5 Stelle senza Grilli per la testa
Nonostante il freddo e la minaccia di un acquazzone incombente, la presentazione di venerdì 20 della lista del Movimento 5 Stelle comasco, ad opera del leader nazionale Beppe Grillo, ha registrato un ottimo successo di pubblico, riempiendo piazza Cavour anche ben oltre il commiato del comico genovese e dando un forte segnale di un’adesione sempre crescente verso un gruppo che fa dell’impegno volontario e disinteressato dei membri il proprio cavallo di battaglia.
Durante la serata, iniziata alle ore 18, diversi musicisti si sono alternati sul palco in un clima allegro e festoso, interrotti a tratti da candidati della lista che hanno invitato alla riflessione e all’adesione ad un ideale di politica lontano dai partiti e dalla corruzione che, nella loro opinione, li circonda senza alcuna eccezione. Così, in un breve intervento Luciano Montanari ha illustrato i punti fondanti del programma del movimento per le comunali di maggio, soffermandosi in particolare sulla necessità impellente di un maggiore coinvolgimento dei cittadini nell’amministrazione della cosa pubblica attraverso petizioni, referendum e trasparenza nelle delibere, e dimostrando inoltre il proprio scontento per l’abolizione delle circoscrizioni messa in atto dall’attuale governo. L’intervento è stato seguito da un video di poco più di un minuto che, in tono fortemente polemico, ha mostrato l’attività del gruppo a livello nazionale, dando voce a tanti cittadini scontenti e per questo decisi a dare il proprio contributo al movimento.
Tuttavia, si può dire che la serata vera e propria sia decollata soltanto più tardi, verso le 21, quando l’annunciato discorso di Grillo si faceva ormai imminente. Allora la piazza si è letteralmente trasformata, e allo sparuto gruppo di ragazzi con birra al seguito, intenti a muoversi sullo sfondo della chitarra rock di Alessio Lorenzi, si è aggiunta una vera e propria folla di curiosi e sostenitori che ha gremito lo spazio antistante il lago offrendo un bello spettacolo di partecipazione pre-elettorale (o forse l’offerta serale comasca non è così allettante da proporre valide alternative ai comizi?). Qui, il fondatore del movimento si è scatenato in una requisitoria contro il sistema politico vigente che non ha risparmiato veramente nessuno, dai tradizionali avversari di centro-destra e centro-sinistra, al governo tecnico di Rigor Montis (come è stato ribattezzato il presidente del consiglio Monti, a suo parere “Niente più che un contabile”), fino ad una politica internazionale troppo arrogante per accorgersi dei sacrifici che l’euro ha imposto ai cittadini italiani (e la cui abolizione, secondo Grillo, porterebbe risultati importanti e a breve termine).
L’intervento si è poi concentrato sui problemi di attualità, in primis la crisi interna alla Lega, lo scandalo dei rimborsi (leggi finanziamenti) ai partiti e la drammatica situazione degli imprenditori locali, costretti a pesanti sacrifici spesso non sufficienti ad evitare il fallimento (si è parlato di circa 150mila aziende chiuse in 3 mesi). Infine, la retorica grillesca si è abbattuta su chi si ostina a chiamare anti-politico un movimento che, nelle sue intenzioni, mira a una partecipazione reale del cittadino, declinando ogni accusa di populismo e demagogia. Al termine del discorso, i candidati comaschi sono stati invitati a presentarsi sul palco esponendo le proprie idee, che a tratti hanno raccolto una vera messe di applausi. La serata è poi continuata fino a mezzanotte con musica, birra e salamelle per tutti i presenti, allo scopo di raccogliere fondi per incrementare l’attività del movimento. [Marco Tagliabue, ecoinformazioni]
Il movimento di Grillo E’ antipolitico perchè fa leva non solo sull’emotività dei seguaci, (atteggiamento in parte condivisibile) ma
soprattutto sull’attesa miracolistica che il miglioramento avvenga perchè si gridano con aggressività slogan scontati. La politica é, invece, conoscenza documentata di fenomeni sociali complessi, individuazione di credibili processi di trasformazione, condivisione
di idee guida e interventi comuni basati sull’impegno di chi agisce
con partecipazione responsabile. Accettare più o meno passivamente la guida di urlanti capi popolo rende complici di inaccettabili derive anti-democratiche.
Lidia Franzoso