Rapporto sull’economia della provincia di Como per l’anno 2011
Realizzato dall’Istituto G. Tagliacarne lo ha presentato la Camera di commercio comasca per la decima Giornata nazionale dell’economia. Pil in calo, ma aumentano leggermente le imprese nonostante le difficoltà
Il territorio comasco «Negli ultimi anni ha risentito in misura particolarmente elevata dell’andamento dell’economia nazionale e internazionale», ma «sulla base dell’applicazione del modello Esa, la provincia di Como risulta appartenere al cluster dei sistemi forti aperti, caratterizzato dalla presenza di province economicamente ricche e performanti (ne fanno parte Varese, Lecco, Bergamo, Venezia, Verona, Vicenza, Treviso, Padova, Udine, Bolzano, Ascoli Piceno)».
«Entrando nel merito delle cifre, il Prodotto interno lordo della provincia di Como ha registrato una nuova contrazione nel corso del 2011 (-3,3%) a seguito di una temporanea ripresa nel 2010 (+6,2%) – quando la produzione industriale e le esportazioni sono risultate in forte crescita lasciando sperare in una conclusione della fase recessiva e nell’avvio di una ripresa dell’economia -. Tale andamento altalenante si ripresenta ciclicamente dal 2005 ad oggi e mette in luce la fase di difficoltà dell’economia locale – spiega un comunicato – Il sistema imprenditoriale locale registra nel corso dell’ultimo anno un aumento del numero di imprese dello 0,5% a fronte di una lieve riduzione rilevata a livello nazionale (-0,1%). I settori che hanno registrato una maggiore crescita sono, a parte quelli dell’istruzione e delle utilities, che presentano un incremento pari o superiore al 50%, quelli della sanità (+20,7%), dell’estrazione di minerali (+7,1%), delle attività a supporto delle imprese (+5,1%), della fornitura di acqua (+3,4%) e delle attività artistiche, sportive e di intrattenimento (+3,2%)».
«Il 2011 conferma il trend in crescita di imprese entrate in liquidazione o in procedura concorsuale. Il rapporto tra le imprese entrate in liquidazione e quelle complessivamente registrate risulta nella provincia di Como (1,7%), un altro tasto dolente è poi, per la Camera di commercio, quello infrastrutturale: «Nella provincia di Como si rileva complessivamente una dotazione infrastrutturale (84,1 con I’talia=100) inferiore alla media della Lombardia (112,8) e dell’Italia (100), collocandosi all’ottavo posto sulla graduatoria regionale».
«Il deficit risulta maggiore nell’ambito delle infrastrutture economiche – conclude la nota – mentre per quanto riguarda quelle sociali la provincia comasca presenta complessivamente una buona dotazione per le strutture sanitarie e per l’istruzione, fattori molto importanti per la qualità della vita dei cittadini, ed un maggiore ritardo per quelle culturali». (il rapporto) [md – ecoinformazioni]