Inizia la discussione sul Cube
Chiarimenti dopo la bocciatura del Tar, la Giunta vuole approvare un’altra delibera che chiarisca meglio i punti oscuri per il Tribunale lombardo
Preliminari
«Una delle maggiori catastrofi umanitarie degli ultimi anni» così ha ricordato il capogruppo di Paco-Sel, nelle preliminari al Consiglio comunale di martedì 30 aprile, il conflitto in Siria invitando alla solidarietà nei confronti della popolazione colpita dalla guerra civile. Luigi Nessi ha poi ricordato l’imminenza del 1° maggio rammentando la morte nell’edificio crollato a Dacca in Bangladesh di: «379 operai per lo più giovani e donne». Mario Molteni, Per Como, ha invece segnalato la presenza di rami di alberi pericolanti nei pressi del campo di basket vicino alla parrocchia di Sagnino e che i materiali di risulta della potatura delle piante in via Valeria sono stati abbandonati sul ciglio della strada, mentre Andrea Luppi, Pd, ha parlato della maleducazione di alcuni padroni di cani, sia per la mancanza di museruole che per le deiezioni. Marco Butti, capogruppo Gruppo misto, ha ricordato all’assessore Cavadini la presenza di un cartello turistico abbattuto e pericoloso e denunciato, «non è stato fatto nulla», la mancata attuazione della mozione votata all’unanimità per maggiori controlli ai giardini a lago in vista della stagione turistica.
«Una sensazione di disagio, offesa, di esser presa in giro» questo il riscontro della rottura fra maggioranza e opposizione della seduta precedente per Laura Bordoli, Gruppo misto, che ha anche rimarcato come offensiva una battuta fuori luogo all’inizio del proprio discorso dell’assessora Giulia Pusterla, che si è risentita.
Cube
Ripresa la discussione, la presentazione della delibera era già stata fatta, molte le domande di chiarimento sulla delibera proposta sul bar Cube. Molte tecniche essendo una situazione intricata dal punto di vista giuridico. Il Tar lombardo ha annullato una precedente delibera comunale che annullava un accordo fra le parti, Comune e Cube Srl, per la proroga della concessione dell’area. Si tratta sostanzialmente di suolo pubblico dato in affitto nel 1928 per un chiosco, su cui poi è stato costruito un edificio di due piani, regolarmente accatastato. Una vicenda ripercorsa dall’assessore al Patrimonio Marcello Iantorno e dal suo predecessore, ora consigliere d’opposizione del Pdl Enrico Cenetiempo.
Perplessità sulla competenza per la decisione in merito sono state espresse da Butti, ma l’avvocata del Comune Maria Antonietta Marciano ha rassicurato che: «Il Tar non ha visto un vizio di incompetenza».
L’attenzione dei consiglieri di opposizione si è incentrata soprattutto sul canone di locazione, determinato con una perizia, di 44mila euro, «per 160 metri quadrati penso sia il più caro che ci sia in città» ha detto il capogruppo di Adesso Como Alessandro Rapinese. Ma, ha spiegato la direttrice del Settore giuridico del Comune Rossana Tosetti: «Dal 2005 il Comune cambia l’intesa allora vigente e provvede a ritenere il bene e provvede all’indennizzo per 395mila euro. A questo punto il canone tiene conto, correttamente, del valore del fabbricato e del terreno».
«Essendo una concessione di suolo demaniale – ha spiegato il capogruppo del Pd Stefano Legnani – allo scadere della stessa va ridata libera con il terreno ripristinato allo stato iniziale». «Si è comunque passati dalla ipotesi di demolizione – ha aggiunto Iantorno nella replica – a contemperare interessi differenti dando valore al bene che non ne aveva alcuno». «È generoso verso il privato» ha aggiunto, facendo scattare Cenetiempo «non è rispettoso verso il cittadino». Il consigliere aveva fatto l’esempio di un affittuario che, con il consenso del padrone di casa fa delle migliorie all’appartamento a proprie spese e si vede poi aumentare l’affitto dato l’incremento di valore dell’abitazione. L’assessore ha comunque annunciato la piena disponibilità a incontrare rappresentanti della società Cube. Sette gli emendamenti presentati che verranno discussi nella prossima seduta consiliare. [Michele Donegana – ecoinformazioni]