Un talk show per il programma del centrosinistra
Per Lucini: «bisogna rianimare Como». Nella sera di giovedì 15 marzo al don Guanella a Como 250 persone, pochi i giovani, hanno assistito alla presentazione del programma del centro sinistra a sostegno della candidatura a sindaco di Mario LuciniUna presentazione che non ha voluto essere lineare e scolastica e che si è organizzata come un talk show, ancorché a tratti un po’ ingessato, con lunghi interventi di ciascuno dei coordinatori dei gruppi di lavoro che hanno elaborato il programma.
Hanno fatto da trait d’union il moderatore, Giorgio Cortella, e Lucini stesso che ha tirato le fila dei differenti discorsi.
«L’obiettivo è rianimare Como – ha esordito Lucini – far riemergere la sua anima vera e bella, che si è persa negli anni disastrosi di questa amministrazione». Uno degli obiettivi è «recuperare la perdita di prestigio della città» con un «percorso di partecipazione e democrazia che è partito già con le primarie».
«Il metodo della partecipazione non è solo una promessa è già stato praticato dai gruppi di lavoro» ha ricordato Gisella Introzzi, coordinatrice del gruppo economia, partecipazione, lavoro, che ha promesso l’introduzione di un bilancio partecipato, lotta agli sprechi, con una attenzione anche alle spese per il personale comunale, che dovrà essere rimotivato.
«Pulita dentro e bella fuori» lo slogan lanciato invece da Alberto Bracchi, del gruppo ambiente, territorio, mobilità, urbanistica, che ha insistito per terminare la rete fognaria anche per rendere balneabile il primo bacino. Attenzione all’acqua, con la diminuzione dell’impronta idrica, ma anche all’aria «e rientrare in cinque anni nei parametri europei, quando l’Amministrazione uscente ha fatto solo una giornata una tantum senz’auto di domenica». Di qui la necessità di approvare il Piano del traffico ora chiuso in un cassetto di Palazzo Cernezzi e per quanto riguarda la pulizia è imprescindibile la conclusione dell’iter per il nuovo bando sulla raccolta differenziata.
Di cultura ha parlato Silvia Magni proponendo «valorizzazione delle realtà culturali che svolgono un ruolo fondamentale soprattutto nelle periferie» attraverso la nascita di una Consulta della cultura. Un’altra proposta è quella di un Museo della luce dedicato a Volta oltre a un Centro culturale per lo studio del razionalismo nel’attuale palazzo dell’Asl in via Pessina. Un percorso in parallelo con il recupero dei rapporti con le due università comasche e il rilancio del turismo, che non sia solo quello di alto livello, con la diffusione di bed and breakfast e una politica per la promozione dello sport attenta alla manutenzione, ma anche al recupero dello stadio Sinigaglia non solo per il calcio.
«Bisogna cambiare la percezione delle cose, la spesa sociale non è un costo, bisogna pensarlo come un investimento – ha esordito Bruno Magatti, del gruppo sociale, welfare – alzare la qualità vuol dire un immediato risparmio sociale e nei tempi lunghi anche economico». Per Magatti il Comune dever ritagliarsi un ruolo di regista fra il privato sociale e l’intervento pubblico per attuare una vera sussidiarietà, utilizzando magari forme di coprogettazione come quelle già utilizzate nel Lecchese.
Di utilizzare gli spazi lasciati liberi dalle Circoscrizioni, che spariranno con il prossimo mandato, per le esigenze dei giovani ha parlato il giovane Stefano Fanetti, che ripresentato i progetti per campi da calcetto e basket all’Ippocastano, il riutilizzo del Politeama per il Conservatorio, un’area sosta per camper, un’attenzione per gli universitari con l’introduzione di un linea circolare fra S. Giovanni, S. Abbondio e S. Martino.
Il programma non ha ancora trovato una piena formalizzazione ma sarà disponibile dalla settimana prossima sul sito Internet di Lucini che ha comunque ribadito il «metodo aperto utilizzato nella sua formazione e la capacità di lavorare in squadra». «Siamo l’unico soggetto che si presenta in coalizione capace di superare i personalismi» ha sottolineato orgogliosamente prima di lasciare la parola ai presenti che hanno fatto domande e chiesto chiarimenti. Dalle grandi opere, le paratie, «cercheremo con la popolazione una soluzione e dovremo ricontrattare i termini dell’intervento con la Regione e la Sacaim, o chi per essa», all’immigrazione con la proposta di Lucini del’introduzione di una Consulta per stranieri. [Michele Donegana – ecoinformazioni]