Inaugurata la mostra Gandhi e i tessitori della pace
Lunedì 14 maggio alle 18 si è aperta nell’ex chiesa di San Francesco a Como la mostra Gandhi e i tessitori della pace, organizzata da Rossana Vittani (esperta della tradizione tessile indiana) in collaborazione con l’Università di Pavia e con la partecipazione del Presidente dell’Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como, Salvatore Amura, del prefetto di Como Michele Tortora e del console indiano di Milano. Tra il pubblico era presente anche il candidato sindaco Mario Lucini, applaudito dai presenti per la sua partecipazione.
L’inaugurazione ha visto l’affluenza di un elevato numero di persone che si muovevano all’interno dello spazio guidate da suggestioni, foto, didascalie, pensieri di Gandhi e esperienze tattili facilitate dalla possibilità di “sentire” tessuti di cotone Khadi e Malkha, prodotti da piccole cooperative indiane, spazio concepito anch’esso come tessitura dove il bello non è qualcosa di esclusivo, ma qualcosa che ha una storia e delle radici e che è in grado di mettere in comunicazione fra loro le persone. Uzra Bilgrami, la donna indiana che ha promosso la nascita del Malkha Marketing Trust di Hyderabad, ha ricordato come durante il periodo coloniale la capacità dei contadini indiani di produrre un’ampia gamma di tessuti di cotone era stata sostituita dalla produzione in larga scala con i pesanti macchinari delle filande convenzionali, riducendo quindi la tessitura alla produzione di un’ unica qualità di filato. Attraverso la cooperativa di Uzra Bilgrami si è restituita alle donne contadine indiane la possibilità di riappropriarsi di questo processo produttivo che parte direttamente dal campo e si sviluppa in ciascuna fase (cardatura, filatura, tessitura) nei villaggi limitrofi. Nel procedimento malkha l’intera catena di produzione del tessuto di cotone si basa sul villaggio, minimizzando i danni ambientali e conquistandosi soprattutto la denominazione di “cotone della libertà”. In tutta la mostra la filatura e la tessitura a mano si sposano con la storia di una rivoluzione silenziosa, non violenta, ma che porta con sé pratiche di emancipazione, di presa di coscienza, di autostima e di autovalorizzazione, di affermazione della propria storia, della propria cultura, della dignità di ognuno e di un popolo. Il progetto della mostra è quello di diventare itinerante (prossime tappe Vigevano e Torino), con lo scopo di raggiungere quelle realtà che anche in Italia stanno mettendo in atto una resistenza non violenta e non negoziabile nei confronti di chi vede la distruzione come simbolo di progresso.
Prossimo appuntamento a Como all’Accademia di belle arti Aldo Galli, giovedì 17 maggio alle 21 per la Tavola Rotonda Attualità di Gandhi: l’attivismo della satyagraha. [Manuela Serrentino, ecoinformazioni]