Iantorno: aprire ai migranti e azzerare le nomine nelle partecipate
«Azzerare le nomine nelle partecipate» e «permettere di aprire luoghi di culto per altre religioni» i punti qualificanti della proposta dell’avvocato comasco candidato nelle primarie del centrosinistra a Como.Una sessantina di persone si sono incontrate alla presentazione dell’ultimo candidato delle primarie per il centro sinistra comasco Marcello Iantorno sabato 15 ottobre nella Sala congressi dell’Hotel Metropole Suisse a Como, introdotto dall’amico avvocato Gianfranco Procopio e, «ci siamo incontrati grazie al nostro comune interesse per la cultura», dal professore dell’Insubria Giorgio La Rosa.
«Entrare nel concreto, piuttosto che fare affermazioni generiche», l’incipit del candidato con una veloce carrellata di quello che sarà il programma per le prossime elezioni amministrative.
Paratie, ex Ticosa, «per cui bisogna obbligare Multi a ottemperare il contratto», ex Trevitex, «bisogna fare un accordo di programma», i temi citati per definire «l’assenza si una visione strategica di questa Amministrazione», il cui antidoto potrebbe essere il coinvolgimento degli ordini professionali e delle associazioni.
Due saranno i cavalli di battaglia di Iantorno applauditi calorosamente dai presenti.
Il primo l’accoglienza per il candidato un’esigenza ineludibile a Como «ormai gli immigrati da paesi extraeuropei sono sui 10mila circa, il 12 per cento della popolazione», un passaggio obbligato per l’avvocato per evitare che si possano creare situazioni di ghettizzazione come nelle banlieue francesi. Una necessità riscontrata andando a parlare in prima persona con i residenti stranieri in città, per loro poi è fondamentale «difendere il diritto al rispetto del culto all’interno del Pgt in cui vanno individuati dei luoghi preposti». Inoltre Iantorno ha proposto la nascita di una Consulta per gli immigrati «come è stato già fatto in altre realtà come Modena».
Il secondo punto è invece l’azzeramento delle nomine nelle partecipate una volta eletto sindaco «si tratta di 105 posti negli enti, nei collegi sindacali, che costituiscono il potere vero del sindaco di Como». Il modello è dato da quanto fatto dalla Giunta Pisapia nel capoluogo meneghino con «nuove nomine con meccanismi trasparenti che valuteranno il merito e le competenze» che verranno affidati a una Commissione speciale.
Una svolta per la creazione di un processo di partecipazione reale per il candidato che ha rivendicato la lotta sulle nomine per la Ca’ d’industria per cui «dopo l’effettiva pubblicazione del bando e la sua diffusione sono arrivate decine e decine di domande».
Iantorno si è presentato rivendicando un percorso formativo e culturale di sinistra. Prima a Firenze a Scienze politiche, «ho studiato con il professor La Pira, Spadolinim Sartori, Fisichella, Mario Luzi», per poi passare a Giurisprudenza a Milano, «con Pisapia padre». Un iter di crescita culturale a cui si è affiancato un impegno politico nella Fgci, un passaggio nel gruppo de il Manifesto, e nel Pci, fino ad arrivare all’esperienza nel Consiglio comunale comasco negli ultimi 4-5 anni come «un professionista non un politico di professione».
«È possibile, non è difficile realizzare una città che funziona, che dialoga, aperta, accogliente, efficiente e gelosa custode della propria storia e delle proprie bellezze se lo si vuole veramente sapendo e agendo nell’interesse e l servizio dei cittadini» è l’auspicio conclusivo dell’avvocato comasco. [Michele Donegana, ecoinformazioni]