Cambiare si può. Rivoluzione Civile Como
Venerdì 4 gennaio alle ore 21 presso la circoscrizione 6 di via Grandi a Como, si è tenuta la seconda assemblea di Cambiare si può Como. L’introduzione della serata è stata affidata a Luca Frosini, che con Valeriana La Vecchia, Fabrizio Baggi, Massimo Patrignani e Danilo Lillia formano la commissione di garanzia eletta nel precedente incontro. Presenti in sala una cinquantina di persone, la maggioranza appartenenti alla Federazione della Sinistra oltre ad esponenti di Alba e una rappresentanza dell’Italia dei Valori. Luca Frosini introduce l’incontro chiedendo a tutti impegno per la campagna elettorale e per la raccolta firme, prosegue presentando la rosa di nomi proposti per comporre la lista comasca per le elezioni nazionali. Per la camera: Salvatore Dionisio (consigliere comunale di Arosio, laureato in Giurisprudenza), Monica Valore (dipendente della Provincia), Andrea Cazzato (studente, laureato in Scienze della Comunicazione), Maite Valdes Casas (Associazione cubani di Como), Serena Tessaro (dipendente comune di Como, settore Politiche Giovanili), Edoardo Spolidoro (studente, ecologista, laureato in Psicologia). Per il senato: Chiara Boleso (casalinga), Pierluigi Tavecchio (insegnante), Maurizia Sala (insegnate in pensione e artista). Frosini prosegue presentando il simbolo scelto per la lista regionale Di Stefano a sostegno di Ambrosoli “Per un’ altra Lombardia a sinistra” ed elenca la proposta delle condidature comasche alla regione: Fabrizio Baggi (disoccupato), Lina Annoni (infermiera), Danilo Lillia (commercialista), Fernanda Donchi (infermiera) e Luca Frosini studente, neo-laureato in Scienze Politiche). L’incontro prosegue con alcuni interventi: Massimo Patrignani critica il metodo di discesa in campo, sottolineando la perdita del segnale di partecipazione dei movimenti; Alba non si sente rappresentata all’interno di questo schema, ma sarà comunque presente facendo un passo indietro. Capizzi riprende un articolo apparso sul Manifesto che riporta le posizioni di alcuni esponenti di Alba dopo l’entrata dei partiti in Cambiare si può che hanno attivato un percorso diverso da quello auspicato (Cambiare si deve ma ancora non si può). Ruggero Arnaboldi, segretario della Fds di Cantù si dichiara soddisfatto di come questo nuovo movimento, dopo l’adesione di Diliberto, sia servito a ricompattare la Fds. Pierluigi Tavecchio incita l’impegno che fin da subito bisogna che tutti mettano in campo per costruire un programma che sia la sintesi del decalogo di Cambiare si può e dei punti della lista Ingroia. Fa notare come i mezzi di comunicazione nazionale emarginino il movimento e suggerisce di riattivare il vecchio sistema porta a porta e sfruttare le potenzialità dei Social Network. Donato Supino critica le tempistiche e il metodo che hanno caratterizzato l’inizio di questo nuovo cammino, ma allo stesso tempo elogia le persone che si stanno spendendo perchè il progetto prosegua nel migliore dei modi. Dopo una breve presentazione personale da parte di Serena Tessaro, è Nicoletta Pirotta a chiudere gli interventi; d’accordo con Supino sulla validità del percorso intrapreso, chiarisce che la posizione presa da Alba in questo momento non implica che il progetto e la costruzione di nuove relazioni non sia più di interesse. Vengono quindi poste al voto le nomine per le candidature nelle liste: approvate con 34 voti favorevoli, ø contrari e 5 astenuti. [Jlenia Luraschi, ecoinformazioni]
http://www.rivoluzionecivile.it/2013/01/05/che-e-successo-tra-cambiare-si-puo-e-antonio-ingroia-lettera-aperta-di-livio-pepino/