Cultura in Comune a Como: l’assessore e le associazioni

comuneComoSi è svolto, nel tardo pomeriggio di venerdì 1 marzo, presso la Sala Stemmi del Comune di Como, l’incontro delle associazioni culturali, promosso dall’assessore alla Cultura del Comune di Como al fine di verificare i problemi che si incontrano nella quotidianità del lavoro culturale e di individuare possibili modalità di coordinamento delle attività.

Di fronte a una sala gremita di rappresentanti delle varie associazioni culturali, l’assessore Luigi Cavadini ha introdotto l’incontro proponendo un approccio poco burocratico: una verifica a ruota libera dei vari problemi e delle varie proposte, delle esigenze e dei progetti del mondo dell’associazionismo, prefigurando la disponibilità a un rapporto non episodico e non puramente utilitaristico tra l’istituzione – per un verso – e chi opera nella città – da quell’altro. In particolare, da parte dell’assessore è stata chiarita l’intenzione di relazionarsi con le associazioni culturali non singolarmente ma attraverso la creazione di “tavoli”, cioè di occasioni collettive in grado anche di fungere da stimolo alla creazione di “reti” per mettere in relazione le associazioni non solo con l’istituzione ma anche tra di loro. Per far questo è anche allo studio la possibilità di creare momenti di presentazione delle varie associazioni, riunite per tipologie e tematiche.

Dall’insieme delle associazioni cittadine, l’assessorato si aspetta non solo la denuncia di problemi e criticità, ma anche la proposizione di progetti. Ovvio, per altro, che alcuni dei problemi di fondo sono già noti: i problemi di comunicazione, di reperimento e utilizzo degli spazi, di coordinamento sono da tempo all’attenzione dell’assessorato. Nella serie di interventi seguiti alle parole dell’assessore sono stati proposti problemi generali (primo fra tutti, appunto, quello della comunicazione) ma anche particolari; tra le sollecitazioni meno ovvie sono da sottolineare le richieste relative alla semplificazione delle pratiche burocratiche e quelle per l’organizzazione di momenti di formazione destinati alle persone che operano nell’ambito culturale.

Tra i progetti presentati per i quali è richiesto un coinvolgimento da parte del Comune particolarmente interessanti sono la “casa della musica” già in fase di avanzata realizzazione e la “casa della memoria”, un’ipotesi di lavoro che da tempo sta elaborando l’Istituto di Storia Contemporanea. [Fabio Cani, ecoinformazioni]

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