A difesa della pensioni

Nella lettera si legge che sindacati e confindustriali «evidenziano la necessità di salvaguardare tutte le posizioni già oggetto di accordi sindacali precedenti all’entrata in vigore della legge che hanno previsto il prepensionamento dei lavori attraverso l’utilizzo della mobilità».
«La deroga non può riguardare un numero prefissato di casi – continuano rappresentanti di lavoratori e industriali – perché, oltre a creare incomprensibili differenziazioni creerebbe gravissimi problemi di gestione degli accordi, disagi ingiustificati per un numero non irrilevante di lavoratori che rimarrebbero privati, anche per periodi non bervi, sia della pensione che degli ammortizzatori sociali».