di sostegno per gli ex detenuti». Qualcuno ha urlato all’indirizzo dei banchi della maggioranza: «Questo vi può servire!». Quasi tutti d’accordo anche per togliere il monopolio della gestione della Città dei balocchi al Consorzio Como turistica e lasciare la possibilità di coinvolgere altri partner.
L’unanimità
Unanimità trovata per gi ordini del giorno proposti dalla maggioranza, che fungono da inviti al sindaco, che vogliono una pulizia puntuale delle caditoie in via Garibaldi e piazza Volta e per la manutenzione del forno crematorio del Comune.
Tutti d’accordo, con qualche distinguo, anche per «verificare che nel giudizio sull’operato dei dirigenti il nucleo di valutazione, a decorrere dall’anno 2010, tenga nella dovuta considerazione gli indirizzi forniti dal Consiglio comunale, in relazione anche al raggiungimento degli obiettivi fissati per ciascuno di essi». Una elaborata dizione che vuole stigmatizzare la “premiazione” dei dirigenti del muro ed evitare che ciò si ripeta in futuro.
Piena condivisione infine sulla creazione di una corsia in più in direzione del nuovo Ospedale S. Anna per evitare code verso il nosocomio, soprattutto per i mezzi di soccorso. «Possiamo pensare ad una operazione in due fasi – ha spiegato Bruni – la prima è quella di allargare di una corsia la strada dal sottopasso di Lazzago alla rotonda del Bennet». «Ho già attivato per la progettazione l’ingegner Lorini – ha aggiunto il sindaco – il costo sarà meno di 100mila euro». In un secondo tempo si potrebbe pensare ad una corsia preferenziale che però verrebbe a costare molto di più, circa 450mila euro, dato che la stessa dovrebbe avere un calibro maggiore e portare quindi all’attuazione di alcuni espropri con le conseguenti lungaggini.
Donato Supino, Prc, ha chiesto di ricordarsi del trasporto pubblico per l’Ospedale e di garantire che la tratta sia considerata come tariffa urbana per incentivare l’uso del mezzo pubblico.
Data l’ora la seduta è stata aggiornata ad oggi con gli ultimi ordini del giorno, meno di una decina, ed il voto finale. [Michele Donegana, ecoinformazioni]